domenica 27 dicembre 2009

Primo compleanno

Ha compiuto un anno!
E alla biomamma viene un pò di nostalgia.
Pancia.
Calcetti in pancia.
Amore per l'intero universo tipico degli ultimi giorni delle sue gravidanze.
Corsa all'ospedale.
Eccitazione.
Dolore.
Spinta finale.
Primi versetti e urletti.
Testolina bagnata.
Lacrime di commozione.
Neonata da stringere.

La nascita è un evento così profondo e sfuggevole che biomamma ogni tanto desidera riprovarla.

Per ora si gode pienamente i sorrisi e i progressi di una terzogenita tutta bio!

Buon compleanno Sofia!

giovedì 24 dicembre 2009

Felice Natale

Buon Natale
Buon Natale a chi questa sera è davanti ad una tavolata imbandita e a chi ha solo una minestrina
Buon Natale a chi è ricco e di regali ne riceve tutto l'anno e a chi è povero e non ne riceve mai
Buon Natale ai nonni Nella e Paolo, nonni pazzerelli e vagabondi che insegnano l'amore per i viaggi e per le novità
Buon Natale a nonno Sergio che ci ha insegnato l'amore  per la natura e il gusto dell'ironia e che dalla luna ci protegge ogni giorno
Buon Natale alla nonna Giovanna che è sempre presente e prepara il toast alle Biobimbe la domenica mattina
Buon Natale agli zii che per fortuna esistono e che senza di loro sarebbe faticoso essere mamme e papà
Buon Natale ai nostri amici che senza di loro la vita sarebbe più triste e monotona
Buon Natale alle nostre figlie che rendono la vita una passeggiata colorata e vivace e ci ricordano che ogni  giorno vale la pena di essere vissuta con curiosità
Buon Natale alle famiglie di tutto il mondo rosa, nere, gialle e rosse perchè come noi condividono le gioie e le difficoltà di essere famiglia

E visto che crediamo profondamente che i figli sono un dono e che essere in tanti è più divertente e caotico, a tutti voi auguriamo un
        

                                             FELICE NATALE


 Felice, dal latino felice (m) "fertile, nutriente"; dalla stessa radice di fecundus.

martedì 22 dicembre 2009

Mi chiamo Bond.

"Facciamo che io mi chiamavo Aurora.
Di nome.
HelloKitty, di cognome."
Margherita

Favole serali

Come ogni sera a luci soffuse, una voce calda e affettuosa racconta la favola della buonanotte alle pargole.
Il silenzio, la calma, il tepor di casa.
Tutto serve per avvicinare le baby bio alle braccia di Morfeo.
E' Daniele che racconta.
Questa sera è la volta del "Guanto magico".
Mai sentita?
Già l'ha inventata lui!
La favola finisce, Biopapà esce pian piano dalla stanzetta quando...
la vocetta di una biobimba grande esclama delusa: "Papà, io non sono abituata alle favole corte"

sabato 19 dicembre 2009

Acquisti natalizi

Anche quest'anno ce l'abbiamo fatta!
Per il nostro decimo Natale siamo partiti alla volta del mega centro commerciale per i regali!
Entusiasmo alle stelle, senza pupe al seguito, senza orari per poppate e nanne varie...
LIBERI
...fino alle 18!
Ci siam goduti una giornata a due, non abbiam rispettato neanche gli orari di colazione pranzo e cena... ANARCHIA!!!
Come da fidanzati!
Una volta all'anno ci dedichiamo al consumismo più sfrenato in un rituale che ormai si ripete da anni.
Si approda ai tanti negozietti con una lista di nomi e di idee. Sgomitando un pò tra la gente si affronta la folla con un bel sorriso e tanti pacchetti e regali entrano nel carrello.
Biomamma e biopapà a Natale si scatenano, si tolgono la voglia di shopping.
In ognuno di noi si nasconde un piccolo consumista...noi gli diamo l'opportunità di uscire allo soperto solo per qualche ora una volta all'anno.
Buoni regali a tutti!

martedì 15 dicembre 2009

Versione materna del minisaggio di musica

Chiamarlo minisaggio è, da parte di Daniele, molto coraggioso!
In realtà era un modo per salutare mamme, papà e bambini prima dell'interruzione natalizia.
Quindi... ci stava che i bambini fossero emozionati, ci stavano gli applausi di incoraggiamento ma vi prego... le telecamere erano un tantino fuori luogo!
Il "minisaggio" è durato circa sette minuti!

Un appello alle mamme:
riprendetevi i neuroni perduti durante il parto.
I nostri figli son stupendi e adorabili sempre (o quasi) ma non vuol dire che tutto ciò che fanno sia straordinario!
Certo che vanno incoraggiati e ci stanno gli applausi ma la telecamera!!!!
Pensate ai vostri figli che a 15 si rivedranno sul monitor della tv e stralunati vi diranno: "Mio Dio!" e null'altro perchè già basta.

lunedì 14 dicembre 2009

Il demonio è un saggio

Viene un momento, nella vita di un genitore, in cui ti rendi conto che stai iniziando a immolare la dignità personale sull'altare della Dea Demenza.
Quando vedi certe scene dall'esterno ne sei certo: non diventerai mai così. Non puoi. Non è concepibile. Solo un rincoglionito può ridursi in quello stato.
Poi scatta qualcosa. Probabilmente all'atto del concepimento inizia un irreversibile switch-off delle sinapsi, e te ne rendi conto solo qualche anno dopo, chissà.
Fatto sta che a un certo punto muti, e finisci anche tu per diventare uno zombie barcollante ipnotizzato dalla tua stessa progenie.
Così, questa sera dodici discepoli di Demenza (io e mia moglie tra loro), si sono seduti per terra in cerchio in una stanza.
La maestra di canto ha presentato i baby-artisti che si sarebbero esibiti nel minisaggio canoro.
Margherita e altri piccoli esseri del demonio come lei si sono posizionati davanti al pianoforte, ciascuno con il proprio cappellino di Babbo Natale in testa.
Poi è iniziata la trance mediatica collettiva.
La maestra ha cominciato a toccare la testina di ognuno di loro, uno per volta.
Quello a cui venita sfiorata la testa, pigiava un tasto sul pianoforte. Uno solo. Una testa sfiorata, un tasto premuto.
Un'altra testa sfiorata, un altro tasto premuto.
In pratica i bambini erano una sorta di prolungamento umano dei tasti stessi, un media vivente attraverso cui l'Oscuro Sacerdote invocava lo Spirito del Rincoglionimento.
I discepoli, incantanti, osservavano con riverenza. I più rapiti dal rito sabbatico avevano - è dura dirlo, ma è così - portato la telecamera, e incoscenti riprendevano la loro umana disfatta.
Terminata l'Invocazione, il gruppo di folletti si riuniva davanti all'officiante del rito, e iniziava un canto finale, con cui si sanciva il definitivo e irreversibile appiattimento dell'encefalogramma dei genitori.
I bambini, gongolanti, uscivano dalla stanza con un sacchetto di caramelle a testa, entusiasti per com'era andata la prima parte del loro corso annuale di canto.
I genitori, barcollanti, uscivano dalla stanza con uno strano luccichio negli occhi, e la certezza che nulla sarebbe più stato come prima.

Regole per capricci

Ieri mattina biomamma, sentendosi tata Lucia durante le riprese di sos tata, ha scritto su cinque cartoncini colorati le regole e ci ha aggiunto un cartoncino con la scritta "angolo del capriccio".
Poi ha radunato la restante parte della famiglia, papà compreso e ha spiegato con voce soave e brianzola (credo fermamente che sia l'accento brianzolo di tata Lucia ad avere successo quando afferma entusiasta: ci sono delle regole) il perchè di tanti cartoncini colorati.
Arrivata al cartoncino dell'angolo del capriccio, Emma si è alzata entusiasta ed ha esclamato felice:"Che beEEellooo!". Poi si è buttata sul cuscino del capriccio e da li non si è più alzata.
Che bello?!!? L'angolo in cui dimenarsi in preda al capriccio?!?!?
Ma che associazione mentale è?
Emma ultimamente ha un'associazione tutta sua: Associazione a Delinquere.
Ne fanno parte Sofia, personaggio chiave nell'apprendimento di nuove arti delinquenziali, e Margherita co-autrice nel pensare e mettere in atto tattiche delinquenziali.

Energia

Ci sono giorni dove tutto ti appare meraviglioso. Le bambine sono adorabili creature e tutto funziona bene.
La motivazione è racchiusa in due semplici parole: hanno dormito!
Ci sono giorni dove le parole diventano tre: non hanno dormito!
In quei giorni nulla è adorabile. Solo il letto e il silenzio.
In quei giorni biomamma diventa un mostro e ai mostri non escono mai suoni dolci ma ringhi feroci. Biomamma sa che non dovrebbe ringhiare in quei giorni perchè poi se ne pentirà.
Per fortuna le tre creature sanno bene che "mostro che ringhia non morde".
Così una mattina, mentre biomostromamma ringhiava, Margherita la guardò e iniziò a ridere.
Biomostromamma rimase colpita nel suo orgoglio e sconcertata ringhiò: "La mamma è tanto arrabbiata. Cosa c'è da ridere?"
La bambina tornò seria e rispose offesa: " Non sono io che rido. E' l'energia che ho dentro che mi fa ridere!".
Biomostromamma tornò essere biomamma e scoppiò a ridere.
La giornata tornò meravigliosa!

sabato 12 dicembre 2009

Sono SOLO tutte nostre.

"Ma sono tutte vostre"?

Questa domanda è come il nero: s'accompagna con tutto, e alla fin fine te la propongono tutti.
Talvolta il significato di questa frase è "sono ammirato dal vostro coraggio", altre volte è "ve le siete volute: voi siete pazzi".
Il più delle volte, forse, è un mix: le persone che pongono questa domanda sono ammirate dalla nostra pazzia.

Ieri sera io, Biomamma (anzi: Biomoglie) e terzogenita siamo stati alla cena dell'associazione Famiglie Numerose della provincia di Torino, a cui ci siamo iscritti meno di due mesi fa. Un'organizzazione che valorizza l'orgogliosa quotidianità di chi ha quattro, cinque, sei figli o più. Una scelta di vita, quella della famiglia numerosa, dettata dall'irresistibile attrazione per il danzante caos da cui germoglia la vita stessa.
La location era uno storico convitto di studenti universitari, sulla collina di Torino. Vista mozzafiato su una città illuminata e brillante nella trepidante attesa del Natale.
Lì, in questa cornice onirica ha avuto luogo il nostro "ballo delle debuttanti" in quest'associazione, che ci ha accolto con calore e vivacità.
Ci sarebbe molto da raccontare sul coraggio, sull'entusiasmo, sull'estroversione, sull'amore, sul pragmatismo, sulla cultura, sull'orgoglio, sulle difficoltà, sull'allegria che abbiamo respirato.
E ce ne sarà occasione, certamente: con l'ingresso in questa associazione, la sensazione è di essere entrati in una casa che sentiamo già un po' anche nostra.

Per ora, mi godo però la meravigliosa sensazione di un imbarazzo mai provato prima.
Sì, abbiamo dovuto ammetterlo di fronte a tutti quegli sconosciuti, ieri sera: noi abbiamo SOLO tre figlie.

domenica 6 dicembre 2009

Articolo 551/61

Manifestazione dell'associazione nazionale famiglie numerose.
Ecco le immagini:

Gemelli misteriosi

La Biofamily ormai da quattro anni è profondamente legata ai Preparto.
Amici conosciuti al corso preparto della primogenita.
Da questa bella amicizia sono nati due gemelli di fatto e non di pancia: Margherita e Giacomo che hanno esattamente 7 giorni di differenza.
Le rispettive famiglie hanno potuto osservare nel corso di questi anni un legame così profondo da stupire chiunque anche le maestre della scuola materna.
Ieri hanno voluto spiegare il loro mistero a Gabriele, fratello ufficiale di Giacomo:
"Noi siamo nati insieme sul rosa". "Non è vero!" ribatte il bambino più preciso della terra.
Ma loro son sicuri e anche Giacomo afferma: "Siamo nati insieme sul losa".

Ma che vuol dire "sul rosa"???
Un altro mistero si è aggiunto alla loro pazza unione!

sabato 5 dicembre 2009

Due mini sirene in una spanna d'acqua

Oggi Marica ha portato Margherita al cinema.
Se tutto va bene, la mamma si è anche informata in anticipo che non si tratti di un film horror vietnamita in lingua originale, quindi sono abbastanza tranquillo da quel punto di vista.
Le due pulci restanti dormono.
No: dormivano: la coniugazione all'indicativo presente è talmente effimera e volatile che nella maggioranza dei casi appena proferito questo verbo è già necessario volgerlo al passato.
Così il desiderio di dedicarsi allo studio muta rapidamente in desiderio di portare le bimbe a vedere i regali da chiedere a Babbo Natale. Così poi si può scrivere la letterina. O meglio: portare le bimbe a vedere i regali che IO vorrei chiedere PER ME a Babbo Natale. Così poi posso scrivere la letterina.
A dirla tutta in effetti non è così facile interessare le infanti a ammenicoli tecnologici e paccottiglia informatica, ma il tentativo lo si fa comunque...
Ad ogni buon conto è Emma a far cambiare idea a papà.
Richiesta urgente: bagnetto e giochi con sorellina nella vasca da bagno.
E così ecco come finisce in realtà questo sabato pomeriggio: seduti sul cesso, con un portatile in mano, a rimirare con la coda dell'occhio due mini sirene che sguazzano in una spanna d'acqua.

lunedì 30 novembre 2009

Primi passi

Ieri la Ciofi Ciofi (Sofia battezzata così da Emma) a casa della zia Angio ha abbandonato per qualche istante la posizione tipicamente felina.
Si è alzata e barcollando entusiasta ha fatto i suoi primi passi.
Ha così sancito la fine dell'essere neonata (almeno per mamma e papà)!
Una lacrimuccia di emozione è scesa e poi il terrore ha preso la meglio.
AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH!!!!!!!!
Un'altra potenziale Gengis Khan in casa!

Ciofi Ciofi ora sa:

fare il verso della tigre
fare l'urlo degli indiani
rincorrere per casa le sorelle gattonando
bere da sola dal bicchiere
ciucciare il tappo del bidé
lanciare oggetti nel water
fare ciao con la mano
dire ciao
fare 2 passi da bipede
fare la rugnetta fisando intensamente la poppa di mamma
mangiare una cimice
indicare l'oggetto che desidera con il ditino
fare ciac ciac in acqua spruzzandola ovunque
mandare baci con la mano

Ora, non tutto è socialmente approvabile ma per una tappa di soli 76 cm è già un bell'elenco!

venerdì 27 novembre 2009

Tra sorelle

Ogni tanto Margherita ed Emma litigano.
Contendendosi una custodia di dvd vuota piangendo e azzuffandosi come solo sorelle sane sanno fare, la grande ha ceduto alle urla della più piccola.
Ma non ha potuto fare a meno di esclamare arrabbiata: "E io non ti faccio più sorella!".
Ha girato sulle sue calzette e se ne è andata.

Sorelle si nasce o si diventa?

Giochi e ruoli

Inizio qui ma continuo online il gioco lanciato da Elastigirl sul suo blog.

Dani è un cattivo papà perchè:
1- Non è in grado di abbinare quasi nessun tipo abbigliamento alla figlia designata alla vestizione, per lui i pantaloni son pantaloni e la taglia è opinabile
2- Ha un'idea mooolto vaga che esistano appuntamenti come pediatra, oculista, vaccini, rette da pagare, buoni mensa da acquistare, bavaglini e asciugamani da lavare e portare
3- Sistemare e pulire casa lo trova un argomento inutile e a lui lontano dal suo modo di essere
4- Quando fa il bagno alle bambine il bagno diventa impraticabile e pare ci siano passate 50 creature non bene identificate.
5- quando mette a nanna le creature ruffiane lo intrappolano in lunghi discorsi senza fine e lui ci casca sempre
6- quando le creature piangono interviene con la lentezza tipica dei bradipi stanchi
7- non cambia quasi mai i pannolini caccati
8- ritiene che Sofia a 10 mesi possa ormai mangiare di tutto anche la bagna cauda e quindi non ritiene opportuno preparare nulla di alternativo
9-non ha mai dubbi sul suo modo di educare le figlie


Dani è un bravo papà perchè:
1- sa fare ridere le sue bimbe come nessuna altra persona riesce a fare
2- di notte si alza per affrontare gli eventuali pianti di tutte le figlie, a volte anche di Sofia soprattutto quando la moglie si trasforma in strega.
3- sa ascoltare i discorsi delle creature con pazienza, dolcezza, amore senza mai dare segni di impazienza
4- fa con loro la lotta sul lettone anche se son femmine
5- insegna loro a dormire con pazienza e amore
6- ama fare gite domenicali con la sua famiglia anche quando la stanchezza lo divora
7- fa il gioco del "ladrone" a tavola e con lui funzione sempre
8- gioca con loro ai giochi in scatola impegnandosi e divertendosi senza far commenti sui suoi reali desideri (Risiko master e Incognito)
9- gioca con le creature senza dar segni di cedimento fisico e psichico a fare il principe o il lupo dei tre porcellini
10- cambia tutine e pannolini con naturalezza (basta che non siano caccati)

giovedì 26 novembre 2009

Ostriche e pistacchi

Ieri sera la parte femminile adulta della famiglia, nonchè moglie, amante, persona e momentaneamente maestra si è concessa una piccola dose di festa e trasgressione. Il tutto è stato dignitosamente condiviso da un marito felicemente stupito.
Mentre le due baby grandi deliziavano il loro palato strafogandosi con una massiccia dose di pistacchi e la baby baby rovesciava un pisellino alla volta sotto il tavolo in un momento di sperimentali pasticci educativi, i trasgressivi genitori si son dedicati a un grande piatto di ostriche innaffiate da un buon vino bianco. Alla fine della serata il pacchetto dei pistacchi era terminato così come il vino.
La Biofamily senza più freni inibitori ha acchiappato il panettone ricoperto di glassa, mandorle e zucchero a velo e ha completato l'opera!
Stremati da tante trasgressioni e un pò brilli (e qui mi riferisco solo alla parte adulta della serata o a quel che ne rimaneva) ci siamo trascinati nei rispettivi letti.
Purtroppo verso le tre del mattino la baby baby ha strillato la sua nostalgia verso la sua mamma.
Mamma sua strisciando nel letto si è alzata, l'ha accolta tra le sue braccia e la poppata più e più volte.

La trasgressiva serata è stata così punita.

mercoledì 25 novembre 2009

Due personaggi a confronto

Se il grande filosofo Seneca in età avanzata affermava: "Io so di non sapere", la mia Gengis Khan grande, durante la pipì mattutina, seduta sul trono affermava alla nonna con grande saggezza e sicurezza: "Io so quello che so"!
Poi è scesa, si è pulita, si è guardata allo specchio e ha deciso la pettinatura di oggi.
Il codino in alto faceva "pan dan" con il vestitino.

Siamo ormai da un anno in fase monarchica!

martedì 24 novembre 2009

Orfanelle diurne

Te lo danno in regalo con la valigetta dei campioni omaggio della Mellin e della Pampers.
Quando stai per varcare la soglia dell'ospedale con la tua gioia più immensa e lo sguardo tipico da triglia lessa.
Quando entri in casa e ti aspetti che sia tutto diverso da come l'hai lasciata perchè a te è cambiato il mondo dentro e fuori.
Quando gli ormoni (infidi come sempre) ti fanno sentire un pò triste e invece sai che dovresti essere al colmo della gioia.
E' nel pacchetto regalo insieme al bimbo e ai campioncini omaggio.
Nascosto.
E' il SENSO DI COLPA MATERNO!!!

E' quella sensazione che spunta senza che te ne possa accorgere e ti fa sentire un tantino inadeguata e ti fa pensare che avresti potuto fare in altri mille modi.

Avrei potuto dire, fare, ballare, baciare, abbracciare, coccolare, giocare, ridere, rimproverare, gridare di più o di meno o diversamente!

Oggi son tornata a casa alle 18.
Ho aperto la porta di casa.
Gengis Khan grande è arrivata piagnucolando per farsi abbracciare dalla madre negligente.
Gengis Khan media ha lottato con Gengis Khan grande per prendere possesso di entrambe le coscie materne e
dal basso dei suoi dieci mesi, bebé Gengis Khan ha strillato il suo diritto di poppata negata.

Sono questi i casi in cui le madri dei figli unici diventano odiosamente invidiabili!

Quale delle tre piccole e indifese baby Gengis Khan ha diritto alla precedenza?
Ma perchè in dotazione con i campioncini non inseriscono un braccio o due in più?

Calmate le tre orfanelle diurne tra le 18 e le 18.15, le ho infilate in una profumata acqua di timo e le ho lavate mentre correvo a imbastire una cena. Alle 19.30 finalmente profumate si son messe a tavola e alle 20.45 son andate a nanna.

Parecchi bacini dopo son finalmente crollate nei loro tre lettini.
Finalmente il riposo tanto agognato, siedi sul divano ma ... infido e minaccioso ecco la malinconica vocina del senso di colpa: "Avevi promesso il massaggino a Margherita"
Nulla valgono i tuoi tentativi di giustificazione.
Lui è ormai in piedi davanti a te, altezzoso e, come facevi al tempo delle elementari, biascichi, con vocina sottile: "Domani farò meglio".

venerdì 20 novembre 2009

Parlando con Margherita

Ho iniziato a lavorare e Margherita è stata portata a scuola per tre mattine dalla nonna e dalla zia.
L'altra sera le ho annunciato amorevolmente: "Tesoro, domani ti porterò io a scuola perchè vado a lavorare nel pomeriggio. Sei contenta?". Lei guardando il soffitto e sospirando:"Meno male mamma! Con tutti questi personaggi che mi hanno portato in questi giorni"

Bambini

Questa sera hanno vinto loro...anche se eravamo tre contro tre! Il loro caos ha sovrastato tutto e tutti. Così si meritano un post tutto dedicato a loro:

Bambini

Sono orribili:

Urlano,
schiamazzano,
hanno il moccio al naso,
le mani sempre sporche,
ti appiccicano addosso moccio, caramelle e bava.
Spargono giochi ovunque,
Non ti fanno fare una telefonata tranquilla,
ne ti permettono di ascoltare una notizia alla tv che ti interessa.
Ti costringono a sorbirti per 100 volte di seguito lo stesso cartone animato.
Producono una notevole quantità di cacca
l'immondizia puzza sempre di pannolini zozzi.
Il divano è sempre sporco di cioccolato e pennarello
Dopo cena il pavimento è ricoperto di pezzi di cibo premasticato e appiccicato
Pisciano in giro
fanno le bolle con il naso.

Ma quando ti guardano negli occhi
ridendo
e ti corrono incontro
entusiasti
e ti baciano
e ti abbracciano
Quando iniziano
a sorridere
a gorgheggiare
a gattonare
a mangiar da soli
a far pipì da soli
a far ciao con la manina
a disegnare
ad andare in bici
Allora scopri man mano l'emozione più profonda e viscerale che hai mai potuto provare nella tua vita: la maternità.

mercoledì 18 novembre 2009

Proteggiamo le balene

Qualche tempo fa, sulla vetrina di una palestra, comparve un manifesto che rappresentava una ragazza spettacolare, accompagnata dalla scritta

"QUEST'ESTATE VUOI ESSERE SIRENA O BALENA?"

Si dice che una donna, di cui non ci è pervenuta la tipologia fisica ha risposto alla domanda in questi termini:

"Egregi signori, le balene sono sempre circondate da amici (delfini, foche, umani curiosi), hanno una vita sessuale molto vivace, ed allevano dei cuccioli che allattano teneramente. Si divertono come pazze coi delfini, e si strafogano di gamberetti. Nuotano tutto il giorno e scoprono posti fantastici come la Patagonia, il mar di Barens o le barriere coralline della Polinesia.
Cantano benissimo e registrano talvolta dei CD.
Sono impressionanti e sono amate, difese ed ammirate da quasi tutti.

Le sirene non esistono.
Ma se esistessero farebbero la fila dagli psicologi in preda ad un grave problema di sdoppiamento della loro personalità (donna o pesce?). Non avrebbero vita sessuale perchè ucciderebbero tutti gli uomini che si avvicinano (e del resto come farebbero?). Non potrebbero fare neanche bambini. Sarebbero graziose è vero, ma solitarie e tristi.
E del resto: chi vorrebbe vicino una ragazza che puzza di pesce?

Non ci sono dubbi, io preferisco essere una balena.

P.S. : In quest'epoca in cui i media ci mettono in testa che solo le magre sono
belle, io preferisco mangiare un gelato coi miei bambini, cenare con un uomo che mi piace, bere un vino rosso coi miei amici. Noi donne prendiamo peso, perché accumuliamo tante di quella conoscenza, che nella testa non ci sta più e si distribuisce in tutto il corpo. Noi non siamo grasse, siamo enormemente colte.

martedì 17 novembre 2009

Angeli alla Coop

Ci sono giorni sì e giorni no!
Con più figli i giorni sì sono più difficili da raggiungere e così si diventa artisti ed equilibristi.
Si sfida la legge della gravità e, in un gioco di equilibri fisici e psicologici, si cerca di arrivare alle 21 sani di mente e con il sorriso sulle labbra.
Talvolta capita che la stanchezza e l'organizzazione familiare ti portino a compiere imprese pericolose e dannose.
Ecco quelli sono i giorni no e, solo alcune persone hanno il potere di aiutarti a sopravvivere al richiamo incessante dell' isteria.

Sono le 18.
Fuori pioviggina.
Le bimbe sono in macchina.
Hanno fame.
In casa manca un pò di tutto.
La giornata è stata una corsa ad ostacoli e ricca di pianti e grida.
Spunta in te l'dea bizzarra e mal sana di fermarti alla Coop.
MA PERCHE'?????

Parcheggio
Prelevo le fanciulle
Le infilo nel carrello
Dico a me stessa che sto per entrare negl'inferi
Mi chiedo il perchè
Mi faccio una lista mentale delle cose che intendo acquistare
Trasalisco
Salvo Sofia che tenta di buttarsi giù dal carrello
Offro l'opportunità di scegliere cosa mangiare a cena
Mi chiedo perchè l'ho fatto
Ringrazio il cielo di averle fatte pazienti e non troppo capricciose
Mi maledico per aver ringraziato
Calmo i capricci appena iniziati
Entriamo
Emma scende e scappa
L'acchiappo
Consolo Margherita che è andata sbattere
Iniziano a piangere
Acchiappo al volo un pacco di grissini e li rifilo a tutte e tre
Inizio a far la spesa
Dopo vari slalom trovo tutto l'occorrente per cucinare
Placo vari capricci
Vado alle casse
Sono esausta
Pago:
latte
biscotti
zucchero
lievito fresco
minestrone congelato
prosciutto
pane
merendine di due tipi
caramelle
giornalino
succhi
ovetti di cioccolata
Mi sento una madre esaurita che non sa educare le sue amorevoli bambine
Piangono
Emma scappa
Mollo le altre e riacchiappo la fuggiasca
Pago
Sono stremata
Giuro a me stessa che mai più farò una cosa simile

Ad un certo punto arriva una signora anziana che mi si avvicina.
Odio tutte quelle persone che ti guardano nei momenti di difficoltà con aria di superiorità o di rimprovero.
Ma lei mi stupisce dicendo: "So bene quanto è difficile. Ci sono passata.
Ma sono sopravvissuta, vedrà che ce la farà anche lei"
Riemergo con lo sguardo.
Vedo nel suo la dolcezza e la complicità di chi sa bene cosa significhi avere più figli piccoli da gestire e mi sento meglio, mi calmo.
Come per magia le pupe si placano e Margherita esclama: "Lo sai che ti voglio bene?"
Torniamo a casa.

A volte basta davvero poco per trasformare una giornata no in una sì!

giovedì 12 novembre 2009

Cene rosa

Ci stiamo provando.
Una volta al mese.
In realtà ne passano anche due, talvolta tre.
Ma a noi piace pensare che ci riusciamo a farlo una volta al mese.
Cena solo donne!!!
In realtà si portano i bimbi al di sotto dell'anno.
Uno spazio rosa per poter chiacchierare tra noi senza interruzioni infantili.
Ogni tanto bisogna poter ricaricare le pile e avere spazi per ridere di noi stesse e delle nostre strampalate e simpatiche famiglie.
Tentiamo anche di invitare non madri.
In realtà le poverette inventano le più ammirevoli scuse per non sorbirci due volte consecutive.
Hanno ragione.
La cena inizia con commenti frivoli sul menù.
Poi eroicamente tentiamo disperatamente di buttarci su cinema, teatro e concerti.
Dopo circa 127 secondi si passa ai libri letti e ai film.
Dopo tre minutini con grande speranza si lascia il passo a ciò che ci piacerebbe leggere o vedere.
Alla fine stremate da tanta cultura si passa a discorsi più rassicuranti:
mariti e figli!
Lo so: potrebbe apparire deprimente ma noi affrontiamo tutto con grande dignità e ironia.
Il peggio lo diamo quando, divorando il dolce, il discorso verte sui parti dei vari figli.
Lì diamo il peggio di noi stesse!
Le superstiti ancora da sposare, da fidanzare o appena sposate tentano disperatamente di parlare d'altro ma alla fine precipitano nel baratro.
Si azzittiscono.
Poi pregano che la serata finisca presto.
E alla fine giurano a se stesse che mai e poi mai finiranno come noi.

Ma il destino è destino...
e in fondo a noi piace così!

mercoledì 4 novembre 2009

C'era una volta.

C’era una volta un ometto piccino picciò.
No, non era proprio piccino picciò, ma in fondo poco importa.
Importa invece che si era sposato con una Dolce Principessa del Regno.  Subito i due presero a Palazzo una piccola, vivace, graziosa gattina per allietare le giornate davanti al caminetto.
Ben presto la Principessa diede alla luce una splendia figlia femmina.
Anzi due. 
Meglio: Tre.
Circondato da una scenografia comlpetamente in  rosa, e perseguitato da aggettivi declinati necessariamente al femminile, l’ometto finì per aprire un Diario Pubblico dove narrava alla gente del Regno il suo punto di vista messo spesso in minoranza dal Genere Imperante.
Talvolta la Principessa  approfittava di quel Diario per replicare pubblicamente alle riflessioni dell’ometto..
Passò l’inverno, venne la primavera,, poi l’estate e infine tornò l’inverno.
E l’ometto si rese conto che la Principessa aveva preso il sopravvento sul Diario Pubblico, e ora lei parlava al Regno molto più di lui. Così, nuovamente in minoranza, si accorse d’esser lui a replicare, e la Principessa a tener banco.
Nel Palazzo dove prima era in minoranza, ora regnava un vivace e convincente rosacaotico.

Emergenza moda

Viviamo nell'epoca delle emergenze.
A dicembre c'è l'emergenza freddo, in primavera l'emergenza pioggia e a luglio l'emergenza caldo.
Naturalmente gli esperti ci danno anche i lori preziosi consigli.
Quest'estate non hanno mancato di dirci di bere se avessimo avvertito la sete e non mancheranno di consigliarci di indossare la giacca per non sentire il freddo!
Così sull'onda di amabili consigli e emergenze varie non ci facciamo mancare l'emergenza educativa.
Ecco nascere varie correnti di pensiero e una valangata di esperti che ci tengono a dire la loro.
E noi mamme abbandoniamo così il nostro cervello nel cassetto dei calzini e ci lasciamo andare alle idiozie più mondaiole e alla moda.

Nascono così i due schieramenti opposti:
mamme natura e mamme omogeneizzate.

Mamme che addormentano i loro bimbi davanti alla tv non prima delle 23.
Mamme che assolutamente vietano la tv sempre e comunque.
Mamme che son orgogliose se non chiudono occhio per due anni di seguito in nome dell'amore materno.
Mamme che prendono una baby sitter per le notti dei loro pargoli.
Madri che si sentono super eroine se non danno il ciuccio ma allattano fino ai 4 anni,
Madri che il ciuccio non lo tolgono neanche alle elementari
Madri che il biberon lo guardano come fosse il demonio
Madri che lo rifilano fino al 40 di piede del loro tesoro
Madri che si sentono più brave perchè usano pannolini lavabili e non danno un omogeneizzato neanche a morire,
Madri che rifilano omogeneizzati a tre mesi,
Madri che vestono i loro figli come fossero eterni bebè
Madri che comprono tanga per loro bimba di tre anni e pantaloni a vita bassa già dai nove mesi con pannolone che spunta da sopra.
Madri che mai e poi mai lascerebbero il loro pupo mezz'ora per farsi una doccia e rilassarsi,
Madri che, in nome dell'autonomia, il loro figlio lo vedono un'ora al giorno e poi escono nuovamente.

E poi arriviamo agli estremi della moda:
Lotus Birth (pratica per cui non viene tagliato il cordone ombelicale ma si lascia il bimbo collegato alla placenta finche il cordone non si stacca da solo)
contro
Beauty farm per under 14 anni (Milano, centro estetico per i bambini
"I maschi, forse perché vedono i papà che vanno in palestra, adorano i massaggi — spiega la titolare del centro — mentre fra le bambine vanno fortissimo i tatuaggi all’acqua". Un massaggio da 20 minuti costa 18 euro. Articolo pubblicato da Republica di oggi)

Mamme (e anche papà)!
Ma perchè non ci riprendiamo un momento le nostre capacità genitoriali, guardiamo i nostri figli mentre giocano in un boschetto con rametti e foglie,
stiamo zitti e ascoltiamo con il cuore e il cervello le loro necessità?

Li lasciamo crescere seguendo le tappe del loro sviluppo, cercando quello che i nostri nonni definivano buon senso in un equilibrio tra regole e coccole?

lunedì 2 novembre 2009

Addomesticati

Lo so! E' una fase!
"Vedrai che finirà e poi dimenticherai"
Me lo ripeto ormai da sedici notti.
So che è vero ma quando inizi a sognare di dormire almeno quattro ore filate vuol dire che sei alla frutta!
Chi ha provato, sa!
E allora non tutto è facilmente accettabile.

Ore 20:30

Driiiiin
Driiiin
(Squillo del telefono, lo preciso per quelli dai 15 anni in giù. Una volta, tanto tempo fa, il telefono faceva driiin)
Driiin
Tento di rispondere.
Sofia strilla. Ha fame.
Margherita la doccia non la vuole fare e balla ignorando i richiami paterni.
Emma corre e si arrampica nuda per casa ridendo e strillando.
L'anarchia si è impadronita dell'abitacolo.
Rispondo al telefono.
E' una nostra amica.
Tento di far arrivare la mia voce dall'altra parte dell'apparecchio.
Spiego la situazione.
Soprattutto tento di giustificarla, forse più a me che a lei.
"Dani è arrivato tardi e quindi c'è un po' di anarchia in casa. Le bimbe sentono subito i cambi di ritmi "
"E già, anche qua c'è anarchia. Lui arriva più tardi questa sera e Lady fa quel che vuole "
Sono perplessa... Non mi risulta abbia figlie...
Ok
L'ha fatto.
Si riferiva alla gatta.

Silenzio
silenzio
1 2 3 4 5 6 ...
Cosa posso rispondere?
Chiedo l'aiuto da casa!

Altra amica. Altra situazione.
"Venite a cena?"
"Ok, a che ora?"
"Facciamo le 19.30?"
"Facciamo un po' più tardi che alle 19 dò da mangiare a Muffy altrimenti le sballo tutti gli orari"

Sono di nuovo perplessa.
Quali orari?
Muffy è una bellissima cagnetta!

Ora non me ne vogliano le persone che hanno un animale domestico in casa.

Siete persone in gamba, studiate, simpatiche, inteligenti.
Avete deciso di accogliere una creatura nella vostra dimora.
Una c'era già e, se non ha ancora capito che i calzetti sporchi non si mettono da soli in lavatrice, sicuramente non è domestico.
Quindi mi congratulo con voi.
Per l'amore che date e per la responsabilità con cui lo fate.

Ma ora spiegatemi il senso di tutto ciò.
Perchè paragonate la presenza in casa di un cane o di un gatto alla presenza di bambini?

I vostri animali, ve lo assicuro, sono molto più domestici dei nostri figli.

giovedì 29 ottobre 2009

moda mamma

Le mamme seguono le mode.
E quindi si educa seguendo non i propri istinti e i bisogni di mamma, papà e bambino ma seguendo libri sempre più nuovi che parlano delle più svariate idee in fatto di genitorialità.
In questo periodo la moda ci consiglia di assecondare in tutto e per tutto il pianto dei nostri adorabili pargoli, minacciando,, i neo genitori di avere alla fine dell'infanzia persone prepotenti ed egoiste, insicure e insensibili.
Allora ecco che cuore di mamma inizia a farsi conoscere nel modo che più conosce: il pianto! Modalità che utilizzerà fino a tarda età scoprendone con sempre maggiore precisione gli effetti che produrrà nei confronti di chi lo accudisce.
W il pianto!
Ovviamente finchè è neonato per entrare in sintonia ci si sacrifica sonno, fame, tempo libero per lui in un simposio di amore infinito. Fin qui tutto bene.
Ma poi il nostro pupo cresce e noi con lui ma... ecco spuntare le nuove mode e, proprio quando dovremmo iniziare a rilassarci un pochetto, iniziano a instillare in noi quei meravigliosi sensi di colpa che ci fanno fare le cose più assurde.
Il tuo bimbo di due anni strilla? Vuoi che tuo figlio abbia gravi turbe psicologiche? Mamma inadeguata corri da lui e assecondalo. Vuoi educarlo???
Ma sei pazza? Vuoi mica creare un insensibile!
Tuo figlio di 16 mesi non ti fa chiudere occhio di notte?
Sei stanca? Vai al lavoro? Hai le borse agli occhi che toccano terra e ti fanno inciampare? Ma come non ti basta l'amore che tuo figlio ti da?
Sei proprio una persona egoista!
E poi cos'è tutto questo desiderio di tuo marito di tornare a dormire da solo con te nel lettone.
"Ma amore non sei felice di dormire in quindici in un letto a due piazze?,
guarda tesoro se proprio non ti trovi, vai a dormire sul divano."
"Non sai che devi proteggere la relazione con nostro figlio?"
"Ma cara ha già 10 anni!"

lunedì 26 ottobre 2009

Battesimo

Sofia ha ricevuto il sacramento del battesimo.
Mamma e papà erano molto emozionati.
Margherita ed Emma hanno partecipato con caotica allegria e grande vivacità.
Sofia è stata meravigliosa!
Grazie di cuore a tutte le persone che hanno partecipato di persona e con il pensiero a questa festa.
Un grazie speciale a Massimo e Federica che hanno accettato di essere padrino e madrina della nostra terza bimba.
Un bacio anche a zia Vale e zio Piero (madrina e padrino di Margherita) e a Barbara e Giuli (madrina e padrino di Emma).

giovedì 22 ottobre 2009

Pannolini ecologici

Sabato verrà battezzata la nostra terza bimba.
Uno dei regali che ci verrà fatto sono i pannolini lavabili.
Essendocene per tutti i gusti e di tutte le specie, oggi sono partita a cercarli.
Entro in un negozio di articoli per la prima infanzia e domando alla commessa: "Scusi vendete i pannolini lavabili?".
Lei mi guarda perplessa.
Poi mi dice: "Guardi non so. Forse abbiamo quelli usa e getta. Vede? Abbiamo questi...ma forse sono monouso. Proviamo a leggere".
Non so se ridere o rimanere seria.
Gli unici pannolini che c'erano, erano Pampers, pacco verde!

domenica 18 ottobre 2009

Riflessioni educative

Prima di avere le bambine mi dicevo e ci dicevamo io e Daniele come ci saremmo comportati nei confronti dei nostri figli e come ci sarebbe piaciuta vivere la nostra genitorialità. Lo fanno in molti.
Poi é arrivata Margherita, allegra, curiosa, sicura di sè, vanitosa, vivace e creativa, amante del Bello e coccolona.
Poco tempo dopo è nata Emma, bimba subito urlante e mammona, amante del ciuccio, caotica, curiosa, espressiva, dagli occhi grandi e furbetti e generosa.
Ancor più velocemente è arrivata Sofia una professionista delle poppate, gattonatrice rapida ed entusiasta, precoce nello sviluppo e molto coccolona.
Così siamo partiti dall'avere molte certezze senza avere figli all'avere poche certezze e tre figlie.
Questo perchè ogni figlio è diverso e man mano che cresce ti pone quesiti e richieste sempre maggiori che talvolta non coincidono con i tuoi valori e i tuoi dogmi.
Ecco allora che arrivano i giusti dubbi e incertezze che aiutano a crescere noi genitori. Molte delle certezze che avevi finchè non avevi figli o fin quando ne avevi ancora uno e piccolo crollano e allora ti scontri o, se riesci, ti incontri con quelle che erano le tue sicurezze e arrivi necessariamente a dei compromessi.
Compromessi educativi, per esempio cedere alle richieste per avere la barbie e compromessi alimentari e medici, per esempio cucinare ogni tanto patatine fritte o dare la tachipirina anche se si crede nell'omeopatia.
Compromessi ancor più sostanziosi servono per far funzionare in maniera equilibrata il gruppo più complicato che si possa osservare: la famiglia.
Il compito del gruppo allora diventa il riuscire a rendere ogni singolo componente della famiglia sufficientemente sicuro e felice cercando di aiutarlo a raggiungere dei traguardi sostenendolo e incoraggiandolo. Rispetto ai figli per esempio: dormire bene tutta la notte, mangiare da solo e un pò di tutto, far pipì e popò nel water, vestirsi da solo, giocare con altri bambini senza mediazioni di adulti, ecc cercando di dare spazio al dialogo e alle coccole. Così, soprattutto se si hanno più figli, inizia un bel gioco di equilibrio dove non bisogna dimenticare nessun figlio, il patner, se stessi e neanche la coppia.
Per raggiungere questi traguardi non sempre è semplice. Si passa attraverso varie emozioni come la rabbia e la frustrazione (in particolare per il bambino ma talvolta anche in noi adulti ) e il compito del genitore allora diventa quello di far passare il messaggio "Tesoro io sono sicuro che ce la farai anche se stai faticando ma io sono qua pronto a sostenerti" non di evitare queste emozioni al proprio figlio. Noi diamo loro la vita affinchè possano viverla nel modo più autonomo, sicuro e felice possibile.

giovedì 1 ottobre 2009

Nevrosi ministeriali

Il ministro alla salute l'aveva consigliato: lavatevi le mani e forse vi risparmierete l'influenza suina!
La nevrosi del "laviamoci le mani" è così iniziata!!!
Ieri è accaduto davanti ai miei stessi occhi.
Campo sportivo.
Nonna con nipotina di circa tredici mesi.
Bimba urla e piange ben legata ad un super passeggino.
La nonna la passeggia avanti e indietro come fosse una neonata.
Alla fine per l'esasperazione o forse a causa degli sguardi dei presenti la nonna posa la bimba a terra e le lacrime cessano.
Ovviamente inizia a camminare e a toccare oggetti disposti sotto il passeggino facendoli toccare per terra!
La nonna è ormai allo stremo delle sue energie e per proteggere la bimba da quei pericolosi batteri la rilega al sicuro dentro il passeggino.
La bimba riprende ad urlare.
Avrà contratto l'influenza suina?
Fortuna che arriva la mamma che amorevolmente prende in braccio la sua figlioletta e ... le spruzza l'amuchina sulle adorabile e sicuramente "infette" manine!
Ormai la bambina è salva!
Meno male!!!

Forse avrei dovuto chiedergliene in prestito anche per le mie figlie che in quanto a "campionesse nello sporcarsi" hanno preso svariati premi e quest'estate hanno anche vinto il primo premio: zozzuria infantile.

lunedì 21 settembre 2009

Chiacchierando con Margherita

Oggi è stato un bel pomeriggio.
Ho dedicato un po' di tempo alla mia bambina che mi dona ogni giorno emozioni e risate.

Avevamo da poco finito di giocare al gioco dell'oca e stavamo colorando.
Si gira verso di me ed esclama:
"Mamma, è vero che prima abbiamo fatto le oche?"

Guardando Zorro per la prima volta insieme provo a spiegarle:
"Zorro è bravo, vedi? Lui aiuta le persone brave e quelle povere e anche la sua fidanzata"
Risponde dimostrando di avere capito il messaggio:
"E' si mamma lui aiuta i suoi adorati e anche la sua adorata perchè vuole ballare con lei."


In tv sono passate delle immagini di bambini poveri dell'India.
"Mamma quei bimbi sono così poveri che non hanno nemmeno lo spazzolino"

venerdì 18 settembre 2009

Essere stanchi è matematico

Ci sono periodi in cui sei davvero stanco e trovare il lato comico della quotidianità diventa un sogno.
L'aspetto positivo è che puoi condividere la tua stanchezza con le altre mamme.
Ma le mamme sono donne e la competizione sorge quasi spontanea.
Chi é la più stanca? Chi ha dormito meno?
Improvvisamente ci si trasforma in perfette contabili e il fatto che la prof di mate a suo tempo si scervellava per impiantarci qualche nozione di matematica diventa un lontano ricordo.
Questa è sopravvivenza!
Con ancora gli occhi chiusi calcoli quante ore hai dormito sommando tutte le ore intercorse tra una poppata e l'altra.
Inizi la tua giornata calcolando esattamente quante ore, minuti e secondi mancano alla prossima notte.
Calcoli con precisione tutte le combinazioni possibili che hai a disposizione per raggiungere l'obbiettivo della giornata: un sonnellino di 30 minuti.
Sommi, compari, dividi e moltiplichi figli, impegni, lavori domestici, scuola e preparazioni pasti per poter riuscire ad introdurre i tuoi adorati bambini alle 20.30 nei loro letti.
Programmi esattamente la tua giornata per poter avere tra le 20.31 e le 21.30 uno spazio di relax prima dell'agognato materasso.
Alla fine della giornata tu e le tue amiche non avete dormito dopo pranzo, i bambini si sono addormentati verso le 21.30, tu sei troppo stanca per leggere qualche pagina di libro e del tuo programma preferito riesci a vederne circa tre minuti.
Sei crollata a letto circa alle 21.45 e alle 24.15 sei già sveglia per la prima poppata.
Aveva ragione lei: la prof!
Di matematica non ci hai mai capito nulla.
Ma almeno una soddisfazione te la sei presa: hai vinto tu, almeno per oggi.
Domani sarà un altro giorno.

martedì 18 agosto 2009

la chimica della spiaggia

Non hai tempo a girarti un paio di volte nel letto, che arriva il periodo delle ferie e - quel che è peggio - se ne va.
Così sono già terminate le vacanze: dodici giorni in un campeggio croato, in Istria.
Un viaggio lungo, intenso, appassionato.
Con una macchina stipata di bagagli, acqua, cracker, giocattoli, libri da colorare, pannolini, netbook, pupazzi e esseri viventi (all'80% di sesso femminile, il che vincola un po' le fermate alle aree di servizio attrezzate: far pipì sul guard-rail è una dote prevalentemente maschile).
Con la voglia di divertirsi, perché anche solo pensare di poter riposare è quasi un eresia, con tre bimbe piccole.
Con la voglia di "staccare la spina": se stacchi la spina non prendi la scossa; se stacchi la spina la rosa non ti punge; se stacchi la spina non rischi di soffocarti perché ti è finita la lisca in gola.

E in effetti ci siamo rigenerati, riscoprendoci nelle nostre molteplici relazioni duali.

Quanto alle esperienze di mare, Margherita ha imparato a nuotare, e con due braccioli pareva trasformarsi nella Sirenetta, in grado di muoversi agevolmente "anche dove non si tocca con i piedi".
Lei.
Io a momenti torno in italia guadando l'Adriatico, in cerca di un punto in cui l'acqua mi arrivi almeno alle spalle.
E dire che tra Denny De Vito e Michael Jordan mi sento più prossimo al primo che non al secondo, in quanto ad altezza.
Emma invece non ha mostrato entusiasmo per il bagno: ha preferito apprendere metodi e tecniche dell'ingegneria edile litoranea.
Insomma: ha giocato con paletta e secchiello.
Anche Sofia si è lanciata, mangiando a quattro palmenti la sabbia e ingollando caraffe di acqua di mare per digerire.
A dirla tutta, a ingoiare sabbia e acqua e immaginando la pancia come una piccola betomiera portatile ci sarebbe da pensare che si realizzi al termine del processo una sorta di materiale simile al cemento.
Nulla di tutto ciò: abbiamo verificato che il prodotto finale ha densità e colore della crema di nocciole lasciata al sole.
Profumo e (immagino) gusto assolutamente diversi.

venerdì 17 luglio 2009

E' questione di ruoli

"Amoooreeee" strilla Margherita a Sofia.
"Sei l'adorabile principessa" con tono molto amorevole.
Poi la fissa per pochi secondi ed asclama... "No, l'adorabile principessa sono io"

Emma invece, stabilisce il suo ruolo in modo più esplicito.
Facendola cadere più volte al giorno ne fa una questione di forza fisica e per ora vince lei.
Vedremo tra qualche mese...
La stazza di Sofia non è propriamente quella di Emma!

giovedì 2 luglio 2009

Edipo principe

"Mamma ti devo dire una cosa"
"Dimmi tesoro"
"Io sono innamorata"
Meno male che deve ancora compiere quattro anni.
Sguardo un pò stupito e divertito.
"E di chi amore?"
"Mamma, ma di Giacomo! e domani ci sposiamo"
"Sono invitata?"
"Si,si".
Mi è andata bene.
Dunque ha cambiato principe: sarà geloso papà Daniele?
Perché negli ultimi tempi ormai i ruoli erano stabiliti: lei la principessa, il papà il principe e io...la musica!
Sì, la musica.
Quantomeno non facevo la fata Malefica.

Ecco Margherita in pieno Edipo.

martedì 30 giugno 2009

Il primo diploma

E venne l'estate. E come ogni estate, le giornate iniziarono ad accorciarsi.
Sì, fa strano dirlo, ma alla fin fine è così: ti inizia l'estate, e inevitabilmente il giorno più lungo è già passato.E tu devi ancora andare in vacanza.
Ad ogni buon conto Margherita ha terminato il primo anno di scuola materna. Era una bimba gialla, ora è diventata rossa.
Orgoglio di mamma e papà che - palesemente rincoglioniti - fotografano il momento in cui le danno il diplomino.
Avendo dimenticato la macchina fotografica, hanno pure l'aggravante di fare le foto con il cellulare.
Hai presente? Due idioti in fibrillazione con un cellulare in mano che si emozionano guardando una maestra che da un pezzo di carta arrotolato a una bambina di nemmno quattro anni.
Roba da denunciare la scomparsa dei neuroni a "Chi l'ha visto", insomma.

lunedì 15 giugno 2009

Sono 5 ma anche 30 e poi 10

12 giugno 2009: quinto anniversario di matrimonio
13 giugno 2009: 30 anni di vita (fossi in voi non divulgherei la notizia)
10 agosto 2009: 10 anni di vita in coppia (ma aspetto agosto per festeggiare)

Ed ecco che mio marito si ingegna e... ce la fa!!!!
Ha organizzato un week-end da favola.
Di nascosto ha prenotato una notte fuori casa senza bimbe (Sofia in realtà è venuta con noi) in un meraviglioso agriturismo nell'astigiano.
E poi la sera dopo festa a sorpresa con molti nostri amici e non son mancati i regali!
Insomma Daniele si è davvero lanciato!

Non posso che inchinarmi e ammettere che dopo quasi 10 anni di vita insieme è riuscito a stupirmi!!!

Ti amo Amore

giovedì 7 maggio 2009

delirio mattutino

Ebbene ho detto si.
Non per eroismo.
Non per soldi (anche se con il senno di poi non mi son pentita).
Non per senso di dovere..
Non ho capito con esattezza per quanto tempo e pensando fosse per un giorno soltanto, ho risposto, con beato sorriso di chi ignora , "SI".
Poco motivante come inizio.
Così eccomi approdata a Rodallo con un' assordante squadra di poco più di cinquanta creature tra i tre e i sei anni.
Dunque sono entrata anch'io nell'incubo del "sono in ritardo, bimbe sbrigatevi".
Nel panico tento un' organizzazione razionale della situazione.
Piazzare Sofia e organizzarmi per l'allattamento.
Piazzare Margherita ed Emma quando ho il turno di mattina.
Così smuovo suocera e cognata.
Ma all'orizzonte, orgoglioso della moglie, compare lui, mio marito che candidamente mi esclama "Ti aiuto io".

Ore 7.00
Suona la sveglia e in contemporanea si erge maestosa la fame di Sofia e la mammite di Emma.
Ore 7.10
Sofia poppa e Emma si fa coccolare.
Daniele russa
Ore 7.15
Tento di svegliare Daniele
Si alza a fatica e mette su caffè e the
Ore 7.20
Daniele va in bagno, si lava e si veste
Io tento invano di svegliare Margherita, seguo Emma che decide di attirare l'attenzione su di sè, metto giù Sofia che non la prende per niente bene, metto la bustina del the in acqua, cerco di vestire Emma che non ne vuol sapere, tiro su Sofia, tiro fuori dal letto Margherita che detesta la fretta, colazione mia e delle pupe.
Ore 7.30
Arriva la squadra di soccorso
Ore 7.35
Daniele emerge dal bagno e divertito dal delirio casalingo e dalla mia ansia esclama sorridente "Ma io sono più veloce a vestire le bambine".
Ore 7.35 e 15 secondi
Ho contato fino a 10 e represso i miei istinti
Ore 7.35 e 16 secondi
Ho preso Emma e gli ho detto di cambiarla.
Ho iniziato a spronare Margherita per farla vestire discutendo sul suo look e ho tentato l'inizio della mia vestizione.
Ore 7.40
Ho rimandato a dopo il mio bidè per mancanza di intimità. Ho sistemato Margherita e spiegato a mia suocera usi e costumi di Sofia.
Ore7.45
Lavo Sofia e l'asciugo sul fasciatoio.
Entra Daniele con in braccio Emma tale e quale a come gliela avevo consegnata e sconcertato dice "Ma del fasciatoio ne ho bisogno io" allora chiedo "Ma che hai fatto fin'ora?" e lui, gioioso come un neonato dopo la sua poppata, "Abbiamo fatto la lotta sul lettone".
Ho ripreso a contare.
11, 12, 13, 14, ...
Lui fa la lotta, io sono ancora in pigiama.
Ripetere le parole esatte uscite dalla mia bocca non potrò farlo per varie ragioni ma sicuramente non suonavano come la primavera di Vivaldi... ecco... si avvicinavano più al suono delicato di un servizio da dodici scaraventato contro un muro.
Ore 7.50
Finalmente mi chiudo in bagno
Ore 7.59
Bacio le mie capricciose fanciulle e fuggo in macchina.
Ore 8.25
Entra l'esercito dei mille. Il caos e il rumore sovrastano ogni cosa...io inizio a lavorare.
Ore 9.00
Daniele approda al suo ufficio.
"Che fatica stamattina, iniziamo almeno con un caffè"

domenica 26 aprile 2009

Quant'è chic la scomodità?

Il 25 aprile è una data particolare.
La maggioranza degli italiani festeggia l'anniversario della Liberazione dal nazifascismo, che è una grande occasione per ricordare che l'essere umano è fondamentalmente un animale cretino, e se proprio proprio non può fare a meno di sbagliare dovrebbe perlomeno ricordarlo in futuro per evitare di ripetere gli stessi errori.
Nella stessa data, io festeggio (anche) me stesso: sono riuscito a stare in equilibrio sulla Terra per un altro intero giro attorno al Sole.
Trentadue rotazioni in tutto, e per ora non mi gira la testa.
Così quest'anno mia moglie prenota - attention please! - una romantica cena per due al ristorante.
Una donna che prenota al ristorante una cena romantica al marito.
Miracoli delle Pari Opportunità.
Un locale a sorpresa.
Pizzeria? No.
Trattoria? No.
Ristorante selezionato dalle guide? No.
Cinese? Messicano? Giapponese? No, no e no.
Eritreo.
Un ristorante eritro.
L'Eritrea si trova in Africa, confina con il Sudan. Wikipedia riporta che è uno stato molto povero, con una bilancia commerciale assolutamente costantemente in passivo. Quindi dire "ristorante eritreo", così, a pelle, sembrerebbe un discreto ossimoro: o si mangia (come al ristorante) o non si mangia (come in Eritrea).
Eppure alla fin fine si mangia. O almeno noi si è mangiato.
Il tema non è stata quindi la quantità, in fondo.
Nemmeno la qualità.
Il tema è stato la modalità.
Per terra, con solo qualche cuscino a limitare i lividi al fondoschieda.
Al buio, illuminati da fioche candele sparse qua e là..
Senza posate, affondando direttamente le dita nel sugo oleoso dello spezzatino.
Ecco, la donna trova questo meravigliosamente chic e romantico.
L'uomo attende il conto per vedere se c'è da pagare la voce "coperto".

giovedì 9 aprile 2009

Differenze.

Ho individuato dove sta la vera differenza tra noi universo femminile e voi universo maschile.

Squilla il telefono.
Le bimbe giocano, piangono, fanno mille domande.
La più piccola chiede a gran voce una poppata.
La cena è sul fuoco.
La tavola è ancora da apparecchiare.

Lei:
Tira su da terra una bimba, risponde al telefono, rifila un ciuccio all'ultima nata, chiacchiera amabilmente con l'interlocutore telefonico, risponde alla prima figlia, finisce di apparecchiare, scola la pasta, soffia il naso alle due grandi che si ribellano, termina la telefonata e grida "A taaavola".

Lui:
Sente il telefono ma sta girando la pasta e non risponde.
Lei sta allattando e contemporaneamente leggendo una favola e chiede a lui di rispondere.
Allora lui con sguardo interrogativo ti guarda con innocenza e dice: "Amore sto girando la pasta".
Allora lei con molto tatto gli ricorda che è dotato di ben due arti superiori e tutte e due son funzionanti.
Allora lui stupito di questa affermazione sorride felice, afferra il telefono, molla la cena sul fuoco, risponde allegro al telefono e camminando leggiadro per la casa si chiude in camera per terminare la telefonata.
In cucina non sentiva bene!

martedì 31 marzo 2009

Oh. Toh. Marzo.

Oh, Toh...marzo: è finito.
E mi sono perso l'otto, di marzo.
Nel suo focolare dalle intense tonalità rosa, il viril guerriero indiano ha vergognosamente dimenticato di festeggiare adeguatamente le sue squaw-pelle-di-luna, l'otto di marzo.
Solo il giorno dopo, nella quotidiana battuta di caccia per procacciare il cibo per l'inverno (insomma: al lavoro, in ufficio...) mi sono rammentato, e ho provveduto a semplci e sentiti auguri al gentil sesso presente in loco.
Imperdonabile, temevo.
L'ho temuto fino al tardo pomeriggio di giovedì 19 marzo.
Poi ho cominciato a sperare.
Come il leader sconfitto alle elezioni, che segue lo scrutinio minuto per minuto e vede rialzarsi la sua percentuale di votanti; e improvvisamente spera.
Ora di andare a letto, l'obiettivo era raggiunto: nessuna squaw-pelle-di-luna si era ricordata di celebrare il Padre, come da festa prevista al dì del 19 di marzo.
Nessuna cravatta, nessun profumo, nessun lavoretto colorato con i pennarelli.
Meravigliosamente nulla.
Tre figlie e una mamma, e nessun riferimento al papà e alla sua festa.
Qualcuno prova a replicare: "Non è la stessa cosa: tua moglie non necessariamente deve farti gli auguri per la Festa del Papà; e le tue bimbe sono ancora troppo piccole per pretendere gli auguri".
Balle, caro dott. Azzeccagarbugli.
Si sono dimenticate e stop.
Pareggio. Palla al centro.
E ora vado a evidenziarmi sul calendario l'8 maggio, Festa della Mamma, con colori sgargianti e shocking; altrimenti rischio di segnare un altro augogol epocale.

martedì 10 marzo 2009

8 marzo

8 marzo
Festa della donna
Se l'è cercata!
Lui, unico maschio, in un universo totalmente femminile ha rimosso la festa della donna.
Mi son chiesta se è stato un caso...
Non solo non son spuntate mimose in nessuna parte della casa, non solo non son fioccati baci e bacetti più del solito, non solo le mie orecchie non hanno sentito un semplice e banale "auguri tesoro" ma quella sera, mentre lui si scrofanava la minestrina senza alzare gli occhi dal suo piatto, io imboccavo alla mia destra una stanca Emma, imboccavo alla mia sinistra un'assonnata Margherita e allattavo un'affamata Sofia.
Risultato: son rimasta senza cena!
Ma la cosa più grave è che quando, con davvero molto tatto, gliel'ho fatto notare lui ha tentato subdolamente di ribattere che mi aveva preparato un panino al prosciutto (verso le dieci di sera!!!). Lui...che avrebbe potuto/dovuto regalare mimose anche alla gatta!
Non mi son neanche offesa quando il giorno dopo ho scoperto che gli auguri alle sue colleghe son arrivati puntuali come puntuale arriva il mal di pancia dopo un vassoio di chantilly!
W le donne...

mercoledì 25 febbraio 2009

w les vacances

"Sù, così si riposa un pò anche Lei!" ha concluso la pediatra.
Così in preda ad una crisi d'ansia ho organizzato "la vacanza" ospedaliera per me e per la mia ultima nata (ma quanto l'ho fatto meravigliosa?!). Nel giro di un'ora ho preparato la valigia per me e per Sofia, ho trovato un super cognato che ci portasse in ospedale, ho rintracciato più volte Daniele che ovviamente aveva il telefono silenzioso, ho cambiato Sofia, ho cambiato me stessa che più che una madre in preda all'ansia sembravo una madre con gravi problemi di squilibrio mentale visto l'apetto fisico (ero reduce da una settimana di influenza e febbre), ho trovato Daniele, mi sono chiesta se aveva capito ciò gli avevo comunicato, mi son fatta venire ottimi sensi di colpa, ho organizzato i due giorni successivi alle altre due mie bambine, ho mandato al diavolo i sensi di colpa, ho mantenuto con grande dignità d'animo il mio stato d'ansia e siamo partiti! ...e non aggiungo altro!!!
Arrivati in ospedale e superato il primo giorno e la prima notte (totalmente in bianco e in piedi assieme ad altre due mamme e ad altrettanti bambini) è iniziata la vacanza.
Ho potuto così constatare che:
-son stati davvero tutti efficienti e gentili
-il reparto è molto accogliente
-stare per 24 ore su 24 in uno spazio di un metro e mezzo senza poterti muovere (pipì a parte) può essere un pochino alienante
-i libri che Daniele mi aveva regalato a Natale son davvero carini anche andando oltre le prime tre pagine
-di giorno il reparto è operativo
-di sera il reparto è operativo
-di notte il reparto è operativo
-in ospedale non dormi
-in ospedale sonnecchi
-i mamma mamma mamma mamma delle mie bimbe non mi son mancate
-le immancabili discussioni sul tipo di vestito da mettere per andare a scuola non mi son mancate
-le coccole delle mie due bimbe mi son mancate
-le risate delle mie bimbe mi son mancate
-con più figli il marito è ben poco presente in ospedale
-Daniele mi è mancato molto
-i medici in ospedale erano dei gran fichi
-quest'ultima dichiarazione non va ad annullare necessariamente quella precedente
-in ospedale si tende ad annoiarsi
-ma quanto sonno avevo?!
Così, mentre io avevo il tempo di pensare, Daniele ha potuto assaporare (se pur sostenuto da tutto un universo femminile) per pochi giorni cosa vuol dire esser madri e gestire una famiglia.
Tornata dall'ospedale il macho di casa è scappato rapidamente a riposarsi nel suo loft ...in vacanza finalmente...nel suo ufficio! e io ...son tornata al lavoro più stanca di quando sono partita.
D'altronde è sempre così quando si torna dalle ferie!

mercoledì 18 febbraio 2009

Che strano, il silenzio.

Alcuni giorni fa Marica ha portato Sofia dalla pediatra, a causa di una tosse che non accennava a diminuire.
Ahimé l'hanno ricoverata per "bronchiolite".
Che non è - come potrebbe sembrare - il completamento della proporzione "adulto sta a bronchite come piccolino sta a ...".
E' proprio un virus a se', che colpisce i bimbi piccoli.
Un po' più di una bronchite, un po' meno di una polmonite.
Quando un tuo cucciolo di due mesi viene ricoverato all'ospedale, hanno un bel dirti che non è nulla di grave. Un po' di sacrosanta apprensione ti viene. La Terra inizia improvvisamente a ruotare più veloce, e tu hai l'impressione di non riuscire a stare in piedi sulla giostra.
Poi i cavalli iniziano a girare e tu ti rendi conto che sì, probabilmente non c'è nulla di trascendentale o eccessivamente drammatico: per te è uno stonato valzer mai sentito, ma per i musicanti della zona è quanto di più banale e quotidiano.
Così la famiglia improvvisamente si dissolve e si ricompone in funzione delle necessità: Marica all'ospedale con Sofia, Margherita a casa di amici, Emma con il papà. E di giorno in giorno è una nuova organizzazione e una nuova pianificazione.
Di fatto, però, questa è la terza notte senza Marica e Sofia.
La casa sembra enorme.
Rimbomba, assordante, il silenzio.
Quando hai una famiglia con più bambini piccoli spesso lo desideri ardentemente, il silenzio; lo sogni e lo insegui come un miraggio in un deserto in preda alla tempesta di sabbia. In mezzo a urla e capricci incontenibili tu sei alla ricerca di un angolo tutto per te, dove isolarti dalle interazioni sociali ad libitum.
Poi ti trovi tuo malgrado nel mezzo dell'oasi e forse, dopo un po', ti rendi conto che tutta questa pace non fa più parte del tuo modo di essere.
Non sai stare troppo fermo nell'oasi.
In fondo, pensi, fare la Parigi-Dakar tutti i giorni, nella tempesta della quotidianità, ha un suo meraviglioso e intrinseco perché.

giovedì 29 gennaio 2009

...e il mio pensiero?!?

mogliEcco l'eroe! Colui che vorrebbe conquistare il PianetaTerra. Ora, voglio dire, non ho nulla da dichiarare. Tutto vero! Vere le dichiarazioni a proposito dei pannolini, dei seggiolini da incastrare, di quei meravigliosi occhietti che di notte, al buio preferiresti non incrociare se non in sogno. Potrei anche aggiungere altro alla lista...davvero!
Inoltre essendo la moglie, proprio la sua e non un'altra dirò che il maritonzolo si è destreggiato bene, è stato di aiuto (sedute in bagno a parte. Sedute da 50 minuti, come quando vai dallo psicoanalista.). Ma il nostro eroe è un uomo e più di due settimane non ha retto al duro lavoro quotidiano...Tutto qui, solo questo da precisare! l'uomo è così!Appena fa qualcosa di furbo subito che lo deve mostrare al Pianeta, scrive un blog, lo starnazza agli amici come un galletto Vallespluga(che fine avrà fatto poi il suddetto gallo?) e noi mogli, che ci destreggiamo tra cacche, spesa, capricci, poppate, pulizie, pediatre, visite, seggiolini, asili, maestre, compiti, lavatrici ecc, che non abbiamo bisogno di strillarlo al mondo e che il pianeta l'abbiamo già conquistato mettendo al mondo i nostri stupendi figli, al massimo ci limitiamo di farlo notare con leggerezza d'animo sul blog del marito!
Ora, per ragion di cronaca, vi dirò che bacerò il mio eroe e me ne uscirò con le mie amiche lasciando l'eroe a vegliare sulla prole dormiente.
Dani ti amo!
Marica

martedì 20 gennaio 2009

Meritato riposo.

Ieri, venti gennaio duemilanove, ha "preso servizio" il nuovo Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Un uomo eccezionale, che dal nulla ha saputo farsi strada sino a diventare Presidente, incarnando l'immortale mito del Sogno Americano. C'è un però. Un sottile appunto che nessun giornale ha messo adeguatamente in evidenza. Facile diventare Presidente degli Stati Uniti, se si ha appena due figlie. E' averne da tre in su che rende tutto più arduo e risucchia il tempo che altrimenti uno con piacere dedicherebbe al perseguire i propri piani di conquista del Pianeta Terra.
Così dopo le vacanze di Natale anziché tornare al lavoro a gettare le basi per Grandi Piani mi sono trattenuto a casa altre due settimane ad aiutare a lavare Grandi Panni. Abbiamo dedicato idee e competenze per costruire la bozza di una nuova "quotidianità a cinque". Ho giocato a tetris nella realtà, incastrando seggiolini sul sedile posteriore dell'automobile in combinazioni vincenti. Ho fatto la piramide umana tenendo in equlibrio su braccia diverse figlie di differenti età. E ne ho visti, di pannolini, che voi umani non potreste immaginare: cacche puzze al largo dei bastioni del fasciatoio, e ho visto occhi sveglissimi balenare nel buio, di fronte alle porte della cameretta. Così, stremato da due intense settimane, a un certo punto ho avuto occasione di riposare.
Tornando a lavorare.
 


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