martedì 18 agosto 2009

la chimica della spiaggia

Non hai tempo a girarti un paio di volte nel letto, che arriva il periodo delle ferie e - quel che è peggio - se ne va.
Così sono già terminate le vacanze: dodici giorni in un campeggio croato, in Istria.
Un viaggio lungo, intenso, appassionato.
Con una macchina stipata di bagagli, acqua, cracker, giocattoli, libri da colorare, pannolini, netbook, pupazzi e esseri viventi (all'80% di sesso femminile, il che vincola un po' le fermate alle aree di servizio attrezzate: far pipì sul guard-rail è una dote prevalentemente maschile).
Con la voglia di divertirsi, perché anche solo pensare di poter riposare è quasi un eresia, con tre bimbe piccole.
Con la voglia di "staccare la spina": se stacchi la spina non prendi la scossa; se stacchi la spina la rosa non ti punge; se stacchi la spina non rischi di soffocarti perché ti è finita la lisca in gola.

E in effetti ci siamo rigenerati, riscoprendoci nelle nostre molteplici relazioni duali.

Quanto alle esperienze di mare, Margherita ha imparato a nuotare, e con due braccioli pareva trasformarsi nella Sirenetta, in grado di muoversi agevolmente "anche dove non si tocca con i piedi".
Lei.
Io a momenti torno in italia guadando l'Adriatico, in cerca di un punto in cui l'acqua mi arrivi almeno alle spalle.
E dire che tra Denny De Vito e Michael Jordan mi sento più prossimo al primo che non al secondo, in quanto ad altezza.
Emma invece non ha mostrato entusiasmo per il bagno: ha preferito apprendere metodi e tecniche dell'ingegneria edile litoranea.
Insomma: ha giocato con paletta e secchiello.
Anche Sofia si è lanciata, mangiando a quattro palmenti la sabbia e ingollando caraffe di acqua di mare per digerire.
A dirla tutta, a ingoiare sabbia e acqua e immaginando la pancia come una piccola betomiera portatile ci sarebbe da pensare che si realizzi al termine del processo una sorta di materiale simile al cemento.
Nulla di tutto ciò: abbiamo verificato che il prodotto finale ha densità e colore della crema di nocciole lasciata al sole.
Profumo e (immagino) gusto assolutamente diversi.
 


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