domenica 27 dicembre 2009

Primo compleanno

Ha compiuto un anno!
E alla biomamma viene un pò di nostalgia.
Pancia.
Calcetti in pancia.
Amore per l'intero universo tipico degli ultimi giorni delle sue gravidanze.
Corsa all'ospedale.
Eccitazione.
Dolore.
Spinta finale.
Primi versetti e urletti.
Testolina bagnata.
Lacrime di commozione.
Neonata da stringere.

La nascita è un evento così profondo e sfuggevole che biomamma ogni tanto desidera riprovarla.

Per ora si gode pienamente i sorrisi e i progressi di una terzogenita tutta bio!

Buon compleanno Sofia!

giovedì 24 dicembre 2009

Felice Natale

Buon Natale
Buon Natale a chi questa sera è davanti ad una tavolata imbandita e a chi ha solo una minestrina
Buon Natale a chi è ricco e di regali ne riceve tutto l'anno e a chi è povero e non ne riceve mai
Buon Natale ai nonni Nella e Paolo, nonni pazzerelli e vagabondi che insegnano l'amore per i viaggi e per le novità
Buon Natale a nonno Sergio che ci ha insegnato l'amore  per la natura e il gusto dell'ironia e che dalla luna ci protegge ogni giorno
Buon Natale alla nonna Giovanna che è sempre presente e prepara il toast alle Biobimbe la domenica mattina
Buon Natale agli zii che per fortuna esistono e che senza di loro sarebbe faticoso essere mamme e papà
Buon Natale ai nostri amici che senza di loro la vita sarebbe più triste e monotona
Buon Natale alle nostre figlie che rendono la vita una passeggiata colorata e vivace e ci ricordano che ogni  giorno vale la pena di essere vissuta con curiosità
Buon Natale alle famiglie di tutto il mondo rosa, nere, gialle e rosse perchè come noi condividono le gioie e le difficoltà di essere famiglia

E visto che crediamo profondamente che i figli sono un dono e che essere in tanti è più divertente e caotico, a tutti voi auguriamo un
        

                                             FELICE NATALE


 Felice, dal latino felice (m) "fertile, nutriente"; dalla stessa radice di fecundus.

martedì 22 dicembre 2009

Mi chiamo Bond.

"Facciamo che io mi chiamavo Aurora.
Di nome.
HelloKitty, di cognome."
Margherita

Favole serali

Come ogni sera a luci soffuse, una voce calda e affettuosa racconta la favola della buonanotte alle pargole.
Il silenzio, la calma, il tepor di casa.
Tutto serve per avvicinare le baby bio alle braccia di Morfeo.
E' Daniele che racconta.
Questa sera è la volta del "Guanto magico".
Mai sentita?
Già l'ha inventata lui!
La favola finisce, Biopapà esce pian piano dalla stanzetta quando...
la vocetta di una biobimba grande esclama delusa: "Papà, io non sono abituata alle favole corte"

sabato 19 dicembre 2009

Acquisti natalizi

Anche quest'anno ce l'abbiamo fatta!
Per il nostro decimo Natale siamo partiti alla volta del mega centro commerciale per i regali!
Entusiasmo alle stelle, senza pupe al seguito, senza orari per poppate e nanne varie...
LIBERI
...fino alle 18!
Ci siam goduti una giornata a due, non abbiam rispettato neanche gli orari di colazione pranzo e cena... ANARCHIA!!!
Come da fidanzati!
Una volta all'anno ci dedichiamo al consumismo più sfrenato in un rituale che ormai si ripete da anni.
Si approda ai tanti negozietti con una lista di nomi e di idee. Sgomitando un pò tra la gente si affronta la folla con un bel sorriso e tanti pacchetti e regali entrano nel carrello.
Biomamma e biopapà a Natale si scatenano, si tolgono la voglia di shopping.
In ognuno di noi si nasconde un piccolo consumista...noi gli diamo l'opportunità di uscire allo soperto solo per qualche ora una volta all'anno.
Buoni regali a tutti!

martedì 15 dicembre 2009

Versione materna del minisaggio di musica

Chiamarlo minisaggio è, da parte di Daniele, molto coraggioso!
In realtà era un modo per salutare mamme, papà e bambini prima dell'interruzione natalizia.
Quindi... ci stava che i bambini fossero emozionati, ci stavano gli applausi di incoraggiamento ma vi prego... le telecamere erano un tantino fuori luogo!
Il "minisaggio" è durato circa sette minuti!

Un appello alle mamme:
riprendetevi i neuroni perduti durante il parto.
I nostri figli son stupendi e adorabili sempre (o quasi) ma non vuol dire che tutto ciò che fanno sia straordinario!
Certo che vanno incoraggiati e ci stanno gli applausi ma la telecamera!!!!
Pensate ai vostri figli che a 15 si rivedranno sul monitor della tv e stralunati vi diranno: "Mio Dio!" e null'altro perchè già basta.

lunedì 14 dicembre 2009

Il demonio è un saggio

Viene un momento, nella vita di un genitore, in cui ti rendi conto che stai iniziando a immolare la dignità personale sull'altare della Dea Demenza.
Quando vedi certe scene dall'esterno ne sei certo: non diventerai mai così. Non puoi. Non è concepibile. Solo un rincoglionito può ridursi in quello stato.
Poi scatta qualcosa. Probabilmente all'atto del concepimento inizia un irreversibile switch-off delle sinapsi, e te ne rendi conto solo qualche anno dopo, chissà.
Fatto sta che a un certo punto muti, e finisci anche tu per diventare uno zombie barcollante ipnotizzato dalla tua stessa progenie.
Così, questa sera dodici discepoli di Demenza (io e mia moglie tra loro), si sono seduti per terra in cerchio in una stanza.
La maestra di canto ha presentato i baby-artisti che si sarebbero esibiti nel minisaggio canoro.
Margherita e altri piccoli esseri del demonio come lei si sono posizionati davanti al pianoforte, ciascuno con il proprio cappellino di Babbo Natale in testa.
Poi è iniziata la trance mediatica collettiva.
La maestra ha cominciato a toccare la testina di ognuno di loro, uno per volta.
Quello a cui venita sfiorata la testa, pigiava un tasto sul pianoforte. Uno solo. Una testa sfiorata, un tasto premuto.
Un'altra testa sfiorata, un altro tasto premuto.
In pratica i bambini erano una sorta di prolungamento umano dei tasti stessi, un media vivente attraverso cui l'Oscuro Sacerdote invocava lo Spirito del Rincoglionimento.
I discepoli, incantanti, osservavano con riverenza. I più rapiti dal rito sabbatico avevano - è dura dirlo, ma è così - portato la telecamera, e incoscenti riprendevano la loro umana disfatta.
Terminata l'Invocazione, il gruppo di folletti si riuniva davanti all'officiante del rito, e iniziava un canto finale, con cui si sanciva il definitivo e irreversibile appiattimento dell'encefalogramma dei genitori.
I bambini, gongolanti, uscivano dalla stanza con un sacchetto di caramelle a testa, entusiasti per com'era andata la prima parte del loro corso annuale di canto.
I genitori, barcollanti, uscivano dalla stanza con uno strano luccichio negli occhi, e la certezza che nulla sarebbe più stato come prima.

Regole per capricci

Ieri mattina biomamma, sentendosi tata Lucia durante le riprese di sos tata, ha scritto su cinque cartoncini colorati le regole e ci ha aggiunto un cartoncino con la scritta "angolo del capriccio".
Poi ha radunato la restante parte della famiglia, papà compreso e ha spiegato con voce soave e brianzola (credo fermamente che sia l'accento brianzolo di tata Lucia ad avere successo quando afferma entusiasta: ci sono delle regole) il perchè di tanti cartoncini colorati.
Arrivata al cartoncino dell'angolo del capriccio, Emma si è alzata entusiasta ed ha esclamato felice:"Che beEEellooo!". Poi si è buttata sul cuscino del capriccio e da li non si è più alzata.
Che bello?!!? L'angolo in cui dimenarsi in preda al capriccio?!?!?
Ma che associazione mentale è?
Emma ultimamente ha un'associazione tutta sua: Associazione a Delinquere.
Ne fanno parte Sofia, personaggio chiave nell'apprendimento di nuove arti delinquenziali, e Margherita co-autrice nel pensare e mettere in atto tattiche delinquenziali.

Energia

Ci sono giorni dove tutto ti appare meraviglioso. Le bambine sono adorabili creature e tutto funziona bene.
La motivazione è racchiusa in due semplici parole: hanno dormito!
Ci sono giorni dove le parole diventano tre: non hanno dormito!
In quei giorni nulla è adorabile. Solo il letto e il silenzio.
In quei giorni biomamma diventa un mostro e ai mostri non escono mai suoni dolci ma ringhi feroci. Biomamma sa che non dovrebbe ringhiare in quei giorni perchè poi se ne pentirà.
Per fortuna le tre creature sanno bene che "mostro che ringhia non morde".
Così una mattina, mentre biomostromamma ringhiava, Margherita la guardò e iniziò a ridere.
Biomostromamma rimase colpita nel suo orgoglio e sconcertata ringhiò: "La mamma è tanto arrabbiata. Cosa c'è da ridere?"
La bambina tornò seria e rispose offesa: " Non sono io che rido. E' l'energia che ho dentro che mi fa ridere!".
Biomostromamma tornò essere biomamma e scoppiò a ridere.
La giornata tornò meravigliosa!

sabato 12 dicembre 2009

Sono SOLO tutte nostre.

"Ma sono tutte vostre"?

Questa domanda è come il nero: s'accompagna con tutto, e alla fin fine te la propongono tutti.
Talvolta il significato di questa frase è "sono ammirato dal vostro coraggio", altre volte è "ve le siete volute: voi siete pazzi".
Il più delle volte, forse, è un mix: le persone che pongono questa domanda sono ammirate dalla nostra pazzia.

Ieri sera io, Biomamma (anzi: Biomoglie) e terzogenita siamo stati alla cena dell'associazione Famiglie Numerose della provincia di Torino, a cui ci siamo iscritti meno di due mesi fa. Un'organizzazione che valorizza l'orgogliosa quotidianità di chi ha quattro, cinque, sei figli o più. Una scelta di vita, quella della famiglia numerosa, dettata dall'irresistibile attrazione per il danzante caos da cui germoglia la vita stessa.
La location era uno storico convitto di studenti universitari, sulla collina di Torino. Vista mozzafiato su una città illuminata e brillante nella trepidante attesa del Natale.
Lì, in questa cornice onirica ha avuto luogo il nostro "ballo delle debuttanti" in quest'associazione, che ci ha accolto con calore e vivacità.
Ci sarebbe molto da raccontare sul coraggio, sull'entusiasmo, sull'estroversione, sull'amore, sul pragmatismo, sulla cultura, sull'orgoglio, sulle difficoltà, sull'allegria che abbiamo respirato.
E ce ne sarà occasione, certamente: con l'ingresso in questa associazione, la sensazione è di essere entrati in una casa che sentiamo già un po' anche nostra.

Per ora, mi godo però la meravigliosa sensazione di un imbarazzo mai provato prima.
Sì, abbiamo dovuto ammetterlo di fronte a tutti quegli sconosciuti, ieri sera: noi abbiamo SOLO tre figlie.

domenica 6 dicembre 2009

Articolo 551/61

Manifestazione dell'associazione nazionale famiglie numerose.
Ecco le immagini:

Gemelli misteriosi

La Biofamily ormai da quattro anni è profondamente legata ai Preparto.
Amici conosciuti al corso preparto della primogenita.
Da questa bella amicizia sono nati due gemelli di fatto e non di pancia: Margherita e Giacomo che hanno esattamente 7 giorni di differenza.
Le rispettive famiglie hanno potuto osservare nel corso di questi anni un legame così profondo da stupire chiunque anche le maestre della scuola materna.
Ieri hanno voluto spiegare il loro mistero a Gabriele, fratello ufficiale di Giacomo:
"Noi siamo nati insieme sul rosa". "Non è vero!" ribatte il bambino più preciso della terra.
Ma loro son sicuri e anche Giacomo afferma: "Siamo nati insieme sul losa".

Ma che vuol dire "sul rosa"???
Un altro mistero si è aggiunto alla loro pazza unione!

sabato 5 dicembre 2009

Due mini sirene in una spanna d'acqua

Oggi Marica ha portato Margherita al cinema.
Se tutto va bene, la mamma si è anche informata in anticipo che non si tratti di un film horror vietnamita in lingua originale, quindi sono abbastanza tranquillo da quel punto di vista.
Le due pulci restanti dormono.
No: dormivano: la coniugazione all'indicativo presente è talmente effimera e volatile che nella maggioranza dei casi appena proferito questo verbo è già necessario volgerlo al passato.
Così il desiderio di dedicarsi allo studio muta rapidamente in desiderio di portare le bimbe a vedere i regali da chiedere a Babbo Natale. Così poi si può scrivere la letterina. O meglio: portare le bimbe a vedere i regali che IO vorrei chiedere PER ME a Babbo Natale. Così poi posso scrivere la letterina.
A dirla tutta in effetti non è così facile interessare le infanti a ammenicoli tecnologici e paccottiglia informatica, ma il tentativo lo si fa comunque...
Ad ogni buon conto è Emma a far cambiare idea a papà.
Richiesta urgente: bagnetto e giochi con sorellina nella vasca da bagno.
E così ecco come finisce in realtà questo sabato pomeriggio: seduti sul cesso, con un portatile in mano, a rimirare con la coda dell'occhio due mini sirene che sguazzano in una spanna d'acqua.
 


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