venerdì 31 dicembre 2010

Ancora una cosa.

Qualche riga sotto su questo blog Biomamma scriveva sottovoce "arrivederci virus".
"Arrivederci" un bel paio di ...
LUI è ancora tra noi.
Si annida negli anfratti, gioca a nascondino con i nostri globuli bianchi, dà fastidio a BioBaby, tortura BioMedia senza pietà, questo antipatico di un virus.
Oggi è il 31 dicembre, tra poche ore inizia un nuovo anno.
E a sfregio noi festeggeremo comunque, coccolando ancor di più le nostre piccole creature che tu hai in ostaggio.
A loro, alle nostre creature, auguriamo un 2011 di Serenità e Pace, Crescita e Amore.
Vorremmo un 2011 di Salute, che a rischio d'esser banali è la prima e vera fonte di gioia. 
Tu quindi, virus, puoi restare fino al brindisi. Poi però basta, grazie.
Resta dove sei. Bloccati, congelati, non andare oltre.
Come direbbe Gandalf  "Tu. Non puoi. Passare!".


A tutti gli altri: ci si vede di là. Che sia un inizio d'anno Splendido!

giovedì 30 dicembre 2010

Arrivederci virus

Pssss! Ehi, pssss.... Mi senti?
Forse ne siamo usciti!
Ssssssh! Fai piano.
Ne siamo usciti, forse.
Tutto qui!
La febbre, il mal di pancia, il mal di denti, il mal di testa, il mal d'orecchie e la diarrea.
Il virus ha lasciato questa casa.
Non urlare!!! Fai piano! Altrimenti quello ci sente e decide di tornare per ristabilirsi da noi per qualche altro giorno!
Allora siamo d'accordo!
Si può festeggiare il Capodanno, mangiare la pasta con la salsiccia, brindare, guardare i fuochi e giocare ad Incognito.
Ciao.
Sì, ciao...a domani!

domenica 26 dicembre 2010

Compleanno febbricitante

Mancano poche ore per il brindisi.
I ricordi sono vivi e stupendi.
Tutti al ristorante, noi, zia Lale e i prepa.
Poi il ritorno a casa a -18.
Le prime contrazioni, le doccie calde, il buio, la tranquillità di una piccola routine ormai conosciuta e poi la partenza per l'ospedale.
Il parto con Ilaria. Ostetrica serena e pacifica.
Le spinte e il primo vagito.
L'emozione della nascita è indescrivibile.

Ora, a distanza di due anni, mentre son qui a scrivere è in braccio, addormentata, con la febbre.

Biomamma si sofferma sui lineamenti del suo volto e la trova meravigliosa e pensa che mai avrebbe potuto fare a meno di lei.

Buon compleanno tesoro.

Mamma e papà

giovedì 23 dicembre 2010

Compleanni

"Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a mamma, tanti auguri a te!"
"Grazie amore, che bel biglietto. Posso appenderlo sul frigo?"
"No, è meglio di no. Non è il tuo compleanno. Lo tengo io e poi al tuo compleanno te lo porto di nuovo."
"Ah! Va bene"
"Poi lo perdi"
"Ma come? Non lo perderei mai!"
"Vedi, ci sei tu con un bel vestito rosso e qui c'è papà con i calzini bianchi."

Biogrande ha scritto per la prima volta un biglietto di auguri per il compleanno di biomamma. Una grande scritta "AUGURI", una biomamma in rosso e ingioiellata e un biopapà con dei seducenti calzini bianchi sotto un vestito nero.

mercoledì 22 dicembre 2010

Buon Natale

Buon Natale!
Buon Natale a mio marito, che è in una fase di cambiamenti, che continua a desiderare una famiglia numerosa, che ora ha un diploma in più e chissà se riuscirà ad usarlo.
Buon Natale al neurone di mio marito e a quello di tutti gli altri maschi. Resistete!
Buon Natale alle bio-lattine, che credono ancora alla magia del Natale, che hanno disegnato una letterina per Babbo Natale parsimoniosa, che la mattina di Natale ci faranno il dono più bello: il loro entusiasmo.
Buon Natale a nonno Paolo che è fuggito in Marocco, al caldo.
Buon Natale a nonna Giovanna che dopo tanti anni che non lo faceva più, ha deciso di "rimettersi in gioco" e preparare gnocchi di patate per tutti.
Buon Natale a nonna Nella che ha abbandonato la frase "Quest'anno a Natale non facciamo nulla" ed è accorsa in aiuto a una biomamma senza marito.
Buon Natale a zia Anna e zio Giorgio che continuano a seguire la crescita delle nostre figlie.
Buon Natale a tutti gli altri zii che ci sopportano e supportano!
Buon Natale ai miei bimbi di scuola, che potranno dormire fino a tardi, che non hanno strillato "finalmente ci sono le vacanze" perchè venire a scuola a loro piace, che non vedono l'ora di scartare i loro regali e che si godranno il calore delle loro famiglie.
Buon Natale a tutti i nostri amici che in questi anni ci son sempre stati vicino e che speriamo di vedere durante queste feste.
Buon Natale a tutti lettori del blog, che questo Natale sia ricco di emozioni e di calore.
Buon Natale!!!

Crimini natalizi

Ora vorrei proprio sapere il perchè?
Ma cosa vi ha fatto?
E' un'azione crudele e volontaria.
Premeditata.
Commettete un crimine, seppur simbolico!
Lasciatelo stare.
Non ammanettatelo,
non impiccatelo,
non legatelo!
In fondo il carbone non ve lo ha mai portato!
Ha uno sguardo bonaccione.
Il vestito magari non è alla moda,
ma esser gentili a Natale è doveroso!

Vi prego...
non impiccate Babbo Natale!!!

venerdì 17 dicembre 2010

Fuga verso il diploma

E' partito.
Per tre giorni.
Con una valigia verde, un completo elegante e una valigetta con computer.
Una fuga per avere il diploma del master.
Sorriso sulle labbra.
Felice di sottrarsi al week end, ai piatti da lavare e ai capricci più creativi.
Biomamma invece è rimasta.
Nel tram tram quotidiano.

Ma è stato punito.
Bloccato sulla A1.
Dalle parti di Scandicci.
Repubblica.it sostiene che siano state distribuite coperte e bevande ma lui e suoi tre amici non hanno visto ancora nessuno.
Sei ore fermi in autostrada.
Mai partire di venerdi 17!

P.S. Ovviamente biomamma prende le distanze da questo post crudele scritto dalla sua cattiva coscienza.
La sua parte buona lo vorrebbe accanto, perchè biomamma ama biopapà e ama averlo a casa, che racconta la favola della buona notte, che prepara la borsa dell'acqua calda, che prepara la caffettiera per il mattino. Biomamma sa già che sarà una lunga notte senza biopapà accanto.

martedì 14 dicembre 2010

In fondo, un po' di pancia...

BioGrande: "Papà, mi sembra che non la fai più tanto, la dieta".
BioPapà: "Mah, in effetti a casa la faccio un po' poco. Però a colazione e a pranzo, al lavoro, la sto facendo".
BioGrande: "Ah...e sono tanti i tuoi compagni al lavoro che la fanno? Cioè, c'è un maestro che vi dice che dovete stare a dieta?"
BioPapà: "No, no...E' che sono andato da una dietologa, che è tipo un medico, e le ho detto che mi sentivo la pancia troppo grande, e lei mi ha consigliato le cose da mangiare per diminuire la pancia".
BG (inteso come "BioGrande", non come "provincia di Bergamo"): "Ah, ho capito. Però allora mi sa che era meglio se tenevi ancora la pancia per un po'".
BP (inteso come "BioPapà", non come "British Petroleum"): "Uh? Perchè?"
BG: "Così potevi prendere il vestito da Babbo Natale e facevi Babbo Natale e ci portavi i regali".
BP: "Amore, che cosa tenera..."
BG: "Anzi...ora che ci penso, potevi proprio farlo di lavoro, il Babbo Natale, se tenevi la pancia".
BP: "..."
BG: "No, anzi no. Poi ti toccava stare sveglio tutta la notte. Meglio di no, come lavoro".

lunedì 13 dicembre 2010

Confronti invidiosi

Hanno la stessa età, fanno lo stesso lavoro, hanno iniziato a far le maestre insieme.
Una torna a casa, da sola, va a far pipì e si cuoce la sua bistecchina con un pò di purè, si trucca la mattina, ha una borsa coordinata, i suoi capelli son sempre pettinati, ha lo smalto e la maglia pulita. Per il ponte dell'Immacolata è tornata dai suoi genitori per riposarsi qualche giorno.

L'altra torna a casa pensando "Potessi essere sola questa sera!", entrata in casa viene accolta da sei braccine e da un volume che non senti nemmeno ai concerti metallari del biopapà adolescente, con tre scimmiette aggrappate al collo tenta di metter su del cibo commestibile, risponde alle scimmiette, le porta in bagno rincorrendole per la casa, le impigiama, corre ai fornelli, l'acqua bolle, placa il pianto di un bollo in testa e concede un cartone, butta della pasta nell'acqua, ringrazia Dio per avere un'asciugatrice da accendere e mette su una lavatrice, fa la pip... no, si alza e corre a salvare il pavimento da una pipì infantile, sente la voce calda e rassicurante del marito, corre in bagno, fa la pipì.
Con l'aiuto del consorte finalmente si siedono a tavola.
Per il ponte dell'Immacolata, Emimenomalecheciseitu (l'amica tamarra, super efficiente, disponibile e incoraggiante che fa le pulizie una volta a settimana) non è venuta e il caos ha preso il sopravvento...
Biomamma non si è riposata, ma si è tanto divertita.

Poi il ponte è finito.

Una è tornata due giorni al lavoro, ha fatto una parte in più di lavoro e ha passato un weekand a cucinare, a far lavatrici e ad essere salvata da amici con figli che con il loro caos hanno contribuito a rendere festosa e natalizia l'atmosfera in casa.

L'altra, finito il ponte, ha preso due giorni di mutua.
Aveva l'occhio arrossato.
E' rimasta ancora a casa qualche giorno e oggi ha dichiarato:
"Adesso sto un po' meglio".

lunedì 6 dicembre 2010

Povero blog

Biomamma è stanca.
Troppo stanca per scrivere la sera sul blog.
Troppo stanca per discutere con biobaby su dove si dorme la notte.
Troppo stanca per strapazzare di coccole le biolattine dopo i colloqui a scuola dei suoi alunni terminati alle 20.30.
Troppo stanca per vedere un film accoccolata a biopapà.
Troppo stanca per raccontare della tizia del negozio senza bancomat che ha seguito biomamma fino alla banca per controllare che prelevasse dei soldi, per pagare la spesa che attendeva nel negozio.
Troppo stanca per raccontare di quanto l'hanno resa felici i suoi allievi quando l'hanno abbracciata venerdi alle 16.00 perchè per cinque giorni non si sarebbero visti (non fate ironia!)
Così biomamma oggi, approfittando del suo ponte scolastico ha regalato alle biolattine un giorno di vacanza e le ha coccolate, strapazzate, baciate, accarezzate poi ha lavato i pavimenti, ha cucinato, invitato i piccoli dei Prepa, mangiato tutti insieme, mandato creature a giocare nella neve e servito una merenda, sparecchiato la lavastoviglie e rifatto il letto a biomedia che ci aveva fatto pipì.
Come stancarsi con le proprie mani!
Mentre avviene tutto ciò biomamma sogna: una notte solitaria con biopapà con cena romantica, poi sogna le terme, una giornata sulla neve con tutta la famiglia, una mega cena con amici tipo capodanno e il giro al centro commerciale da sola con biopapà.
Comunque sia domani fuggirà per qualche ora con la Prepa, non riposeranno ma una fuga sol donne aiuto lo spirito.

martedì 23 novembre 2010

Week end

Biomamma, ancora giovane e studentessa a Torino, aveva trascorso gli anni di scuola post diploma in una bigfamily. Un nucleo pazzo, caotico, allegro, festoso e faticoso.
Cinque bambini sotto i 10 anni, due genitori, un cane e un pesce rosso.
Per biomamma è stata una delle esperienze di vita più coinvolgenti che abbia fatto.
24 ore su 24, per 4 anni con loro aveva fatto si che il suo ruolo era passato dall'essere ragazza alla pari a sorella maggiore.
Aveva condiviso la stanza con Marta. Aiutava in casa, coccolava, faceva fare compiti, lavava, cambiava e portava fuori il cane.
In cambio usufruiva del frigorifero e dell'affetto dei genitori adottivi.
Il periodo si è concluso con il matrimonio tra biomamma e biopapà.
I genitori adottivi son diventati i loro testimoni di nozze e il legame tra il nuovo nucleo famigliare e la bigfamily non si è mai spezzato.

Questo week end i ruoli si sono ribaltati.
Serena e Marta ormai ragazze alla fine della loro adolescenza sono venute a casa bio, hanno mangiato con loro, dormito condividendo la stanza con le biolattine letteralmente innamorate di queste stupende ragazze.
Biomamma e biopapà hanno fatto gli sposini e le pupe son state affidate alle ragazze.
Vederle grandi, mature, affettuose e capaci di prendersi cura delle tre monelle è stato per biomamma motivo di grande orgoglio.
Il week end si è concluso con una serata a Torino in ristorante a festeggiare la riunione di famiglia ormai allargata.
Al termine della serata Marta se ne è andata, felice e leggera come solo gli innamorati sanno essere, abbracciata al suo ragazzo.
Lei ha 20 anni e lui 22.
Come quando biomamma è andata a vivere dalla bigfamily.
Come quando biomamma si è fidanzata con biopapà.


P.S. Dopo giorni e giorni senza computer gli zii Angio e Piero hanno ceduto, crediamo per pietà o forse per sfinimento, e ci hanno imprestato per qualche giono il loro.

mercoledì 10 novembre 2010

Essere alla moda

Ormai è quasi un mese che biomamma lavora.
Dopo la prima settimana di smarrimento di tutta la famiglia la situazione si è rasserenata.
Ora si dorme di nuovo,
biomamma condivide la sua cena solo con se stessa e non più con tre bocche affamate,
biomedia è entrata, per gioia di biopapà, nella fase edipica,
biogrande ne è da poco uscita,
Biobaby è profondamente grata al mondo di averle donato un ombelico tanto meraviglioso e passa la sua giornata a rendere tutti partecipi di una cosa tanto bella,
biomamma e biopapà hanno riconquistato il loro motto mattutino:
"Almeno puliti".
Per la moda c'è tempo.

domenica 7 novembre 2010

riflessioni blasfeme

Biomamma tre anni fa ha scoperto dei giochi per il bagnetto stupendi.
Biogrande li ha usati per un sacco di bagnetti e biomedia con lei, anche se piccola e non ancora tanto consapevole.
Ora biomamma li ha ricomprati e come premio per aver superato un pranzo domenicale terminato alle 17 li ha dati alle tre biolattine.
Biomedia finalmente ha sguazzato così, prima nell'acqua azzurra e poi nell'acqua viola.
Dopo aver gridato il suo entusiasmo ha guardato biomamma seria e ha esclamato: "Io volio l'acqua mallone".
Biomamma in veste educativa ha risposto: "Ma certo tesoro, marrone come?"
"Come la cacca" ha risposto lei con una blasfema risata successiva.

In fondo, anche questo è homeschooling!

Marocco a Rivarolo

Ore 19.00
La biofamily è in giro per Rivarolo.
I Prepa devono andare da loro a cena.
Mentre la biofamily si incammina verso la macchina, sente una musica etnica provenire da una piazzetta.
Tamburi, voci, suoni arabeschi.
La biofamily è come ipnotizzata.
Su un micro palco ci sono quattro signori che cantano e ballano, suonano scatenati in arabo.
Un gruppo di bambini e bambine ballano lasciandosi andare alla musica che sentono segretamente nelle loro case. Finalmente ballano in piazza i ritmi, i suoni della loro terra sotto gli occhi innamorati dei genitori.
Le biolattine si lasciano coinvolgere e Biobaby e biomedia danzano con loro.
Un pò di speziato Marocco ci ha gasato e dato una grande energia.
Tornando a casa Biogrande ha cantato in una lingua che non conosce ma che l'ha rapita.
L'energia è alle stelle.
Arrivati a casa alle 19.30 la biofamily ha:
lavato le biolattine,
messo
loro i pigiami,
preparato un risotto per 10 persone,
apparecchiato,
preparato un antipasto,
infornato un secondo,
chiacchierato e cantato.

Che revival!!!

lunedì 1 novembre 2010

Coraggi culinari

Biomamma ha appena finito di cucinare un polpo.
Le biolattine erano entusiaste.
L'hanno toccato, accarezzato, girato, guardato incuriosite.
Poi biomamma l'ha preso e lavato sotto l'acqua corrente.
Le biolattine hanno guardato la biomamma affascinate e biogrande, sottovoce, ha commentato: "Guarda Emma, hai visto? La mamma è coraggiosissima!"

mercoledì 27 ottobre 2010

Goal da campioni

Lui é il primo di cinque.
Cicciottello, buono, pacato.
Spesso insicuro.
Studioso e curioso.
Va a calcio come la maggioranza dei maschi undicenni.
Di solito alle partite gioca solo gli ultimi cinque minuti.

Qualche tempo fa ha avuto la sua rivincita.
I cinque minuti più intensi dei suoi undici anni.
Lui entra in campo, vede la palla e per una volta è determinato, sicuro.
Corre, la palla corre con lui e poi tira.
La palla entra in porta ed è GOAL!!!
La partita è salva.

Lui è emozionato, travolto dall'entusiasmo della squadra.
Si lascia andare alle lacrime pure e e meravigliose della felicità.
Si sente finalmente forte.
Vive l'esperienza del campione.
Cosa c'è di più bello per un ragazzino...
Sentirsi come i propri idoli.

Dopo una settimana dall'accaduto in casa sua si sente ancora l'energia di quel goal e l'orgoglio è ancora inciso negli sguardi di papà e mamma.

VAI GIORGIO! SEI UN GRANDE!!!

domenica 17 ottobre 2010

Di nuovo scuola

Biomamma si era ormai abituata.
Abituata ai ritmi lenti,
alle coccole pomeridiane post scuola,
alle telefonate rilassate con le amiche,
alle quotidiane pulizie domestiche,
alle uscite all'ikea con le amiche,
all'organizzazione pomeridiana con la Prepa,
a fare la mamma 24 ore su 24,
ad una quotidianità condivisa con biobaby,
alle sue leccate di mucca e alle conseguenti risate,
al "mammaaaa" entusiasta di fine scuola delle due biograndi.

Domani biomamma torna nel ruolo di maestra, per poco in verità.

Il caos tornerà a trionfare nella biofamily.

mercoledì 13 ottobre 2010

Logiche fameliche

Biomedia, pur di non smetter di giocare a casa dei Prepa, questa sera non ha mangiato.
I biogenitori l'hanno avvertita: "Guarda che se non mangi ora poi non ti diamo null'altro".
Due ore dopo in macchina Biomedia ha iniziato a piangere strillando: "Ho fameee!".
"L'avevamo detto che avresti avuto fame perchè a cena non hai mangiato nulla".
Biomedia, mantenendo una certa logica: "E allola dammi qualcosa da mangiale se plima non ho mangiato".

domenica 10 ottobre 2010

10, 10 e ancora 10

Oggi è il 10/10/10.

Mi hanno sempre affascinato le date particolari, e questa lo era di sicuro.
D'altro canto qualche settimana fa ho offerto il caffè ai colleghi perchè compivo 400 mesi. Mi hanno guardato un po' stralunati, Ma il caffè l'hanno accettato.
Non so peraltro se è per questo che sono sempre stato legato anche all'Onomastico, come ricorrenza. Quand'ero piccolo lo aspettavo con ansia, quasi come il compleanno.

Da qualche anno a questa parte, non se lo ricorda più nessuno.
Così ho deciso: scrivo qui le date degli onomastici della BioFamily. E poi li riporterò sul calendario.

Dunque...partiamo male: Biomamma è "adespota". Che vuol dire? Momento Quark: Marica è "adespota" perchè ne' nella "Bibliotheca Sanctorum" ne' nel "Nuovo Martyrologium Romanum" esistono figure con questo nome.
Amen, si festeggerà nel giorno di Ognissanti, il 1° di novembre.

In compenso per le BioBimbe c'è l'imbarazzo della scelta: hanno almeno due o tre onomastici a testa. Ne fisso un paio: meglio tenersi abbondanti per il futuro, così poi si può scegliere.

Santa Margherita: 20 luglio e 10 giugno
Santa Emma: 19 aprile e 29 giugno
Santa Sofia: 18 settembre e 30 settembre

Ecco. Ora mi devo appuntare di festeggiare il loro Onomastico, che BioPapà ci tiene, a questa ricorrenza.

A proposito: il mio era oggi.

venerdì 8 ottobre 2010

Favole serali

Biopapà, uomo confuso ma felice, uomo in minoranza, uomo amato da ben quattro femmine, ogni tanto mette a nanna le tre bio-lattine.

Ore 20.20 inizia a proporre una nanna con voce suadente alle figlie recalcitranti.
Ore 20.30 biopapà è ancora dolce e affettuoso e inizia a contrattare.
Ore 21.00 finisce di contrattare.
Ore 21.02 approda al bagno. Pipì e lavaggio denti.
Ore 21.25 terminano le operazione di igiene personale.
Ore 21.26 le biolattine sono a letto e biopapà legge loro la favola della buonanotte.

Lunghezza della storia: 8 pagine in A4.
Tono di voce: tipico di chi desidera comunicare qualcosa di importante a qualcun'altro in una stanza piena di gente.
Velocità di lettura: rapida, parecchio veloce, molto rapida.
Comportamento delle biolattine: vivace ed elettrizzato. Saltano sui letti e strillano felici.

Biopapà chiuso nel mondo della favola che racconta, prosegue imperterrito la lettura.
Biomamma è perplessa ma si morde la lingua.
Zitta, non parla (può apparire strano?). Muta!

Finita la lettura la situazione si normalizza e alla fine le biolattine cadono in un sonno profondo verso le 22.00

Biomamma entra in una vasca piena di acqua calda e schiuma.
La tensione della serata cala e finalmente biopapà chiarisce i dubbi.

"Volevo leggermi una storia e volevo sapere come andava a finire"

Biomamma si addormenta nel suo letto, perplessa.

venerdì 1 ottobre 2010

Suspance notturna

Ore 21 Le biobimbe dormono
I biogenitori sistemano la cucina e la sala e chiacchierano amabilmente
Ore 23 I biogenitori se ne vanno a dormire
Ore 24 Biobaby si sveglia
Ore 24.30 Biobaby urla
Ore 1.00 Biobaby continua a strillare
Ore 3.00 I biogenitori sono stremati.
Ore 4.00 I biogenitori crollano insieme a biobaby
Ore 4.20 "Aiuto, aiuto"
Ore 4.23 Biopapà si alza e corre in aiuto di biomedia
Ore 4.24 Biopapà percepisce odore di pipì e comprende, prendendo in braccio la creatura, che è completamente bagnata.
Ore 4.27 Anche biomamma si alza e insieme a biopapà lavano biomedia che con un tono di voce degno della Bartoli ci comunica: "Ho fatto la pipì, sono tutta pisata, anche il pisama è pisato e anche la cannottiera è pisata e anche le mutande sono pisate e anche il letto è tutto pisato".
I biogenitori la tranquillizzano e tentano di zittirla, senza successo.
Ore 5 Biomedia approda al lettino di biobaby
Ore 5.30 Biomedia comunica che è felice che i biogenitori non l'hanno messa a dormire nel suo letto perchè è tutto "pisato".
Ore 6 Biomedia dorme
I biogenitori crollano
Ore 7.30 Felice di aver passato un' ottima nottata e pronta ad affrontare il nuovo giorno, sveglia festosa ciò che è rimasto della biofamily biogrande che èsordisce con "Che facciamo oggi?"

I figli sanno farti provare sensazioni da brivido.

giovedì 30 settembre 2010

Logica ineccepibile

In bagno.

Biomedia: "Sono già un po' glandina, io, eh".
Io; "Certo, sai già fare tante cose".

Lei: "Infatti non piango mai"
Io: "Beh, guarda che a volte si piange anche da grandi. Non è che quando si diventa grandi non si piange più"

Lei: "Io piango solo quando me lo chiedete voi"
Io: "Eh? Quando te lo chiediamo noi? Ma mamma e papà quando mai ti chiedono di piangere?"

Lei: "Beh.,.quando mi sglidate".

mercoledì 29 settembre 2010

Psicologia da scarpa

Prepa e biomamma entrano in un negozio di scarpe.

"Buongiorno, ho visto delle scarpe in vetrina. Quelle scontate, bianche con le righe laterali fucsia. Sono per la mia bimba."
"Bene! Ma quanti anni ha la bimba?"
"Beh, ha cinque anni..."
"Gliele porto qui tutte!"
"Ma ci porta tutte cosa???"

Il commesso esce e non si vede più per circa sette minuti.

Entra una ragazza.
Un commesso le si avvicina.
"Buongiorno, ha bisogno?"
"Sì, vorrei un paio di scarpe da ginnastica"
"Bene, le devo fare alcune domande personali."
"Che tipo di strade percorre? Che scarpe aveva precedentemente? Va a correre? Le userà molto?"

Torna l'altro commesso.
Orgoglioso mostra una decina di scatole con dentro tanti tipi di scarpe da ginnastica.
"Vede questa scarpa è nera e argentata, questa è blu, questa è argentata e blu, questa è argentata e rossa, questa è tutta blu, quale preferisce?".
"I numeri sono 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29 e mezzo, 30, 31, 32 fino al 35"

"Magari torniamo più avanti con la bambina, arrivederci"

Non pensava, biomamma, che potesse esistere la figura dello psicologo delle scarpe.

domenica 26 settembre 2010

Donne e lacrime

Biomamma e biopapà stanno guardando presa diretta.
La puntata confronta la situazione tra Norvegia e Italia per quanto riguarda donna e lavoro, congedi parentali, ecc
Non si sa cosa stia provando biopapà in questo momento ma biomamma non contiene le lacrime.
Lacrime di frustrazione,
di rabbia,
di delusione.
Siamo indietro su tutto e biomamma lo sa bene.
Sarà il sentirselo dire in faccia in modo spudorato, sarà vedere l'intervista a tre papà felici di stare a casa per tre mesi in congedo senza imbarazzi, saranno gli ormoni?
Biomamma guarda la trasmissione con le lacrime agli occhi.

mercoledì 22 settembre 2010

Bici e dintorni

Istruzioni per imparare ad andare in bici senza rotelle:

Devi prendere alcuni coraggi.
Un coraggio è di non farti tenere la bici dalla mamma e
l'altro coraggio è di pedalare velocissimo così non cadi.
Quando hai preso tutti questi coraggi, hai imparato e puoi andare d'intorno.

Biomedia oggi si è affidata all'esperienza della sorella maggiore.

Tentazioni nocive

"E' nato! E' nato!"
Lei è tornata a casa, stanca, scombussolata, gli ormoni impazziti, mille consigli, impotente davanti al neonato urlante e un gran senso di vuoto.
La cugina della Emi (l'amica tamarra ma buona e paziente con il caos organizzativo della biofamily) ha partorito.

Il ritorno a casa dopo il primo parto è tremendo!
Ma c'è una cosa che può far peggiorare il tutto.

E' l'errore, lo sbaglio del dopo parto che purtroppo viene commesso ancora.
Nessuno ne parla, viene rapidamente cancellato dalla memoria e ai corsi pre parto nessuno lo menziona.

Anche lei è cascata nella tentazione dannata.

Per sentirsi di nuovo un qualcuno, per essere come prima dell'avvenimento più sconvolgente della propria vita, per ritrovare se stessa o almeno per tentare di farlo, per sentirsi di nuovo donna.

Puerpere di tutto il mondo questo è un appello a voi, alla vostra autostima, alla vostra dignità:

MAI, DICO MAI PRIMA DEI NOVE MESI DEL PUPO!!!

I vestiti pre-gravidanza non vanno mai indossati prima del nono complimese del pargolo!

domenica 19 settembre 2010

Orgoglio numeroso

Oggi eravamo in tre famiglie.
Nove bambini in tutto.
Età compresa tra i sette anni e sei mesi.
Eravamo belli.
Belli e colorati.
Vivaci e allegri.
Collaborativi e coinvolgenti.
I bambini hanno seguito un concerto della banda musicale dentro un parco di un castello.
Hanno ballato, applaudito, giocato tra di loro con un tono di voce accettabile anche dalla signora che ci controllava a vista, spaventata da questa moltitudine di creature al di sotto del metro e cinquanta.
Le nostre adorabili creature hanno poi pensato di ingannare il tempo portando una manciata di pietre nel prato e di giocarci silenziosamente.
Incredibile no?
Ma l'amico della signora non ha apprezzato il gioco silenzioso e tranquillo dei nostri nove bambini.
Si è chinato e ha fatto raccogliere le pietroline.
Le ha racchiuse tra le sue mani e le ha rimesse ordinatamente nel viale di ghiaia.
Noi genitori abbiamo riso del suo ordinato e composto gesto.
Lui non poteva immaginare nemmeno lontanamente la conseguenza dell'incauta idea.
Le creature sono passati nel giro di tre minuti dall'essere dolci, amabili e silenziosi al diventare chiassosi, movimentati e caotici.
Credo che i due signori si siano pentiti così tanto delle loro gesta che non hanno più osato intervenire nei giochi dei nove mostriciattoli.

Mentre tutto ciò accadeva noi genitori ci godevamo il concerto in quel meraviglioso parco e i nostri nove stupendi bambini.

sabato 18 settembre 2010

Poche parole bastino

PapàDani, facendo la doccia a biomedia: "Ma allora, dimmi un po'...dove sei stata stamattina?"
Biomedia: "Umh...non so."
PapàDani: "Ah. Ma...non sei stata in un posto nuovo?"
Biomedia: "Ah già, sì, alla scuola dei grandi come Magghe"
PapàDani: "Hai cominciato la scuola materna come tua sorella? WOW! Che bello! E c'erano altri bimbi?"
Biomedia: "Sì"

"Come si chiamano? Hai imparato il nome di qualche tuo compagno?"
"No."

"Ah. Però ti sei divertita con loro? Erano simpatici?"
"No"

"Come? Vuoi dirmi che erano antipatici?"
"Sì."

"Cioè non hai giocato con loro perchè non erano simpatici?"
"Sì, così."


"Vabbè, amora bello di papà, magari poi domani torni, li conosci e impari i nomi e invece diventano simpatici, va bene?"
"umh..."

"Non credi? Domani torni a scuola e impari anche i nomi?"
"...umh...papà, guarda quanta schiuma!".

Ok, cambiamo discorso.

mercoledì 8 settembre 2010

Settembre

"Amore sei felice che sta per iniziare scuola?, Rivedrai i tuoi compagni, le tue maestre, i giochi di scuola?"
"No, io non ci voglio andare!"
"Ma perchè tesoro? Chissà che belle cose hanno pensato le maestre, ti divertirai!"
"Io non ci voglio tornare"

Biogrande è in fase polemica e vanitosa.
Lei i disagi li esprime così.
Gira per casa con un paio di scarpette da principessa con paiette fucsia.
Si muove come fosse la regina madre.
La sua risposta ad ogni qualsiasi proposta è NO.

Biomedia pare invece pronta ed entusiasta di andare con la sorella alla scuola materna.
"Voglio la scuola dei piccoli!!!" Strilla in macchina piangendo.
Ma per fortuna è solo l'effetto di un week and che avrebbe stremato anche King Kong.
La mattina in compenso non arriva mai a fare la pipì dentro al water ma piuttosto intorno al water.

Biopiccola invece ha deciso che il pannolino non lo vuole più perchè è grande.
I venti mesi sono sufficienti per emanciparsi ad una vita più simile a quella delle sue sorelle.
Solo un particolare irrilevante.
Fa pipì e popò ovunque da circa due mesi.
Però bisogna riconoscere che se ne accorge subito, che l'ha fatta.

Biomamma da una parte vorrebbe che l'estate non finisse mai, dall'altra, visto le recenti dichiarazione sulla scuola in famiglia, in un impeto schizzofrenico e trasgressivo, si domanda incessantemente:
"Ma quando inizia questa benedetta scuola?"

mercoledì 1 settembre 2010

Sicurezze regali

"Chissà se i prepa ci riconosceranno ancora?"
"E già, è da tanto che non ci vediamo."
"Forse Giacomo mi chiamerà regina!"
"Addirittura?!"
"Oppure mi dirà principessa bella!"

Giunti nel cortile tre bambini entusiasti hanno urlato semplicemente: "Margheeeeee!"

martedì 31 agosto 2010

Da soli, due giorni al mare

Le giornate son tornate ad essere di ventiquattro ore.
I vestiti indossati son rimasti puliti.
Per venir via dalla spiaggia ci si metteva un minuto soltanto.
Il gelato non veniva spartito con nessuno.
I discorsi filavano lisci senza interruzioni.
I silenzi non venivano interrotti.
Si poteva ascoltare il rumore del mare stando ad osservarlo anche per un' ora.
Ci si poteva baciare, guardarsi negli occhi e poi baciarsi di nuovo come si faceva un tempo.
Ci si poteva abbracciare senza spartire quel momento con nessun altro.
Si è potuto dormire fino alle ore nove senza interruzioni.
I tempi erano scanditi solo dai nostri bisogni e desideri.

E' stato bello poter tornare indietro nel tempo.

sabato 28 agosto 2010

Solo uno zainetto

No pannolini
No braccioli
No secchielli
e palette
e sei costumini
e mille cambi
e bavaglino.

Due costumi,
due teli mare,
parole crociate,
cambio per la sera,
due spazzolini.

I biogenitori fanno una fuga d'amore per fuggire ad un esaurimento nervoso ormai prossimo.

Da soli, per la prima volta dopo cinque anni.

Unica compagnia: uno zainetto!

lunedì 23 agosto 2010

Adozioni

Si chiama Filippo.
Tutto nero.
Bello.
Sguardo dolce.
Maschio.
Come il mio figlio maschio che non è ancora nato.

Loro hanno scelto Ombra.
Femmina.
Deliziosa.
Sguardo dolce.
Forse un pò triste.
Grigia con riga nera sulla schiena.
Un amore.

Così ora lui è sempre più in minoranza.
Una moglie, tre bambine, una gatta e ora un'asina.

La Nonna N, donna pacifista, che lotta contro la polvere, che danza al ritmo della musica occitana, che tenta di creare intorno a noi bio un pò di cultura tra i nostri mille impegni, che si stupisce se non sappiamo chi è E. Scardaccione, oggi ci ha portato al Santuario degli Asini.
107 asini salvati da maltrattamenti vivono ora nel biellese.
Dopo un pomeriggio tra carezze, coccole e giochi, festeggiando il primo anniversario di questo buffo luogo la biofamily, che davanti alle disgrazie altrui non riesce a rimanere immobile, ha adottato un asino, anzi un'asina.

Ombra, asinella salvata dal macello.

mercoledì 18 agosto 2010

E' questione di stile

Le biolattine hanno terminato la loro lezione di nuoto.
Entrambe entusiaste si confrontano su ciò che hanno fatto in acqua.

Biogrande: "Hai visto che sono andata a dorso?"
Biomedia: "E sì! Hai fatto il losso."
Biogrande: "Non si dice rosso, si dice dorso!"
Biomedia: "Dolso?"
Biogrande: "Beh! Certo! è lo stile dell'orso!"

martedì 10 agosto 2010

Maternità imperfette

Ci sono mamme che pensano che biomamma sia donna di infinita pazienza, che mai si arrabbia, che mai sclera e che mai urla.

Non è vero!

Pubblicamente biomamma dichiara che:

Biomamma dopo una intera giornata passata a casa con le tre biobimbe è stanca.
Biomamma stanca è molto poco paziente.
Biomamma lascia che le biobimbe si sporchino con terra, fango, ecc perchè a loro piace e sarebbe inutile vietarglielo.Dopo basta lavarsi.
Biomamma urla se si sporca casa.
Si arrabbia se in casa si fa troppo caos.
Se fuori c'è il sole e loro stanno in casa a far pasticci.
Biomamma in casa è poco tollerante.
Biomamma è pigra e di conseguenza se le biobimbe girano nude per il cortile le lascia nude.
Biomamma ha deciso che in una cascina isolata si può anche fare questo.
Solo perchè c'è un cortile biomamma fa usare i colori a dita.
Biomamma ogni tanto si chiede se è adatta ad avere più figli.
Biomamma ogni tanto urla.
Ogni tanto si sente frustrata.
Ogni tanto in colpa.
Ogni tanto scombinata.
Incasinata.
Disorganizzata.
Biomamma non ha niente in più delle altre mamme.

Se ho sfatato un mito, pazienza.
Anzi meglio.
Confrontare se stesse con altre mamme pensando che loro siano meglio non fa bene all'animo.
Meglio pensarsi alla pari e sostenersi a vicenda.
Si vive decisamente più sollevate e con meno sensi di colpa.

venerdì 6 agosto 2010

Home schooling

Ne abbiamo parlato.
A lungo.
Biomamma ha sperimentato la scuola.
Non le è piaciuta.
Troppo lungo il discorso per post.
Ha letto libri sulla scuola e su altri modi di far scuola.
Entrambi i biogenitori hanno vissuto molte esperienze.
Hanno capito che oltre ad avere appreso nozioni di base di matematica, italiano, scienze e geografia hanno imparato vivendo con il loro corpo, la loro mente e le loro emozioni queste materie.
i Bio vogliono far vivere esperienze alle biofiglie, vogliono imparare da loro ed insegnare a loro la geografia viaggiando e vivendo tra la gente, le scienze coltivando e raccogliendo i frutti dell'insegnamento (abbiamo imparato a riconoscere basilico e menta, abbiamo coltivato i pomodori e li abbiamo mangiati quando maturi), la nonna Giovanna ha coinvolto tutti nella schiusa delle uova e abbiamo dato il benvenuto ai pulcini, grazie a Bele di 7 anni ed entusiasta lettore (figlio della nostra famiglia adottiva, i Prepa) alla biogrande è venuta la voglia di imparare a leggere, ecc.

Home schooling è tutto questo e molto di più.

I biogenitori non danno per scontato la scolarizzazione delle proprie figlie.
Stanno vagliando altre possibilità.

martedì 3 agosto 2010

Il mal d'Africa colpisce

Dal decimo giorno fino casa

Giornata di piscina...
Il tempo è stupendo.
Relax.
Hennè a biomamma e alle biopiùgrandi.
Giro tra le dune a dorso di Dromedario.
Si gioca con le nuove amiche a nascondino in arabo.
Si mangia un Tajine alla marocchina, seduti sui divani e mangiato con le mani.
Si sperimenta la lingua francese.
Biogrande si spara Stuart little in francese e ... incredibile ne comprende la trama!
Si va in Medina, si gira tra la moltitudine di stradine colorate, si fa qualche acquisto.
Si mangia in giro.
Le spezie vengono apprezzate da tutta la famiglia.
Si gioca ad UNO.
Si abbracciano i nuovi amici.
Si riprende il pulman.
Marrakech ci accoglie calda e avvolgente.
La piscina dell'albergo ci regala un ultimo bagno.
Colazione servita in un giardino da favola.
Volo rilassante fino a Milano.
Baci e abbracci con gli zii.
Un pò di mal d'Africa.
San Giorgio ci da il benvenuto con un bel acquazzone... per non farci dimenticare.

giovedì 29 luglio 2010

chiuso per ferie

Sembra incredibile, ma sono già quasi terminate anche le vacanze di quest'anno.
Siamo venuti in Marocco, con un po' di coraggio e un po' di incoscienza, sfuggendo all'afa e alla canicola piemontese.
E ci siamo riusciti, a fuggire: i primi tre giorni a Essaouira è soffiato un vento fortissimo e gelido. E in tre su cinque abbiamo pensato bene di fermarci a meditare nel letto.
Con 39 di febbre.
BioMoglie in procinto di avere una crisi di nervi. Così fuggo in un internet point e prenoto rapidamente quattro notti in un (carissimo ma unico libero) albergo a Agadir, capitale della perdizione marocchina votata al turismo più biecamente occidentale e neoliberista.
300 giorni all'anno di sole, stemperati da locali con aria condizionata e arricchiti da abili negozianti, affaristi e immobiliaristi travestiti da commercianti di finti suk arabi.
Ci spostiamo su un taxi in mercedes.
Un mercedes degli anni '60, tutto scassato e con vetri perennemente abbassati per far fronte alla temperatura circostante.
Arrivati, becchiamo evidentemente 4 dei 56 giorni all'anno in cui NON c'è il sole.
Non importa: ad Essaouira in compenso il vento si è fermato e si sta benissimo. Peccato che noi non siamo più lì.
Ad Agadir tutto sembra organizzato per essere una grande candid camera alle nostre spalle: disorganizzazione alberghiera (4 ore per avere una camera, 12 per avere la culla, sveglia telefonica non richiesta alle 4.30 della notte, ...), tempo da lande scozzesi, vestitini pagati per errore dieci volte tanto quanto immaginato, ...
Va tutto così storto che non è possibile non trovarlo surreale. E, quindi, anche un po' divertente.
Ieri siamo tornati da Agadir ad Essaouira, su un comodo pullman. Viaggio stupendo e, all'arrivo, sole e buonumore ad aspettarci. Oggi giornata in piscina.
Le biobimbe stanno bene e sguazzano gioiose. Biomoglie è rilassata. Il sottoscritto si sta ustionando, come da tradizione ad ogni vacanza.
L'impressione in sostanza è tra ieri e oggi sia FINALMENTE iniziata la vacanza.
Unico dettaglio negativo: tra tre giorni è finita.

sabato 24 luglio 2010

Agadir

Dal sesto giorno al nono giorno

Agadir...Con il tassista Milud che si diletta nel tagliare ogni curva sulla strada di montagna arriviamo sani e salvi.
L'albergo è un aereoporto. Enorme, almeno per noi di provincia.
La sfiga ci accompagna...
Noi arriviamo e si mette a far freddo!!!
In compenso ad Essaouira si sta benone.
Il vento è sparito.
In fondo al cuore però siamo viaggiatori e non turisti...quindi riesumiamo dal profondo un buon spirito di adattamento, di allegria e determinazione nel voler passare una bella vacanza e alla fine il sole arriva!!!
Peccato che arriva il giorno della partenza per Essaouira.
Si torna in pullman. Viaggio stupendo.
Abbiamo scoperto che i viaggi in pullman sono adatti alla nostra famiglia.
Le tre biobaby danno il meglio di loro.
Mangiano, dormono, colorano, osservano il paesaggio.
Neanche un lamento!
Inizia così la seconda parte della nostra vacanza!

giovedì 22 luglio 2010

Essaouira dentro le Mura. Dell'appartamento.

Terzo giorno

Il vento è tremendo.
Le biofiglie hanno la febbre!!!! E anche biopapà!!!
Biomamma è depressa.
Si passa il pomeriggio a casa a guardare cartoni in arabo e in francese.
Le biofiglie guardono questi cartoni con entusiasmo e biogrande ci sgrida: “Ma state zitti... non sento cosa dicono.”

Quarto giorno

Le biofiglie stanno meglio ma oggi staranno a casa.
Tre biofiglie quasi senza febbre in casa discutono, litigano, urlano, giocano.
Biopapà cerca un internet point e prenota qualche giorno ad Agadir.

Quinto giorno

Ancora tutti a casa!!!!
Le biofiglie ormai guardano cartoni in arabo, francese e polacco (Ebbene sì!).

mercoledì 21 luglio 2010

Essaouira

Secondo giorno

La città è straordinariamente bella.
Case bianche e blu.
Gabbiani.
Spiaggia immensa.
Uomini accovacciati in carretti dormono ovunque.
Donne dai veli di mille colori ci sorridono curiose alla vista del nostro passeggino con pedana.
Mille stradine, profumi di spezie, colori.

Le biofiglie assaggiano un po' tutti i cibi.
Per fortuna apprezzano anche le spezie.
I succhi di frutta sono ottimi.
Saliamo su un carretto trainato da un cavallo per la gioia delle tre viaggiatrici in erba.
Al piccolo market vicino a casa troviamo perfino latte di soia biologico per Sofia e un puzzle di Sirenetta per le grandi.
Il proprietario ogni volta regala caramelle, ovetti e lecca lecca alle pupe.
Al market del nostro paesello nessuno regala nulla.
Le biofiglie sono baciate da tutti, in particolar modo da donne e bambine.
Biobaby resta a osservare questo mondo in mei tai. Tranquilla. Si lascia baciare e bacia a sua volta le bambine. Il vento la stanca e si addormenta spesso sulle spalle di biomamma.
A parte il vento freddo le bambine sembrano integrarsi in questo posto con una naturalezza che stupisce i biogenitori.

martedì 20 luglio 2010

Arrivo a Marrakech

La sveglia per i biosmidollati è decisamente troppo presto.
Di contro le biolattine sono al settimo cielo.
Dopo mille giochi, disegni, spostamenti vari in aereo la biofamily giunge a destinazione.
Marrakech!
Biogrande è affascinata da questo aereoporto dallo stile molto arabo e dalle alte palme.
Scesi dall'aereo ci accoglie un gigantesco phon bollente.
Biogrande perplessa domanda: “Ma è qualcuno che ci fa caldo o è proprio caldo?”
50 gradi!
A parte il caldo soffocante, ci presentiamo a Milud.
Autista di poche parole che ci porta subito a comprare acqua.
Dieci minuti e l'acqua sembra essere perfetta per un the caldo.
Usciamo da Marrakech accaldati ma vittoriosi: abbiamo avvistati tre dromedari.
Mezz'ora di viaggio e l'acqua è terminata.
Biopapà si è rifugiato nel sedile vicino a Milud.
Biomamma seduta dietro intrattiene le biofiglie.
Le biofiglie godono della libertà dai seggiolini chiedendosi perchè in Italia non possono avere tanta libertà di movimento in macchina.
Dopo circa un'ora di viaggio iniziamo ad attraversare un deserto di sassi.
Uomini a cavallo di asini marciano inoltrandosi nel nulla.
I biogenitori si chiedono più volte dove giungeranno questi uomini.
I villaggi attraversati dai bioviaggiatori sono meravigliosamente arabi.
Sembrano immagini uscite da telegiornali. Servizio dall'Afganistan.

Biogrande detesta il caldo.
Detesta la macchina.
Detesta i lunghi spostamenti.
Si diletta così nell'attività del lamento.

Biomedia ha sonno.
E' fucsia in viso.
Rifiuta l'acqua proposta da una biomamma ansiosa.
Parla, parla e spara a raffica parole senza senso.
Non è buon segno.

Biobaby si alza.
Si siede.
Strilla.
Si alza.
Alla fine si addormenta.

Finalmente avvistiamo una serie di persone sopra esili asinelli.
L'entusiasmo riprende.
Dopo circa tre ore e mezza arriviamo ad Essaouira.
Scesi dalla macchina ci accoglie un vento che rende felici solo dei veri surfisti.

La biofamily è tenace e positiva.

La vacanza ha inizio!!!

martedì 13 luglio 2010

Allegria acquatica

Finalmente è iniziato il tanto atteso corso di nuoto.
Biogrande sembra esser sempre vissuta in acqua.
Forse è davvero una sirena, forse nella sua vita precedente viveva in una casetta in riva al mare, forse facevi la pescatrice in qualche villaggio africano...

Biogrande negli ultimi giorni affronta la sua giornata con lunghi momenti di regressione e brevi momenti di autonomia.
Ma oggi durante la sua lezione di nuoto ha tirato fuori le sue meravigliose qualità che dovrà usare nella sua crescita.
Allegria, leggerezza, gioia pura, determinazione, concentrazione, libertà, creatività.

Biogrande oggi sei stata "la più migliore" come dici tu.
Di voto ti avrei dato "ottanta millanta", che per te è il numero più grande in assoluto!

venerdì 9 luglio 2010

Pedalate serali

"Papà, non manca molto al palazzetto di Lusiglié, vero"?
Un po' d'aria fresca arriva, e l'afa si fa meno pesante, mentre pedalo con le Biofiglie. Sono giorni strani, intensi, ricchi, sfiancanti.
"No, ci siamo quasi in effetti".
Ho terminato il Master in e-learning. Due anni di studi e lavori su internet, fatti di esercitazioni su criptici testi ricchi di slang anglofono e lunghe serate in webcam sparando cavolate surreali con semisconosciuti che ti sembra di conoscere da una vita. Un percorso interessante e gratificante, che rientra in quell'ampliamento di conoscenze su internet che ho iniziato a perseguire oramai quasi quindici anni fa.
"Papà, tra poco siamo al palazzatto...sì, insomma...al concerto di Lusiglié?"
Biogrande è a fianco a me, mentre parla. E pedala oramai spedita: ha una bicicletta nuova, con ruote più grandi, e io a fianco pedalo normalmente, non sono costretto a rallentare per andare al suo passo. Dietro, attaccato alla mia bicicletta, una sorta di risciò...sì, insomma, un comodo carrettino ospita le due più piccole. E' uno spettacolo portarsi in giro le due meravigliose Biobaby su questo trabiccolo. Anche loro si godono quel poco d'aria che arriva sui loro piccoli volti, in quest'ora in cui il sole pian piano si avvicina sbadigliando verso le montagne, e i primi languorini della cena si fanno sentire nei pancini.
No, meglio non pensare troppo alla cena: sono alla sesta settimana - forse settima? sto perdendo il conto - di dieta. E parlare di cibo non è cosa saggia: rischia subito di partire la salivazione incontrollata, tipo riflesso condizionato del cane di Pavlov. Comunque cinque o sei chili se ne sono andati: mi sento più attivo, più reattivo, più creativo, più procreativo. No, più procreativo per il momento forse è meglio di no. Limitiamoci alle prime tre: attivo, reattivo, creativo.
Prealtro da un paio di settimane ho cambiato mansione, al lavoro. Un'attività stimolante, estremamente sfidante, discretamente stressante, assai sfiancante. Insomma: di quelle che ti paiono una Mission Impossible ma senza musichina che ti martella ossessivamente in testa e senza attori holiwoodiani profumati e depilati. Così se un anno fa mi occupavo di formazione, sei mesi fa di selezione del personale, ora mi dedico a un portale internet di recruiting online. E chissà che ne sarà di me a questo punto tra sei mesi, dove mi avrà portato questa nuova fiammante bicicletta, questa famiglia allegramente in rosa, questa meravigliosa vita.
"Papà! Papà! Mi senti? E il Palazzetto, sì, insomma...il concerto di Lusiglié?"
"E' quello laggiù, lo vedi? Se hai ancora voglia di pedalare, ci passiamo davanti, poi entriamo nel paese e lo attraversiamo. Comunque non è il palazzetto e nemmeno il concerto. E' il cimitero."
"Ah, già. Sì, papà. Pedalo ancora volentieri".

mercoledì 7 luglio 2010

Manca poco

Biomamma ha placato le sue ansie materne.
Ha parlato con Arianna, contatto italiano.

Ci si può lavare i denti con l'acqua del rubinetto.
Troveremo i pannolini.
Acquisteremo taniche da cinque litri d'acqua.
Troveremo secchielli e palette per le bio-lattine.
Fa caldo ma sarà ventilato.
Il latte andrà bollito.
Niente yogurt fresco.
Ottimo cous-cous cucinato al momento.
Biomamma potrà indossare canottiere e pantaloncini corti (ma non troppo)
Faremo colazione con baguette e pan ou chocolat.

La biofamily è moralmente pronta per partire per il Marocco.

lunedì 28 giugno 2010

Gita familiare

Il programma è preciso.
Le valigie devono essere pronte per la sera.
Biopapà le carica in macchina.
La mattina si fa una colazione sostanziosa.
Si parte non oltre le ore otto.

La biofamily ha organizzato un gita in Toscana di tre giorni.
Si parte di giovedì.
Arrivo pomeridiano a Pescia.
Giornata successiva al parco di Pinocchio.
Terzo giorno mare di Viareggio.
Pizza di cena e poi ritorno.

La giornata di mercoledi biomamma aveva sonno.
Giovedi mattina la biofamily era in posizione eretta solo alle 8.30.
Biomamma si è messa a stirare.
Biopapà era senza magliette, biomamma che si mette in valigia?
Biopapà prepara la colazione,
biomamma prepara la valigia.
Il latte cade.
Bisogna pulire.
Biobaby è a posto. Lavata.
Biobaby si è tirata il latte addosso.
Biomamma si scoraggia.
Biopapà mantiene la calma.
Ore 10.
Biomamma è l'ultima ad entrare in macchina.
Biomamma scende dalla macchina.
La cerniera dei pantaloni è rotta.
Biomedia deve fare la cacca.
Ore 10.30 la stilo rossa, carica di risate e briciole di craker abbandona il cortile canavesano.
Biomamma si ricorda di una breve commissione da fare.
Ops... abbiamo dimenticato il seggiolino per mangiare di biobaby.
Tappa a Valperga dai Prepa (nostra famiglia adottiva). Il seggiolino è lì.
Ore 11.55
La stilo rossa entra in autostrada.
Ore 18.30
Le bioviaggiatrici strillano. Hanno fame, sete, sonno, noia, intorpedimento agli arti inferiori, voglia di stare in braccio, sonno, sete, noia, fame.
Ore 18.50
Destinazione raggiunta!!!!
La biofamily è giunta a Pescia.
Entriamo nella stanza che ci ospiterà due notti.
Portiamo dentro bagagli e giochi.
Coniglietto e Ro (compagni notturni delle biofiglie) al seguito rendono la location più familiare.
Dopo pochi minuti le bioviaggiatrici hanno preso possesso dello spazio.
I giochi sono ovunque.
Biomedia ha la febbre, quindi piange.
Biomamma somministra tachipirina.
Biomamma e biopapà sono stanchi.
Si resta a cena nel ristorante attiguo.
La villa-albergo è immersa negli ulivi e si sta davvero bene.
Biomedia sta meglio e colora, colora, colora fogli di rosso e anche il bianco copriletto.
Aaaaah!!!
La proprietaria è una donna isterica, madre di un bambino di quattro anni.
Ritiene che i bambini siano troppo impegnativi per portarli in giro ed è meglio tenerli a casa.
Biomamma confessa le scritte sul copriletto.
Dopo cena le biofiglie corrono perchè come afferma biogrande: "abbiamo usato tutte le energie della pazienza, ora dobbiamo usare le energie del corpo".
Biobaby saluta i pesci rossi nella fontana.
I componenti del gruppo crollano esausti nei loro letti.
La visita a Collodi ha un gran successo.
Pinocchio ha entusiasmato tutta la biofamily.
Biogrande viene invitata sul palco durante lo spettacolo di Pinocchio.
Biomedia ascolta la storia, corre per i vialetti del parco alla ricerca delle statue dei personaggi della favola e strilla a ripetizione le strofe in rima di Rodari che ha imparato da biogrande.
Biobaby segue le sorelle ridendo a crepapelle attenta a non perdersi nulla.
Per la cena si opta per Montecatini.
La biofamily trova un'oasi di pace.
"Il corsaro verde" ci accoglie.
Gentilissimi. Hanno uno spazio bimbi che pare uscire da una scuola dell'infanzia.
I giochi sono nuovi, adatti all'età delle biofiglie entusiaste.
Giocano tranquille con pentoline e verdura.
Costruiscono una pista in legno per il trenino e mangiano su un servizio di plastica colorata.
Vengono servite per prime.
I biogenitori affrontano con serenità la loro fiorentina!
La giornata al mare è all'insegna del relax!
Il ritorno notturno è pacifico.
I biogenitori chiacchierano e tentano di rimanere svegli.
Ore 1.30
Le biobimbe vengono trasportate nei loro letti e i biogenitori crollano nel loro.

Biopapà oggi è tornato al lavoro con l'animo più leggero.
Biomamma immersa nella valigia ha già steso due lavatrici.

La vita casalinga è ripresa ma la biofamily è tornata più unita e rilassata.

sabato 19 giugno 2010

Estate. Estate?

Finalmente è arrivata la fine dell'anno scolastico.
Biomamma ha tenuto a casa da scuola le biolattine.
Per giocare con loro.
Per godere della loro presenza.
Per godere tutti insieme del caldo.
Per fare i colori a dita.
Per potersi colorare anche le pancie.
Per poterci sporcare di terra e fare le polpette di fango.

Ma perchè PIOVE??????

Non se ne può più!!!!!

sabato 12 giugno 2010

Anniversario

Ore 20
Approdiamo al ristorante.
Quello dello zio Mario.
Lo zio che cucina.
Lo zio che ci regala qualche cena gratuita.
Ottimo cibo.
Posto tranquillo e accogliente.
Le biobimbe entrano eccitate per la serata "legante".
Ovviamente in gonna che gira.
Cercano il loro tavolo provandoli tutti, spegnendo tutte le candeline sui tavoli.
Biomamma tenta di trattenerle.
Finalmente si siedono e scelgono cosa mangiare.
Pasta ai gamberetti.
I biogenitori prendono l'antipasto.
Le biobimbe se lo divorano entusiaste.
Arrivano i primi.
"Attento al bicchiere"
"Scusa, puoi cambiarci la forchetta che è caduta?"
"Non si scende ancora"
"Mi scappa la cacca"
"Ciopi puzza."
"Il pannolino è in macchina"
"Dai andiamo in bagno"
"Lo sai papà che il cane abbaisce?"
"Il piaaaaatto"
"E' tutto buonissimo grazie"
"Non si corre tra i tavoli"
"Sedetevi che facciamo un gioco".
"Quello della chiappa?"
"Volete il dolce?"
"Ma i bambini non dovrebbero essere sazi subito dopo l'antipasto? "
"Prendete tutto che si torna casa"
"Tutto bene?"
"Zio Mario era tutto ottimo"
"Allora potete andare"
"Mah..."
"Allora ciao"
"Grazie davvero!"

Ore 20

I biogenitori eleganti, senza macchie di cibo e senza macchie di moccio approdano al ristorante a Torino.
Soli.
Hanno viaggiato un pò in silenzio, un pò chiacchierando e un pò ridendo.
Sono entrati e son stati fatti accomodare ad un tavolo piccolo e rotondo.
Agli altri tavoli hanno solo buttato l'occhio.
Hanno scelto il menù.
Nessuno schiamazzo, nessuna corsa per recuperare qualche figlia.
I piatti, i bicchieri, il pane... tutto è rimasto ancorato al tavolo.
La forza di gravità oggi ha perso.
Abbiamo mangiato tutti gli antipasti.
I discorsi erano adulti.
Le risate son state tante.
I biogenitori hanno ripercorso i loro sei anni di matrimonio.
I biogenitori hanno riscoperto la complicità di tre figlie fa.
Per una sera le mani di biomamma e di biopapà non hanno imboccato nessuno ma si sono intrecciate sopra una soffice tovaglia.

Tornati a casa hanno baciato le fronti delle loro tre principesse ormai addormentate e si sono addormentati abbracciati.
Ebbene sì, si sono addormentati.
La serata è stata già abbastanza trasgressiva.

lunedì 7 giugno 2010

Finalmente!

Ne siamo usciti.
Ormai da più di un mese.
Non osavamo ancora esultare.
Nella biofamily si è tornati a dormire!!!
Biopapà e biomamma hanno riconquistato la loro camera, la loro intimità.
Le biosorelle hanno accolto con grande felicità la biobaby nella loro cameretta.
Nella biofamily ora tutti dormono nei loro letti ed entrare in cameretta alle ore 21.30 è stupendo.
Vanno tutte e tre a nanna.
Felici e serene.
Insieme.
Una piccola squadra.
Biomamma e biopapà assaporano questa libertà serale e notturna.
Biopapà si lascia andare all'ansia per la fine del suo master e biomamma legge, legge e legge.
La luce può stare accesa.
Nessuno si lamenterà.
Poi gli occhi si chiudono, i biogenitori si abbracciano e Morfeo li accoglie.
Morfeo li restituisce la mattina seguente.
Freschi e riposati.
Pronti per un'altra giornata.
La mattina ci si sveglia tra le coccole generali e i baci di tre riposate e ancora intorpidite principessine.

domenica 30 maggio 2010

Amicizie

Ore 20
Lei, lui e il piccolo di 14 mesi. Bello, simpatico e curioso.
Biomamma ha preparato risotto e arrosto.
Tutto è perfetto.
Vari convenevoli, poi si dovrebbe andare a mangiare.
Lei e lui non si siedono.
Innamorati della loro creatura che intereagisce con le biolattine lo seguono per tutta la casa.
Ore 22
Biomamma e biopapà si siedono a tavola.
Lei e lui continuano a seguire creatura facendogli mille versetti e mille raccomandazioni.
I biogenitori iniziano a mangiare.
Ore 22.10
Lei e lui finalmente si siedono a mangiare.
Anche creatura deve ancora mangiare.
Lo siedono, si chiedono se a 14 mesi potrà già mangiare il risotto allo zafferano e titubanti lo imboccano tra mille moine.
Creatura mangia qualche boccone con tanto di applauso di tutti.
Ore 22.20
Creatura si innervosisce.
Ore 22.25
Lei, lui e creatura fuggono a casa.
Creatura aveva sonno.
Ore 22.30
I biogenitori hanno terminato il risotto perplessi.
L'arrosto si è offeso.


Ore 20
Lui, lei e i loro 5 figli.
Qualche breve convenevole.
Ci si siede a tavola.
Il gruppo dei bimbi medi si siede sul tavolino più basso.
Si ride, si scherza, si parla un pò di tuttto con tutti grandi e piccini.
Si rovescia un bicchiere.
Tutti mangiano tutto.
Si sporca la tovaglia.
Nessuno viene imboccato.
Ore 20.45
I bimbi si alzano e si organizzano dei giochi.
I genitori felici delle nuove amicizie si rilassano.
Ore 23
I bambini ritirano i giochi.
Ore 23.10
Ci si saluta affettuosamente.
Ore 23.30
Si entra nei propri letti.
Sazi.
Nulla si è offeso.

"Quando avrete figli frequenterete quasi esclusivamente gente con figli"

Vero ma solo in parte.

"Quando avrete dai tre figli in sù frequenterete quasi esclusivamente gente con almeno due figli, meglio dai tre figli in sù"

Un figlio solo non faceva proprio parte dei piani riproduttivi dei biofidanzati.

sabato 22 maggio 2010

Ricordi di quarta

Palestra
21 bambini urlanti e felici.
Uno in mezzo strilla: "Chi ha paura dello sparviero?"
20 creature più la sottoscritta rispondono all'unisono: "Nessuno"
Poi corriamo, avanti e indietro, più e più volte.
Ridiamo, ci sfidiamo, stabiliamo ruoli, regole, sghigniazziamo, sudiamo, finalmente complici e armoniosi nell'essere Scuola.
Finita l'ora, ancora sorridente si avvicina Matteo: "Maestra per essere una donna sei troppo giocherellona!"
Non so se fosse un complimento.
Il mio sguardo interrogativo ha avuto risposta
"Forse è perchè hai tre bambine piccole e sei abituata a giocare con loro"
Rassicurato dal suo ragionamento è tornato in classe.

Matteo,
amo i bambini,
odio i tempi scolastici,
gli orari rigidi,
questo modo di fare con voi bambini che non vi aiuta ad amare,
non amo voi bambini quando non rispettate e non amate,
preferisco spiegarvi scienze fuori nel prato,
preferisco che lavoriate a gruppi,
odio la lezione frontale,
mi sento poco maestra,
mi sento tanto educatrice,
tento di essere una maestra-educatrice,
se le spugne sono porifere lo potrete scoprire anche a trent'anni come l'ho scoperto io insegnandolo a voi,
preferisco insegnarvi a scoprire e come scoprirlo così scoprirete ciò che più vi incuriosce,
odio sgridarvi,
amo correre con voi.

Sono una maestra un pò anomala e loro lo sanno.
Chissà cosa ricorderanno un giorno ripensando alla quarta elementare....

martedì 11 maggio 2010

Confidenze al femminile

Venerdì ore 17.10
"Mamma"
"Dimmi, tesoro"
"Possiamo dire che vado a trovare il mio fidanzato?"
"E' un pò esagerato usare la parola fidanzato.
I fidanzati sono persone grandi che si amano e che magari un giorno si sposano e poi decidono di avere un bambino.
Magari puoi dire che è il tuo amico del cuore"
"Allora possiamo dire che vado a trovare il mio fidanzato del cuore"

Biomamma e biogrande stanno andando a fare merenda Giacomo.

venerdì 7 maggio 2010

Signore del Tempo

Signore del Tempo,
oggi mi sono accorto che ho trentatré anni.
"Era ora" - dirai tu - "visto che li hai compiuti dieci giorni fa".
Eh, ma noi mica si sta qui a pettinar le bambole. O meglio: si fa anche quello, quando si gioca con le bambine, e così resta poco tempo per rifletterci su.
E allora ti ringrazio adesso, con dieci giorni di ritardo, per i regali che mi hai fatto.
Tu, che porti i regali nell'anniversario della nascita a ciascuno di noi, proprio come fa il tuo collega vestito di rosso e con la barba bianca in un altro periodo dell'anno (e che porta i regali nell'anniversario della nascita di qualcuno molto più Very Important People).
Grazie, perché attraverso mia moglie mi hai portato una bicicletta bellissima. E - meraviglia - un carretto-rimorchio da attaccarci dietro con due bei posticini a sedere, e delle piccole cinture di sicurezza cui legare infanti da portare orgogliosamente a zonzo. Salire su quella bicicletta e pedalare sentendo il vociare allegro delle due bambine più piccole, sedute su quella specie di divano mobile con tettuccio, è un'emozione davvero grande. Non ho idea se i cinesi che portano i turisti sui risciò in giro per Pechino provino o meno sensazioni simili. Non credo. Sarà che i turisti non sono parenti. In ogni caso a me emoziona, e questo è sufficiente.
Grazie, perché Margherita ha imparato a pedalare senza rotelle. Come "i grandi". Ora, con la sua bici, può pedalare fianco a fianco con me. E anche questa, Signore del Tempo, è una grande emozione.
Sai, a trentatré anni Einstein aveva già dimostrato la teoria dei Quanti di Plank e formulato la teoria della relatività ristretta; Aristotele aveva già scritto il De Philosophia, Page e Brin avevano già fondato Google, Harrison Ford stava salvando la principessa Leila Organa di Alderaan in Guerre Stellari, Cristoforo Colombo aveva un piano per arrivare in Asia passando da Occidente. Il più famoso tra i famosi, poi, a trentatré anni aveva già proprio completato la sua Missione di vita per intero.
Ecco, Signore del Tempo, che allora ti faccio ancora una richiesta. Per scrivere queste righe oggi ho ignorato un altro impegno. Il tempo che tu gestisci, ogni tanto temo che a me sfugga. Non è sufficente per fare tutto ciò che vorrei, o a volte anche solo per ciò che ho preso l'impegno di fare. E allora passi se non riesco a cambiare il mondo. Ma, Signore del Tempo, aiutami a non perdere i momenti delle grandi emozioni, perché davvero perdere quelle sarebbe pedalare a vuoto, senza carretti-rimorchi e persone fianco a fianco.
Grazie, Signore del Tempo.

PS: se poi proprio t'avanza, e vuoi darmi tempo e idee per cambiare il mondo, io sono ancora disponibile: in fondo a trentatré anni Leonardo non aveva ancora dipinto la Gioconda e Dante non aveva ancora scritto la Divina Commedia.

giovedì 6 maggio 2010

La fine di Edipo

Da noi è giunto precocemente.
A sole due candeline.
Così al compimento dei due anni di una biogrande molto femminile, Edipo ha fatto la sua comparsa.
L'ha rubata dalle braccia della sua mamma, ormai drogata di maternità, perdutamente innamorata di quattro occhietti scuri e quattro manine vivaci e appiccicose, e l'ha scaraventata tra le braccia del suo papà.
Non l'ha più abbandonta.
Fino ad una settimana fa, tra un sogghigno materno e l'altro.
Qualche segnale era già arrivato debole, quasi invisibile.
Ma un giorno Edipo ha dichiarato in modo implicito di essersi preso un pò di vacanza.
Biogrande, arrivata a scuola, come prima attività, controlla che Giacomo (il suo gemello adottivo) sia arrivato. Zia A, donna indipendente e poco incline alle relazioni extraparentali, appare visibilmente scocciata.
Biogrande un giorno l'ha osservata decisa e poi ha esclamato con aria sognante:"Ma zia, io senza Giacomo non potrei vivere".
Quel pomeriggio stesso ha confidato alla sua biomamma: "Io mi sposo Giacomo" e poi urlando fuori scuola il suo amore ha salutato il suo Giacomo: "Ciao principe".
Lui in tutta risposta, invasato della Stella della Senna, le ha risposto: "Ciaoooo Maria Antonietta!"
Una volta danzava con il principe biopapà.
Ma lui ha ancora una speranza... forse Edipo arriverà nuovamente a lanciarle una biomedia e una biopiccola tra le sue possenti braccia.

venerdì 30 aprile 2010

Educativa autonomia

Ore 16.15
Scuola materna
La mamma di S. arriva a prendere il suo sudato, sporco e felice bambino.
Lo bacia amorevolmente e commenta:"Ma quanto ti sei sporcato? Potevi fare più attenzione mentre giocavi. Mamma mia quanto sei sudato. A casa fili subito sotto la doccia!"

Biomamma abbraccia una biogrande puzzolente, zozza, sudata e sorridente e commenta:"Mamma mia se puzzi figlia mia. Ma quanto hai giocato? Ti sei divertita? Dai, andiamo a casa che si va a fare un giro in bici e finisci di sporcarti."

Biomamma è una educatrice.
Per gli educatori i bambini non giocano. Sperimentano. Non si sporcano. Fanno esperienza. Non guardano semplicemente cosa hanno intorno a loro. Interiorizzano e osservano. Non chiacchierano. Intereagiscono.

Questa sera Biobaby si è sporcata di sugo il pigiamino pulito appena indossato e si è spalmata il piatto sugoso sui capelli. Biomamma sbuffando ha pensato:"Che palle! Ma questa figlia non potrebbe farsi imboccare come tutti i bebè? Ora è da lavare di nuovo, pigiamino e bambina. Maledetta autonomia!!!"

Biomamma fortunatamente ogni tanto torna "normale" e rinsavisce dal suo ruolo di educatrice.

martedì 27 aprile 2010

Pazzie primaverili

Pazza
travolgente
calda
avvolgente
profumata
colorata
instabile
intensa
desiderata.
E' arrivata anche quest'anno.
Biomamma diventa irrazionale, progetta, pensa, si entusiasma, si arrabbia, diventa sempre più insofferente verso tutto e tutti, gioca con le sue bimbe, le fotografa ancor più innamorata, organizza picnic e biciclettate.
Biomamma vorrebbe intraprendere un lungo viaggio, scoprire nuovi panorami, vedere volti nuovi, conoscere gente da tutto il mondo, sentire altri suoni, sapori e profumi.
Biopapà sa che quando giunge questo momento bisogna portare via biomamma anche solo un weekend.
Quest'anno non si può.
Biopapà ci pensa, si ingegna e alla fine propone.
Un progetto pazzo e seducente travolge biomamma che ama profondamente biopapà perchè lui più di tutti la conosce davvero.
La saudade ha preso per mano i biogenitori e li ha accompagnati in ricordi ormai lontani nel tempo e nello spazio.
Biomamma spera entro un anno di poter annunciare la pazzia di biopapà.

Per ora diamo il benvenuto alla primavera che in questo weekend è esplosa in tutto il suo splendore.

domenica 18 aprile 2010

Senza rotelle

Questa settimana nella biocasa c'è aria di festa.
Biomamma ha regalato a biopapà, insieme a un nonno e una zia A, una super mega bicicletta con carrellino annesso per infilarci le bio-lattine.
Biogrande, entusiasta della sorpresa ciclistica, ha deciso di dare il meglio di sè e si è lanciata in una nuova sfida verso la sua indipendenza.
Lasciandosi guidare da una orgogliosissima e stupita biomamma ha imparato ad andare in bici senza le rotelle.
Biogrande, ha abbandonato per un pomeriggio la fase edipica, e, accettando i consigli materni, si è lanciata nel cortile in sella alla bici strillando di gioia un "Grazie mamma che mi hai insegnato ad andare in bici.....!!!".

martedì 13 aprile 2010

Caffè conteso

Biomamma e biopapà per poter sopravvivere durante tutto l'arco della giornata si fanno di caffè e latte tutte le mattine.
Biogrande da circa un mese è entrata in questo tunnel, per sopravvivere a due genitori stanchi, talvolta pazzi, talvolta anarchici, talvolta autorevoli e due sorelle.
Essendo biogrande poco più alta del tavolo di cucina ha diritto a tre gocce di caffè.
Questa mattina i biogenitori reduci da una nottata terrificante si sono sgolati la caffettiera senza ritegno e generosità.
Biogrande non ha commentato nulla fino all'ora della nanna. Dall'alto del suo letto a castello si è raccomandata: "Domani mattina papà, tu e la mamma cercate di non finirvi il caffè che sennò io come faccio a bermi un caffèlatte?"

lunedì 12 aprile 2010

Biomedia

Mercoledì mattina
Ore 7.00
Biomedia entra nel lettone e inizia a parlare ad alta voce senza badare alle tre persone svenute sotto le coperte.
"Quetta è glossa" esclama osservando biomamma. "Quetto è glosso" afferma guardando biopapà.
"Tu sei più glossa di lui!" dichiara.
Biomamma offesa le intima di pensare a ciò che sta dicendo.
Biopapà se la ride.

Venerdì sera zio P e zia A durante la cena chiedono a biomedia dove andrà in vacanza.
"Andlò an Malocco, ai cammelli, da nonno P", poi rivolgendosi seria a biomamma chiede: "Tu cosa fai? Dove vai?"

Biomedia, schiacciata da una sorella piccola ciucciona e mammona e da una molto saggia, chiacchierona, principesca chiede poche attenzioni ma è giunto il momento di dedicargli del tempo a lei sola.

Quindi cara biomedia
che fai la pazzerella
che fai ridere chiunque con i tuoi sguardi
che dichiari con fermezza di voler fare un capriccio
che ti sdrai sul tappeto sfogando il tuo senso di frustrazione e quando hai finito dici "Adezzo batta, ho finito i caplizzi"
che vai veloce con i capelli al vento sul monopattino con un sorriso travolgente
che ti prendi cura delle tue bambole
che adori le tue sorelle
che vai pazza per il gelato e cioccolato
che ridi spesso trascinandoci tutti nella tua allegria
ti regaleremo per il tuo terzo compleanno, che arriverà tra poco tempo,
una serata solo per te...

lunedì 5 aprile 2010

Indiana Jones

Biomamma e biopapà si sono regalati una notte di puro sonno.
Nonna N, donna guerrigliera ha coraggiosamente affrontato una notte con le tre bio-lattine.
Biogenitori hanno potuto finalmente guardarsi l'ultimo film di Indiana Jones.
Alle ore 20.30 è iniziata la visione del film.
Svaccati sul divano, hanno divorato spaghetti al pomodoro e peperoncino.
Alle ore 21.00 soddisfatti della dose di cibo adulta si sono abbracciati senza vocine infantili irritate da cotanta intimità.
Ore 21.45 biomamma si è assicurata che le sue creature fossero sane, addormentate e felici.
Ha risposto una nonna fisicamente provata dall'esperienza della messa a letto ma molto orgogliosa di sè.
Ore 22.00 è terminata la visione del film.
Ore 22.15 i biogenitori sono svenuti nel letto, stanchi della serata trasgressiva.

Godere ogni tanto dell'essere coppia fa apprezzare ancor di più la propria vita genitoriale.

venerdì 2 aprile 2010

Fuga regale

Oggi biomamma era inquieta e nervosa.
Avrebbe voluto fuggire con la sua famiglia su una spiaggia deserta,
opppure visitare una pacifica cittadina dell' Emilia, oppure fare una vacanza in qualche paese esotico.
Tre figlie fa, biomarito l'avrebbe presa e portata in un piccolo alberghetto lontano per due giorni dalla quotidianità.
Una fuga d'amore.
Tre figlie dopo biopapà ha preso tutta la biofamily che, sportivamente e con molta fantasia, ha finto di essere una famiglia reale che con la carrozza rossa, modello fiat stilo we 1.9 JTD, arrivava a visitare il maestoso castello di Agliè.
Con biobaby dentro il MEI TAI (Fascia di origine asiatica) e due "pippitette" (principesse) invasate hanno sfilato inchinandosi più e più volte, re e regina compresi, davanti a un popolo festante del tutto immaginario, visto che erano le 19 e non c'era un'anima in giro.
Terminata la visita al castello di Agliè, la reale biofamiglia ha percorso una strada a loro del tutto sconosciuta e, sentendosi veri turisti, sono approdati ad una trattoria di cui biopapà ricordava vagamente la zona dove tale locanda era ubicata.
Abbandonando i ruoli regali si sono lasciati andare ad abbondanti libagioni e, con le panze satolle, son risaliti in carrozza e soddisfatti son tornati alla loro caotica dimora.

mercoledì 31 marzo 2010

Piovose elezioni / 2

Oggi è una giornata piovosa.

Biopapà è nato in una casa di contadini.
Il lavoro, prima del dibattito o del confronto.
Nessuna lettura obbligata a dirigere le menti, nessun sbraitare al mondo i propri pensieri.
Il riserbo e la morigeratezza, anzitutto.
Le idee, le posizioni, le certezze si costruiscono nell'intimo, giorno per giorno, attraverso una seria, onesta, operosa quotidianità.
Biopapà non viaggiava per il mondo, non leggeva testi di politologi o filosofi contemporanei, non ospitava a casa conoscenti e men che meno persone che non conosceva.
A casa di Biopapà il mondo arrivava attraverso il tubo catodico, nelle mille varianti di tutti i telegiornali disponibili. Quando ancora non imperava il "pensiero unico televisivo", e ti chiedevi come potesse esserci una così grande e meravigliosa differenza tra i TG dei tre canali della radiotelevisione italiana.
La domenica, al ritorno dalla Messa delle 11, si passava al giornalaio a comprare La Stampa.
Un quotidiano, una volta alla settimana, era più che sufficiente. E il quotidiano non poteva che essere quello della famiglia Agnelli, vera iconografia del Piemonte più seriamente produttivo.
Biopapà non conosceva le grandi teorie, non lottava contro l'apartheid e non danzava con i Maori al sorgere del sole. Non aveva amici di penna oltre la cortina di ferro, non mangiava verdure diverse da quelle che nascevano nell'orto e credeva che sì, l'esperanto un giorno avrebbe riunito la babele delle lingue.
Biopapà in sostanza semplicemente ascoltava. E osservava. E immaginava un riservato mondo cosmopolita, fatto di "gente per bene", che lavora onestamente rispettando il prossimo e tutelando i diritti dell'uomo e del lavoratore.

Biomamma è stata così trascinata in un mondo politico a lei sconosciuto.
Biomamma, che arrivava da un mondo di gioiosa partecipazione attiva e spregiudicate prese di posizione considerate quasi blasfeme alle orecchie di un giovanissimo Biopapà, si è lasciata perplimere da una diplomazia a lei aliena, riconoscendone i vantaggi strategici in talune situazioni. Poi ha ripreso decisione e ha ricominciato a cantare "Venceremos" a squarciagola.
Biopapà, sommessamente, ha cominciato a muovere i fianchi e fischiettare, pur cercando di mantenere un minimo di ingles...pardon...piemontesissimo aplomb.

Oggi a casa della biofamily è una giornata piovosa.

martedì 30 marzo 2010

Piovose elezioni

Oggi è una giornata piovosa.

Biomamma è nata in una casa comunista e proletaria.
Biomamma bimba è stata introdotta fin dalla più tenera età a letture mirate, libri a sfondo sociale, di autori importanti.
"L'albero del riccio" di Antonio Gramsci fu una lettura obbligata.
Nonna N. donna guerrigliera e decisa, trascinandosi in giro per l'Italia una biomamma bimba entusiasta e una Zia Lale più restia agli spostamenti, coinvolgeva le proprie figlie a viaggi sociali e politici.
Biomamma alla dolce età di sei anni strillava "NO ALLA BASE NATO" in una calda e sicula Comiso per mano ad uno scononsciuto combattente. La sera dormiva in una cascina acquistata da ambientalisti.
Biomamma veniva mandata a campi estivi dove si leggeva "Momo", "Il piccolo principe", si imparava a condividere il lavoro quotidiano e si parlava di nucleare.
A otto biomamma girava per le vie di Parma aggregata ad una comune che faceva Teatro dell'Oppresso per le vie della città.
A tredici anni aveva già assoporato la cucina macrobiotica, era a conoscenza della scuola steineriana e Gandhi era un nome più che conosciuto.
Biomamma adolescente aveva conosciuto gente che arrivava da tutto il mondo e con le esperienze più disparate.
Aveva offerto la sua camera e il suo letto ad una famiglia neozelandese che stava girando il mondo con i suoi tre figli.
A diciannove anni è stata nelle favelas e, a casa di amici, ha tradotto un breve discorso dell'attuale presidente brasiliano.
Nonno S. e nonno G. hanno impartito lezioni di politica fin da subito alle giovani menti che popolavano le due case in cui biomamma e zia Lale abitavano, senza lasciare trapelare alcun dubbio sulla posizione politica.
Le conferenze erano considerate una piacevole e utile possibilità di svago nell'educazione alternativa che veniva impartita.
L'Unità non era considerato un giornale di parte ma il giornale.
Biopapà è stato così trascinato in un mondo politico a lui sconosciuto.
Biopapà, che arrivava da un mondo di delicati sapori, silenziosi e parsimoniosi pensieri giudicati quasi taccagni alle orecchie di una giovanissima biomamma, si è lasciato travolgere dal lusso sfrenato di esprimere i propri pensieri, le proprie opinioni seppur mantenendo uno stile più sofisticato e meno primitivo di una biomamma che canta a squarciagola "Venceremos" dimenando i fianchi insieme a delle bio-lattine entusiaste.

Oggi a casa della biofamily è una giornata piovosa.

domenica 28 marzo 2010

Scuola

C'è una scuola grande come il mondo.

Ci insegnano maestri, professori,

avvocati, muratori,

televisori, giornali,

cartelli stradali,

il sole, i temporali, le stelle.

***

Ci sono lezioni facili

e lezioni difficili,

brutte, belle e così così.

***

Ci si impara a parlare, a giocare,

a dormire, a svegliarsi,

a voler bene e perfino

ad arrabbiarsi.

***

Ci sono esami tutti i momenti,

ma non ci sono ripetenti:

nessuno può fermarsi a dieci anni,

a quindici, a venti,

e riposare un pochino.

***

Di imparare non si finisce mai,

e quel che non si sa

è sempre più importante

di quel che si sa già.

***

Questa scuola è il mondo intero

quanto è grosso:

apri gli occhi e anche tu sarai promosso.

Gianni Rodari

venerdì 26 marzo 2010

Orgoglio educativo

Ci sono giorni che c'è il sole, che fa caldo, che le bio-lattine sono allegre, serene, canterine, disponibili.

Ore 16.30
Biomamma ha preso le bio-lattine e, in un tripudio di rosa, è approdata
all' "Isola del goloso", nota gelateria delle lande canavesane.
Biomamma e biofiglie si sono strafogate fragola, viola, menta e amarena.
Per miracolo Biogrande non si è spalmata tutto il gelato sulla giacca.
Poi si sono dirette sulla giostra che diabolicamente è stata messa di fronte alla gelateria.
Biomamma ha permesso un solo e unico giro.
Per miracolo le bio-lattine sono scese senza urla strazianti ma appagate dal giro sul cavallino.
Poi sono giunte alla farmacia e infine a casa.
Per miracolo biogrande e biomedia hanno trotterellato accanto a biomammaorgogliosa senza lagnarsi, senza litigare, senza....senza....senza...

L'orgoglio materno è giunto alle stelle, lunghi mesi di duro lavoro educativo ha dato i suoi frutti.

La giornata si è conclusa con cena al ristorante da zio M.
Per miracolo le biobimbe sono state sedute, composte, chiacchierando amabilmente, assaggiando tutto...

Biomamma si è addormentata con lo sguardo stupito e la bocca sorridente

A Biomamma è parso di vivere nella sesta giornata di una puntata di "Sostata".

martedì 16 marzo 2010

Buona notte e sogni d'oro

Al calar della luce, dopo i rituali della nanna, la favola della sera e il bacio della buona notte la voce di Biogrande segna il passaggio definitivo verso le braccia di Morfeo.
Come un mantra, ripetuto come un ritornello, simile ad una preghiera, dolce come una litania Biogrande sussurra con voce impastata e palpebre pesanti:
"Porta aperta tutta la notte, luce spenta tutta la notte. Fino al mattino, e anche al mattino. E se mamma (o papà) non lo sa glielo dici tu. Buona notte e fai sogni belli!"

Buona notte a te piccola biogrande,
che vorresti essere più grande di quello che sei ma poi ti spaventi e torni a giocare ad essere la più piccola;
che quando ti sei vista allo specchio con gli occhiali viola dalla montatura fine, ti sei piaciuta ma anche stupita di apparire così grande e li hai scambiato con un paio rosa con brillantini più adatti ad una studentessa di scuola materna;
che ami stare vestita da fata e da principessa anche se non è più carnevale;
che ami il toast al mattino;
che disegni le principesse più colorate che io abbia mai visto;
che dici che il rosa è il tuo colore preferito ma poi scegli un altro paio di occhiali rossi come il fuoco;
che dici ancora "dormaviamo, mangiaviamo, cantaviamo";
che chiami il mandarino "lo smandarino";
che dicevi, un tempo, "io vo, io fo" e ora non lo dici più e a mamma un pò spiace.

Buona notte e sogni d'oro
la tua mamma

giovedì 11 marzo 2010

"Mmmmmh"

Biomamma questa sera è spalmata sul divano.
E' da ieri che il mal di gola l'ha abbattuta ma non definitivamente.
Quindi, seppur senza movimenti aggraziati e sexy, si è alzata dal letto sia ieri che oggi ed è andata al lavoro.
Questa sera, dopo aver realizzato la sua pazza idea di fare il bagno alle tre biosirenette senza sostegno di un partner, ne è uscita distrutta.
Così con mal di schiena, male ad un dente e il mal di gola ha deciso di non affrontare la cena della sua meravigliosa e caotica famiglia.
Biopapà se l'è cavanta alla grande.
Biogrande ha cantato una nuova canzone di pirati e Biomedia ha raccontato del suo solito gioco alla palla che secondo la sua percezione è l'unico gioco che fa alla sua scuola di bimba media.
Poi la conversazione è proseguita con vari:" Mmmmmh" a cui gli altri commensali hanno risposto con dei abbastanza silenziosi "Mmmmmh" .
Visto la pace che è regnata questa sera, biomamma ha pensato per un breve attimo che, forse, era giunta una nuova fase di vita rosa biofamiliare, fatta di toni pacati, tranquille conversazioni....
Per fortuna una boccuccia unta le ha dato un bacio e lei si è risvegliata nel solito e rassicurante caos casalingo.

giovedì 4 marzo 2010

Ragni, artigli e principesse felici

Biomamma archivia qualche disegno di biobabygrande.
Le tornano fra le mani i disegni di quando biomamma era incinta e di quando biobaby baby era appena nata.
Biobabygrande era davvero in crisi:
I colori erano cupi... il viola e il nero occupavano tutto il foglio.
I disegni erano muostrosi e aggressivi.
Il sole colorato di viola e con lunghi raggi pareva essere un grande ragno.
Biomamma era disegnata come un vampiro pirata, con una banda sull'occhio e degli artigli al posto delle mani

Biomamma aveva avuto ragione di preoccuparsi.

Dopo tanto viola, ragni e pirati biomamma guarda rassicurata i disegni di questi ultimi mesi...

Il sole-ragno ha lasciato il posto ad un bel sole giallo che splende sorridente in un cielo azzurro.
Principesse, bimbi, biomamma e biopapà sono tornati ad essere umani e felici di sposarsi, di avere figli, di allattare, di "correre tra la neve", di fare l'albero di Natale, di fare case sull'albero.
Le case sono tornate ad essere colorate abitazioni con strade, fiori, alberi, pesci e uccelli.
Il viola e nero non sono spariti ma sono accompagnati da rosa, giallo, arancione, azzurro e verde in un connubio rassicurante.
I disegni di biobabygrande dimostrano una crisi superata e una visione del mondo di nuovo serena e vivace.

Biomamma soddisfatta della sua bio-lattina grande ripone tutto in una cartellina, rigorosamente di Winx.
La ripone nel cassetto e scappa al lavoro serena.

lunedì 1 marzo 2010

L'amplificatore

C'è stato un tempo in cui Biopapà amava distinguersi dalla massa con fierezza e orgoglio.
Ribelle al sistema, urlava al mondo che le regole andavano cambiate, riscritte.
Lunghe chiome scendevano sulle spalle e a ogni passo rimbalzavano sul giubbotto nero di pelle; cangianti jeans elasticizzati, scarpe da ginnastica slacciate, T-shirt con nomi di gruppi musicali pieni di consonanti dure e spigolose come la musica che suonavano riempivano l'armadio.
In camera un grande amplificatore e una chitarra elettrica - spigolosa, irregolare e ribelle anch'essa - erano sempre pronti a urlare con lui la decadenza di un mondo ingiusto e materialista, un mondo senza più spazio per la poesia e l'introspezione.
Si era guerrieri nell'anima, rivoluzionari nel cuore.
Poi, si sa, il tempo passa.
Si diventa grandi e si perde quel poco di giudizio che si aveva da ragazzi.
Si mette la testa a posto: in un vasetto sigillato di formaldeide.
L'istinto naturale prende il sopravvento con la necessità di perpetrare la specie, e si mette su famiglia.
Il che di questi tempi è un altro bel modo per distinguersi dalla massa, in effetti.
Così viene il momento in cui ci si rende conto che lasciare l'amplificatore in soffitta è quantomeno un insulto al proprio passato, e si farebbe cosa buona e giusta a venderlo, così che possa nuovamente comunicare emozioni al mondo circostante.
Un annuncio online, et voilà, ecco che si materializza Rodolfo, appassionato musicista interessato all'acquisto.
Un lustro più giovane del sottoscritto, arriva a Casa Caotica verso l'ora di cena.
Resta con noi una mezz'oretta abbondante. Tempo più che sufficente per farsi un'idea.
Ammira l'estetica squadrata dell'amplificatore; squadra estatico lo scenario della famiglia.
Ascolta il suono ruggente dell'amplificatore; percepisce il caos disordinato della famiglia.
Improvvisamente e senza alcuna logica, come ectoplasmi compaiono e scompaiono piccole bambine urlanti qua e là.
La cena è pronta, ma i richiami più o meno incisivi non sortiscono effetto e nessuno si presenta a tavola.
L'ampli alterna convincenti suoni distorti a meno convincenti fischi di sottofondo.
Una fitta alla gamba di papà, una sensazione di stritolamento: una bambina si è avvinghiata.
Biomamma affonda la stoccata all'amico Rodolfo: "E tu, niente figli?".
"No, per ora no..."
E' passata mezz'ora abbondante dal suo arrivo. Tempo più che sufficente per farsi un'idea.
Sulla famiglia.
Il sottoscritto tenta il recupero vìs-à-vis: "So che sembrerà strano, ma se solo qualche anno fa mi avessero dipinto questo futuro sarei rimasto scioccato, e ora invece sono soddisfattissimo. Sì, non suono più. Non esco più molto con gli amici. Niente più baldoria fino a tardi. Forse un concerto all'anno, se va bene. Ma vuoi mettere le soddisfazioni e i piaceri di oggi?".
Silenzio irreale. Nella stanza a fianco, le urla di bambine litiganti appaiono improvvisamente distanti, ovattate.
Rodolfo bofonchia.
"Sì, sì....lo prendo...!".
Amplficatore rapidamente caricato in macchina, e Rodolfo parte frettolosamente in direzione Sud.
Senza voltarsi indietro. Nemmeno una volta.

martedì 23 febbraio 2010

Elia e Matilde

La Biofamily ha dimostrato di credere nella vita e nei figli...
Così ogni nascita va annunciata e festeggiata.

Benvenuta al mondo Matilde!!!!

Benvenuto al mondo Elia!!!!

Un bacio grande da tutta la Biofamily a Emi e a tutti i Prepa!!!!

domenica 21 febbraio 2010

La Sacra Famiglia

La Biofamily ha una famiglia adottiva e adottata: i Prepa (conosciuti al corso preparto della bio-lattina grande, in procinto di avere il terzo maschio, amanti della montagna, poco caotici, concreti e accoglienti).
Visto che la creatura in grembo a mamma Prepa non vuol saperne di nascere, la puerpera ha trascinato tutta la tribù al gran completo a fare un'escursione su una strada parecchio ripida e acciottolata. Visto che l'obiettivo era il parto ha spinto con grande destrezza il passeggino doppio con dentro Bio baby baby che urlando come solo un' invasata di tredici mesi sa fare, la spronava ad aumentare l'andatura per raggiungere gli altri invasati.
Tornati tutti a casa dei Prepa, tutte e cinque le nostre distrutte creature si sono buttate sul divano davanti ad un esilerante film proposto da Prepa grande. Durante la visione del film i due gemelli adottivi (Biogrande e Prepapiccolomaancoraperpoco, coetanei e compagni di scuola) hanno deciso di rivisitare in chiave moderna e un tantino blasfema la storia della Sacra Famiglia. "Giochiamo che io ero Maria, tu Giuseppe e faciaviamo che nasceva Gesù Bambino" - "Siiii, e però dopo che nasceva eraviamo stanchi e guardaviamo un film per rilassare le gambe" - "Siii, dai. Guardaviamo Banana Joe?"

martedì 16 febbraio 2010

Caffèlatte e galline

Ore 7.30
Biomamma è in cucina con una biomedia febbricitante in braccio che urla: "Ma quando seglia Gaddelita? Non zento Gaddelita! Io zono zeglia! Pecchè Gaddelita domme?".
Biomedia quando ha la febbre non si lamenta, non piange. Lei parla ad un volume altissimo. Parla parla parla....
Biobaby invece è seduta sul seggiolone, soddisfatta da un biberon di caffèlatte.
Il suo micro indice gira sulla guancia (mmmh, buono!).
Biobaby pensa che latte e biscotti sia troppo da bebè e si è sentita molto offesa dalla proposta materna così biopapà, piemontese e caffeinomane, le ha fatto assaggiare una colazione più adulta e Biobaby ha apprezzato.
Biomedia intanto continua a parlare, fa domande e si risponde.
Ad un certo punto dalla cameretta si sente una vocina che chiama: "Mamma, mamma, coccole"
Biomedia si ferma, zitta ascolta con attenzione da dove arriva la voce.
Poi esclama: "Cento una voze di gallina" (Sento una voce di gallina)

Biomamma è pronta per affrontare un'altra pazza giornta.

martedì 9 febbraio 2010

Riflessioni serali

Oggi penso.

Penso ai miei ragazzi di quarta a cui dicono che sono ipercinetici.
Penso che non stanno mai fermi sulle seggiole.
Penso che a volte proprio non li sopporto, che mi fanno urlare di stare fermi e a me urlare a loro non piace.
Penso a quanta voglia hanno di correre nel prato e giocare all'aria aperta.
Penso che l'ipercinetismo in realtà non esista.
Penso che siamo noi adulti ad avere questo malessere.
Penso che una volta la scuola terminava alle 12.30, si mangiava a casa e poi si giocava nelle strade e nei cortili con gli amici.
Penso che viviamo in una società che corre e che non sa più gustare il bello delle cose.
Penso che le maestre di oggi abbiano un compito molto arduo da portare a termine e non è riconosciuto.
Penso che appena ci sarà un bel sole caldo farò durare l'intervallo fino alle 14.30.
Penso che a nove anni siano piccoli e che abbiano diritto di giocare liberi.
Penso che quando giocano tra di loro in libertà i miei ragazzi non siano per niente ipercinetici.

Poi guardo le mie bimbe, travestite da principesse, da tigri e da neonate.
Le guardo rincorrersi ridendo e discutendo.
Le guardo abbracciarsi nude ridendo e facendosi il solletico in bagno prima di fare il bagnetto, libere da preconcetti adulti.
Guardo la piccola ciucciare la sua poppa anche se già cammina e si arrampica ovunque.
Le guardo tutte e tre correre nel cortile urlando come invasate, selvagge forse, ma felici di esserlo.

lunedì 1 febbraio 2010

Ansie familiari

Margherita: "Domani chi viene a prenderci?"
Margherita: "A scuola ci porti tu?"
Emma: "No gìa anna, eni tu a pendele a cuola" (Non zia. Vieni tu a prendermi a scuola)
Biopapà: "Domani che orario fai?"
Biopapà: "A che ora arrivi?"
Margherita: "Ma quando arrivi?"
Sofia: "Uaaaaaaa"
Nonna Giovanna: "Chi va a prendere le bambine?"
Emma: "Io con mamma e Gaddelita e Ciofi e Papà"
Sofia: "Uaaaaaaaaa"

La terza settimana di lavoro di Biomamma è iniziata all'insegna dell'incertezza, dell'ansia e del caos mentale di tutta la famiglia, Biomamma compresa che con i turni non ha mai avuto un gran bel rapporto.

La Biofamiglia ha vissuto con una Biomamma a disposizione 24 ore su 24 per quattro anni consecutivi, tranne per poche parentesi lavorative ormai rimosse.

Le Bio-lattine rifiutano la possibilità che la mamma possa essere educatrice e maestra.
Le Bio-lattine sono sicure che la Biomamma di professione faccia la mamma.

A Biomamma le domande delle Bio-lattine creano mille dubbi e incertezze.

Super mamme lavoratrici ma come fate a sopravvivere?

Si accettano consigli pratici e incoraggiamenti!

mercoledì 27 gennaio 2010

Nonna guerriera

Domenica mattina, armata di amore filiale, pietà, pazienza, spirito guerriero e aspirapolvere Folletto nemico dell'acaro, è giunta nelle lande canavesane, nella casa dove ormai regna il caos, la Nonna Nella.
Con lo spirito che di solito caratterizza i guerriglieri andini, Nonna Nella ha afferrato il Folletto (suo alleato) e ha stroncato la vita a circa un miliardo di acari e batteri.
Dopodichè, osservando con orrore una quantità pericolosa di abiti da stirare diventati ormai aggressivi, ha indossato una fascia in testa stile Sandokan e ha abbattuto ogni camicia come solo lei sa fare.
Il tutto è stato eseguito in un clima di confusione oraria, mentale, fisica di tutti e 5 i componeti della Biofamiglia.
Nonna Nella ieri sera ha terminato la sua battaglia stanca ma soddisfatta.
Con il Folletto sotto il braccio è fuggita nella tormenta di neve, allontanandosi su una Fiat Stilo rossa dai sedili ricoperti di briciole guidata dal Biopapà.

La Biofamiglia si è svegliata questa mattina in balia di sé stessa; e con due delle Bio-lattine febbricitanti.

martedì 26 gennaio 2010

In 28 parti

La vita da mamma di tre creature formato XS è sempre impegnativa.
Se ci aggiungi un lavoro a tempo pieno che comprende il fatto di arrivare a casa e dover correggere quaderni e verifiche di 24 creature in preda alla pre-adolescenza, allattare ancora di notte la figlia di tredici mesi, sorridere al marito che torna dal lavoro ed esclama festoso: "Amore, tra un'ora mi collego alla webcam che ho il master e siamo in video presenza!", fare il puzzle di quelle odiose delle Winx con le mie creature , cucinare e leggere la favola della buonanotte ecco allora che si compie un miracolo.
Riuscire a dividere l'energia mentale e fisica come minimo in 28 parti (3 figlie +1 marito +24 creature) è un grande miracolo.

Quindi vi prego di rispondere correttamente alla seguente domanda:

-Alla fine di tutto ciò c'è un premio?Un premio fico?

Grazie Biomamma

giovedì 21 gennaio 2010

Biomamma-biomaestra

Biomamma ieri sera ha visto un neonato.
Biomamma sa che è pericoloso per lei vedere un neonato.
Biomamma l'ha preso in braccio e ci ha parlato e lo ha ascoltato.
Biomamma sa che tutto ciò nuoce alla sua psiche.
Biomamma adora i neonati, il loro verseggiare, il loro profumo, le loro tutine enormi, le loro manine minuscole, il loro respiro leggero, la loro indifferenza per tutto, le rughe da rana, la loro forza nel ciucciare...
Biomamma ha fatto una promessa: niente pance abitate per almeno tre anni!

Biomamma deve diventare biomaestra, almeno per qualche ora al giorno!
Da martedi ne avrà la possibilità!
Biomaestra approda un pò confusa e ansiosa in quarta elementare, su matematica!!!

Le giovani menti che biomaestra istruirà sono chiassose, curiose, ridenti e vivaci.
Biomaestra ha imparato in poche ore i nomi di 24 giovani menti e il boato da stadio si è innalzato festoso per festeggiare l'evento.
Grazie ragazzi!

sabato 16 gennaio 2010

Tappe di sviluppo

Anche Biobaby baby ha raggiunto, come le sorelle a loro tempo, una tappa fondamentale per lo sviluppo del bambino.
Ha raggiunto la capacità di salire e scendere i gradini, di scendere correttamente dal divano della sala, è in grado di correre dietro alle Bio-lattine, sa mandare baci, sa bere dal bicchiere, si addormenta nel suo lettino, dice mamma-papà-ciao, apre ogni cassetto di casa più e più volte durante l'arco della giornata scoprendo oggetti sconosciuti a lei e talvolta anche a noi, ecc.
Ora, alla sola età di 12 mesi, è entrata nella FASE BIDET!
Nessun esperto lo spiegarà mai nei manuali 0-3 anni ma questa fase meravigliosa comporta il fatto che l'angioletto dopo una approfondita fase di osservazione ha compreso perfettamente l'utilizzo della rubinetteria e ora, per innumerevoli volte nell'arco della giornata, non appena qualche familiare lascierà anche solo uno spiraglio aperto della porta del bagno, un urletto di gioia seguito da una corsa che neanche Valentino Rossi sarebbe in grado, ci avvertirà che il nostro pupo ha già lavato le manine, la maglietta, i pantaloni, il body e visto che c'era ha allagato anche il bagno.

mercoledì 13 gennaio 2010

Baci

Bio baby baby è una creatura volta all'ottimismo. Ama il mondo e le persone.
Con un solo anno di vita riesce ad essere determinata nelle sue scelte, non si sente ingabbiata dentro la sua giovane età e, mentre tutti tentano di dimostrare qualche annetto in meno, lei tenta di dimostrare di avere almeno due anni in più.
Permalosa, curiosa e coccolona ha un carattere intrapprendente e vivace.
Ciò che più ama è vedere visi sorridenti e occhi allegri per cui manda baci spesso e volentieri e ama essere ricambiata.
Così questa mattina mentre dormiva beata nel suo lettino ha mandato un bacio con la manina.
Biomamma si è commossa e da mamma ha pensato: "Starà sognando la sua mamma".
La biosuocera ha commentato: "Starà sognando la sua tetta"

In fondo tetta e mamma fanno parte di un unico insieme!

martedì 12 gennaio 2010

SuperMamma contro i Virus Alieni

Questa è la cronistoria dell'attacco subito dalla compagine in queste ore.
Al momento in cui sto scrivendo l'assedio non è ancora terminato, ma le sorti della battaglia appaiono evidenti.

domenica 10, ore 3.00. Sfruttando falle nel sistema di protezione familiare, il nemico riesce ad infiltrarsi e Soldato Semplice Sofia contrae il virus alieno.
La notte Soldato Semplice vomita più e più volte, allertando il sistema di sicurezza genitoriale.

lunedì 11, ore 4.00. A poco più di 24 ore dal primo attacco, il nemico ufficializza di aver appena iniziato il suo lavoro: anche Maggiore Margherita viene infettata. Seconda notte con sistema di sicurezza genitoriale attivato.

lunedì 11, ore 9.00. Generale Genitore Daniele, al fine di salvaguardare la parte della famiglia ancora non infetta, organizza la giornata. Destina il Soldato Semplice Sofia, già in convalescenza, all'Unità di Salvaguardia Nonna Giovanna, e porta il Sergente Emma alla sessione di addestramento al Baby Parking. Poi si dirige verso la sede del Progetto Lavoro.


lunedì 11, ore 14.00. Primi sintomi per il Generale Gentore Daniele: l'ottimo rancio distrbuito a Madame Jolanda presso la sede del Progetto Lavoro non vuol saperne di andare né su né giù.
ore 14.20. Il rancio decide: viene su.
ore 15.00. Progetto Lavoro viene abbandonato, e il Generale torna al Quartier Generale. Durante il percorso di ritorno, il virus alieno prende il sopravvento su di lui, e lo costringe a fermate improvvise durante il percorso.
ore 16.00. L'Unità Pomeridiana Zia Anna informa: anche il Sergente Emma è stato contaminato.
ore 18.00. Il Quartier Generale è oramai sotto scacco. Le forze nemiche hanno preso il controllo dell'80% delle risorse interne. Tutto sembra perduto ma...

...all'orizzonte qualcosa brilla. E' un aereo. No, un missile. No: è SUPERMAMMA!
Sì, il Tenente Marica ha una doppia vita. Là dove tutto sembra perduto indossa i panni di SuperMamma, e ribalta le sorti del conflitto.

ore 20.00. Il virus è mutato, e i contaminati sono preda di brividi e febbre alta.
SuperMamma con le sue dodici braccia sostiene Soldato Semplice Sofia, cura Maggiore Margherita e Sergente Emma, motiva e guida quel che resta di Generale Genitore Daniele. Riorganizza il Quartier Generale, si predispone per la Difesa Totale.


martedì 12 ore 8.00. il virus è ancora presente. Generale Genitore Daniele ha dovuto rinunciare al Progetto Lavoro, ove peraltro l'attendeva un progetto militare segreto che lo entusiasmava molto. Tutti sono al Quartier Generale. SuperMamma coordina la difesa, le sorti della battaglia appaiono già ribaltate.

A breve il nemico batterà in ritirata, e il virus alieno avrà la peggio.
 


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