giovedì 7 maggio 2009

delirio mattutino

Ebbene ho detto si.
Non per eroismo.
Non per soldi (anche se con il senno di poi non mi son pentita).
Non per senso di dovere..
Non ho capito con esattezza per quanto tempo e pensando fosse per un giorno soltanto, ho risposto, con beato sorriso di chi ignora , "SI".
Poco motivante come inizio.
Così eccomi approdata a Rodallo con un' assordante squadra di poco più di cinquanta creature tra i tre e i sei anni.
Dunque sono entrata anch'io nell'incubo del "sono in ritardo, bimbe sbrigatevi".
Nel panico tento un' organizzazione razionale della situazione.
Piazzare Sofia e organizzarmi per l'allattamento.
Piazzare Margherita ed Emma quando ho il turno di mattina.
Così smuovo suocera e cognata.
Ma all'orizzonte, orgoglioso della moglie, compare lui, mio marito che candidamente mi esclama "Ti aiuto io".

Ore 7.00
Suona la sveglia e in contemporanea si erge maestosa la fame di Sofia e la mammite di Emma.
Ore 7.10
Sofia poppa e Emma si fa coccolare.
Daniele russa
Ore 7.15
Tento di svegliare Daniele
Si alza a fatica e mette su caffè e the
Ore 7.20
Daniele va in bagno, si lava e si veste
Io tento invano di svegliare Margherita, seguo Emma che decide di attirare l'attenzione su di sè, metto giù Sofia che non la prende per niente bene, metto la bustina del the in acqua, cerco di vestire Emma che non ne vuol sapere, tiro su Sofia, tiro fuori dal letto Margherita che detesta la fretta, colazione mia e delle pupe.
Ore 7.30
Arriva la squadra di soccorso
Ore 7.35
Daniele emerge dal bagno e divertito dal delirio casalingo e dalla mia ansia esclama sorridente "Ma io sono più veloce a vestire le bambine".
Ore 7.35 e 15 secondi
Ho contato fino a 10 e represso i miei istinti
Ore 7.35 e 16 secondi
Ho preso Emma e gli ho detto di cambiarla.
Ho iniziato a spronare Margherita per farla vestire discutendo sul suo look e ho tentato l'inizio della mia vestizione.
Ore 7.40
Ho rimandato a dopo il mio bidè per mancanza di intimità. Ho sistemato Margherita e spiegato a mia suocera usi e costumi di Sofia.
Ore7.45
Lavo Sofia e l'asciugo sul fasciatoio.
Entra Daniele con in braccio Emma tale e quale a come gliela avevo consegnata e sconcertato dice "Ma del fasciatoio ne ho bisogno io" allora chiedo "Ma che hai fatto fin'ora?" e lui, gioioso come un neonato dopo la sua poppata, "Abbiamo fatto la lotta sul lettone".
Ho ripreso a contare.
11, 12, 13, 14, ...
Lui fa la lotta, io sono ancora in pigiama.
Ripetere le parole esatte uscite dalla mia bocca non potrò farlo per varie ragioni ma sicuramente non suonavano come la primavera di Vivaldi... ecco... si avvicinavano più al suono delicato di un servizio da dodici scaraventato contro un muro.
Ore 7.50
Finalmente mi chiudo in bagno
Ore 7.59
Bacio le mie capricciose fanciulle e fuggo in macchina.
Ore 8.25
Entra l'esercito dei mille. Il caos e il rumore sovrastano ogni cosa...io inizio a lavorare.
Ore 9.00
Daniele approda al suo ufficio.
"Che fatica stamattina, iniziamo almeno con un caffè"
 


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