Un Biopapà trentaquattrenne che torna improvvisamente come bambino davanti ai giocattoli. Le biolattine lo guardano perplesso, mentre la sera a casa tutto entusiata prova a far partecipe la famiglia delle sue nuove scoperte e dei suoi nuovi
Così si crea una piccola folla attorno ai "giocattoli che papà porta a casa dal lavoro", e si mettono in coda in attesa che venga il proprio turno, come fossero in coda dal macellaio.
QUASI ordinatamente, Biopapà fa provare qualche giochino a tutte le piccole hacker in gonnella. Puntualmente, si attiva qualche funzione imprevista nemmeno citata nel manuale di istruzioni.
Biopapà usa uno dei grandi trucchi segreti di chi ha comprovata esperienza informatica, e tutto torna a posto ("spegni e riaccendi").
D'altro canto le baby sono "native digitali", il Biopapà "immigrato digitale".
Biogrande ad esempio è già bravissima a giocare al Bowling sul Nintendo Wii.
Con Biomedia, guardano i video dello Zecchino d'Oro su YouTube.
Biobaby spegne e accende il dvd senza problemi. Quando è appena finito il suo "Pippi-Unghe" ("Pippi Calzelunghe"), si alza dalla poltroncina e preme "stop" sul lettore. Stessa operazione, altrettanto intenzionale, se è appena cominciato un cartone delle sorelle, e NON si tratta di "Pippi-Unghe".
E prima di scatenare "guerre di religione" su "tecnologia sì / tecnologia no", meglio esplicitarlo: tutte e tre giocano assieme ai travestimenti. Sanno fare le capriole, quelle vere, nel prato. Sanno rotolarsi nel fango ridendo a squarciagola e cantando "Il Coccodrillo come fa?". Sanno impiastricciarsi, usare i colori a dita, impastare la farina.
Sanno giocare per davvero a Bowling?
Boh?! Questo non si sa.
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