giovedì 29 luglio 2010

chiuso per ferie

Sembra incredibile, ma sono già quasi terminate anche le vacanze di quest'anno.
Siamo venuti in Marocco, con un po' di coraggio e un po' di incoscienza, sfuggendo all'afa e alla canicola piemontese.
E ci siamo riusciti, a fuggire: i primi tre giorni a Essaouira è soffiato un vento fortissimo e gelido. E in tre su cinque abbiamo pensato bene di fermarci a meditare nel letto.
Con 39 di febbre.
BioMoglie in procinto di avere una crisi di nervi. Così fuggo in un internet point e prenoto rapidamente quattro notti in un (carissimo ma unico libero) albergo a Agadir, capitale della perdizione marocchina votata al turismo più biecamente occidentale e neoliberista.
300 giorni all'anno di sole, stemperati da locali con aria condizionata e arricchiti da abili negozianti, affaristi e immobiliaristi travestiti da commercianti di finti suk arabi.
Ci spostiamo su un taxi in mercedes.
Un mercedes degli anni '60, tutto scassato e con vetri perennemente abbassati per far fronte alla temperatura circostante.
Arrivati, becchiamo evidentemente 4 dei 56 giorni all'anno in cui NON c'è il sole.
Non importa: ad Essaouira in compenso il vento si è fermato e si sta benissimo. Peccato che noi non siamo più lì.
Ad Agadir tutto sembra organizzato per essere una grande candid camera alle nostre spalle: disorganizzazione alberghiera (4 ore per avere una camera, 12 per avere la culla, sveglia telefonica non richiesta alle 4.30 della notte, ...), tempo da lande scozzesi, vestitini pagati per errore dieci volte tanto quanto immaginato, ...
Va tutto così storto che non è possibile non trovarlo surreale. E, quindi, anche un po' divertente.
Ieri siamo tornati da Agadir ad Essaouira, su un comodo pullman. Viaggio stupendo e, all'arrivo, sole e buonumore ad aspettarci. Oggi giornata in piscina.
Le biobimbe stanno bene e sguazzano gioiose. Biomoglie è rilassata. Il sottoscritto si sta ustionando, come da tradizione ad ogni vacanza.
L'impressione in sostanza è tra ieri e oggi sia FINALMENTE iniziata la vacanza.
Unico dettaglio negativo: tra tre giorni è finita.

sabato 24 luglio 2010

Agadir

Dal sesto giorno al nono giorno

Agadir...Con il tassista Milud che si diletta nel tagliare ogni curva sulla strada di montagna arriviamo sani e salvi.
L'albergo è un aereoporto. Enorme, almeno per noi di provincia.
La sfiga ci accompagna...
Noi arriviamo e si mette a far freddo!!!
In compenso ad Essaouira si sta benone.
Il vento è sparito.
In fondo al cuore però siamo viaggiatori e non turisti...quindi riesumiamo dal profondo un buon spirito di adattamento, di allegria e determinazione nel voler passare una bella vacanza e alla fine il sole arriva!!!
Peccato che arriva il giorno della partenza per Essaouira.
Si torna in pullman. Viaggio stupendo.
Abbiamo scoperto che i viaggi in pullman sono adatti alla nostra famiglia.
Le tre biobaby danno il meglio di loro.
Mangiano, dormono, colorano, osservano il paesaggio.
Neanche un lamento!
Inizia così la seconda parte della nostra vacanza!

giovedì 22 luglio 2010

Essaouira dentro le Mura. Dell'appartamento.

Terzo giorno

Il vento è tremendo.
Le biofiglie hanno la febbre!!!! E anche biopapà!!!
Biomamma è depressa.
Si passa il pomeriggio a casa a guardare cartoni in arabo e in francese.
Le biofiglie guardono questi cartoni con entusiasmo e biogrande ci sgrida: “Ma state zitti... non sento cosa dicono.”

Quarto giorno

Le biofiglie stanno meglio ma oggi staranno a casa.
Tre biofiglie quasi senza febbre in casa discutono, litigano, urlano, giocano.
Biopapà cerca un internet point e prenota qualche giorno ad Agadir.

Quinto giorno

Ancora tutti a casa!!!!
Le biofiglie ormai guardano cartoni in arabo, francese e polacco (Ebbene sì!).

mercoledì 21 luglio 2010

Essaouira

Secondo giorno

La città è straordinariamente bella.
Case bianche e blu.
Gabbiani.
Spiaggia immensa.
Uomini accovacciati in carretti dormono ovunque.
Donne dai veli di mille colori ci sorridono curiose alla vista del nostro passeggino con pedana.
Mille stradine, profumi di spezie, colori.

Le biofiglie assaggiano un po' tutti i cibi.
Per fortuna apprezzano anche le spezie.
I succhi di frutta sono ottimi.
Saliamo su un carretto trainato da un cavallo per la gioia delle tre viaggiatrici in erba.
Al piccolo market vicino a casa troviamo perfino latte di soia biologico per Sofia e un puzzle di Sirenetta per le grandi.
Il proprietario ogni volta regala caramelle, ovetti e lecca lecca alle pupe.
Al market del nostro paesello nessuno regala nulla.
Le biofiglie sono baciate da tutti, in particolar modo da donne e bambine.
Biobaby resta a osservare questo mondo in mei tai. Tranquilla. Si lascia baciare e bacia a sua volta le bambine. Il vento la stanca e si addormenta spesso sulle spalle di biomamma.
A parte il vento freddo le bambine sembrano integrarsi in questo posto con una naturalezza che stupisce i biogenitori.

martedì 20 luglio 2010

Arrivo a Marrakech

La sveglia per i biosmidollati è decisamente troppo presto.
Di contro le biolattine sono al settimo cielo.
Dopo mille giochi, disegni, spostamenti vari in aereo la biofamily giunge a destinazione.
Marrakech!
Biogrande è affascinata da questo aereoporto dallo stile molto arabo e dalle alte palme.
Scesi dall'aereo ci accoglie un gigantesco phon bollente.
Biogrande perplessa domanda: “Ma è qualcuno che ci fa caldo o è proprio caldo?”
50 gradi!
A parte il caldo soffocante, ci presentiamo a Milud.
Autista di poche parole che ci porta subito a comprare acqua.
Dieci minuti e l'acqua sembra essere perfetta per un the caldo.
Usciamo da Marrakech accaldati ma vittoriosi: abbiamo avvistati tre dromedari.
Mezz'ora di viaggio e l'acqua è terminata.
Biopapà si è rifugiato nel sedile vicino a Milud.
Biomamma seduta dietro intrattiene le biofiglie.
Le biofiglie godono della libertà dai seggiolini chiedendosi perchè in Italia non possono avere tanta libertà di movimento in macchina.
Dopo circa un'ora di viaggio iniziamo ad attraversare un deserto di sassi.
Uomini a cavallo di asini marciano inoltrandosi nel nulla.
I biogenitori si chiedono più volte dove giungeranno questi uomini.
I villaggi attraversati dai bioviaggiatori sono meravigliosamente arabi.
Sembrano immagini uscite da telegiornali. Servizio dall'Afganistan.

Biogrande detesta il caldo.
Detesta la macchina.
Detesta i lunghi spostamenti.
Si diletta così nell'attività del lamento.

Biomedia ha sonno.
E' fucsia in viso.
Rifiuta l'acqua proposta da una biomamma ansiosa.
Parla, parla e spara a raffica parole senza senso.
Non è buon segno.

Biobaby si alza.
Si siede.
Strilla.
Si alza.
Alla fine si addormenta.

Finalmente avvistiamo una serie di persone sopra esili asinelli.
L'entusiasmo riprende.
Dopo circa tre ore e mezza arriviamo ad Essaouira.
Scesi dalla macchina ci accoglie un vento che rende felici solo dei veri surfisti.

La biofamily è tenace e positiva.

La vacanza ha inizio!!!

martedì 13 luglio 2010

Allegria acquatica

Finalmente è iniziato il tanto atteso corso di nuoto.
Biogrande sembra esser sempre vissuta in acqua.
Forse è davvero una sirena, forse nella sua vita precedente viveva in una casetta in riva al mare, forse facevi la pescatrice in qualche villaggio africano...

Biogrande negli ultimi giorni affronta la sua giornata con lunghi momenti di regressione e brevi momenti di autonomia.
Ma oggi durante la sua lezione di nuoto ha tirato fuori le sue meravigliose qualità che dovrà usare nella sua crescita.
Allegria, leggerezza, gioia pura, determinazione, concentrazione, libertà, creatività.

Biogrande oggi sei stata "la più migliore" come dici tu.
Di voto ti avrei dato "ottanta millanta", che per te è il numero più grande in assoluto!

venerdì 9 luglio 2010

Pedalate serali

"Papà, non manca molto al palazzetto di Lusiglié, vero"?
Un po' d'aria fresca arriva, e l'afa si fa meno pesante, mentre pedalo con le Biofiglie. Sono giorni strani, intensi, ricchi, sfiancanti.
"No, ci siamo quasi in effetti".
Ho terminato il Master in e-learning. Due anni di studi e lavori su internet, fatti di esercitazioni su criptici testi ricchi di slang anglofono e lunghe serate in webcam sparando cavolate surreali con semisconosciuti che ti sembra di conoscere da una vita. Un percorso interessante e gratificante, che rientra in quell'ampliamento di conoscenze su internet che ho iniziato a perseguire oramai quasi quindici anni fa.
"Papà, tra poco siamo al palazzatto...sì, insomma...al concerto di Lusiglié?"
Biogrande è a fianco a me, mentre parla. E pedala oramai spedita: ha una bicicletta nuova, con ruote più grandi, e io a fianco pedalo normalmente, non sono costretto a rallentare per andare al suo passo. Dietro, attaccato alla mia bicicletta, una sorta di risciò...sì, insomma, un comodo carrettino ospita le due più piccole. E' uno spettacolo portarsi in giro le due meravigliose Biobaby su questo trabiccolo. Anche loro si godono quel poco d'aria che arriva sui loro piccoli volti, in quest'ora in cui il sole pian piano si avvicina sbadigliando verso le montagne, e i primi languorini della cena si fanno sentire nei pancini.
No, meglio non pensare troppo alla cena: sono alla sesta settimana - forse settima? sto perdendo il conto - di dieta. E parlare di cibo non è cosa saggia: rischia subito di partire la salivazione incontrollata, tipo riflesso condizionato del cane di Pavlov. Comunque cinque o sei chili se ne sono andati: mi sento più attivo, più reattivo, più creativo, più procreativo. No, più procreativo per il momento forse è meglio di no. Limitiamoci alle prime tre: attivo, reattivo, creativo.
Prealtro da un paio di settimane ho cambiato mansione, al lavoro. Un'attività stimolante, estremamente sfidante, discretamente stressante, assai sfiancante. Insomma: di quelle che ti paiono una Mission Impossible ma senza musichina che ti martella ossessivamente in testa e senza attori holiwoodiani profumati e depilati. Così se un anno fa mi occupavo di formazione, sei mesi fa di selezione del personale, ora mi dedico a un portale internet di recruiting online. E chissà che ne sarà di me a questo punto tra sei mesi, dove mi avrà portato questa nuova fiammante bicicletta, questa famiglia allegramente in rosa, questa meravigliosa vita.
"Papà! Papà! Mi senti? E il Palazzetto, sì, insomma...il concerto di Lusiglié?"
"E' quello laggiù, lo vedi? Se hai ancora voglia di pedalare, ci passiamo davanti, poi entriamo nel paese e lo attraversiamo. Comunque non è il palazzetto e nemmeno il concerto. E' il cimitero."
"Ah, già. Sì, papà. Pedalo ancora volentieri".

mercoledì 7 luglio 2010

Manca poco

Biomamma ha placato le sue ansie materne.
Ha parlato con Arianna, contatto italiano.

Ci si può lavare i denti con l'acqua del rubinetto.
Troveremo i pannolini.
Acquisteremo taniche da cinque litri d'acqua.
Troveremo secchielli e palette per le bio-lattine.
Fa caldo ma sarà ventilato.
Il latte andrà bollito.
Niente yogurt fresco.
Ottimo cous-cous cucinato al momento.
Biomamma potrà indossare canottiere e pantaloncini corti (ma non troppo)
Faremo colazione con baguette e pan ou chocolat.

La biofamily è moralmente pronta per partire per il Marocco.
 


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