mercoledì 31 marzo 2010

Piovose elezioni / 2

Oggi è una giornata piovosa.

Biopapà è nato in una casa di contadini.
Il lavoro, prima del dibattito o del confronto.
Nessuna lettura obbligata a dirigere le menti, nessun sbraitare al mondo i propri pensieri.
Il riserbo e la morigeratezza, anzitutto.
Le idee, le posizioni, le certezze si costruiscono nell'intimo, giorno per giorno, attraverso una seria, onesta, operosa quotidianità.
Biopapà non viaggiava per il mondo, non leggeva testi di politologi o filosofi contemporanei, non ospitava a casa conoscenti e men che meno persone che non conosceva.
A casa di Biopapà il mondo arrivava attraverso il tubo catodico, nelle mille varianti di tutti i telegiornali disponibili. Quando ancora non imperava il "pensiero unico televisivo", e ti chiedevi come potesse esserci una così grande e meravigliosa differenza tra i TG dei tre canali della radiotelevisione italiana.
La domenica, al ritorno dalla Messa delle 11, si passava al giornalaio a comprare La Stampa.
Un quotidiano, una volta alla settimana, era più che sufficiente. E il quotidiano non poteva che essere quello della famiglia Agnelli, vera iconografia del Piemonte più seriamente produttivo.
Biopapà non conosceva le grandi teorie, non lottava contro l'apartheid e non danzava con i Maori al sorgere del sole. Non aveva amici di penna oltre la cortina di ferro, non mangiava verdure diverse da quelle che nascevano nell'orto e credeva che sì, l'esperanto un giorno avrebbe riunito la babele delle lingue.
Biopapà in sostanza semplicemente ascoltava. E osservava. E immaginava un riservato mondo cosmopolita, fatto di "gente per bene", che lavora onestamente rispettando il prossimo e tutelando i diritti dell'uomo e del lavoratore.

Biomamma è stata così trascinata in un mondo politico a lei sconosciuto.
Biomamma, che arrivava da un mondo di gioiosa partecipazione attiva e spregiudicate prese di posizione considerate quasi blasfeme alle orecchie di un giovanissimo Biopapà, si è lasciata perplimere da una diplomazia a lei aliena, riconoscendone i vantaggi strategici in talune situazioni. Poi ha ripreso decisione e ha ricominciato a cantare "Venceremos" a squarciagola.
Biopapà, sommessamente, ha cominciato a muovere i fianchi e fischiettare, pur cercando di mantenere un minimo di ingles...pardon...piemontesissimo aplomb.

Oggi a casa della biofamily è una giornata piovosa.

1 commento:

Massimo ha detto...

Ecco finalmente (anche se a causa della predatatura sfuggirà ai più) il commento del papà!
Finalmente perchè, mi sia permesso, il ritratto che ne usciva dal Piovose elezioni 1 non gli rendeva il giusto merito.
Sono convinto che, per uscire dalla giornata piovosa, sia molto più utile il piemontesissimo aplomb anzichè il dimenare fianchi al ritmo di venceremos.
Perchè dietro all'aplomb si nasconde l'ascolto e l'osservazione. Posizioni costanti e costantemente costruttive.
Il venceremos, come fai notare, può essere utile in certi momenti. Ma alla fine stanca. Alla fine, spesso, mostra i suoi limiti proprio quando si raggiunge la vittoria e inizia la routine quotidiana.
Ascoltare e imparare è quello che ci viene chiesto giorno dopo giorno. Nel rispetto anche di chi pensa in modo differente da noi, non solo in antagonismo rispetto all'avversario.
Ascoltare e rispettare: è ciò che la politica non fa più. E il risultato è evidente: vince l'astensionismo.
Ciao!

 


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