martedì 16 marzo 2010

Buona notte e sogni d'oro

Al calar della luce, dopo i rituali della nanna, la favola della sera e il bacio della buona notte la voce di Biogrande segna il passaggio definitivo verso le braccia di Morfeo.
Come un mantra, ripetuto come un ritornello, simile ad una preghiera, dolce come una litania Biogrande sussurra con voce impastata e palpebre pesanti:
"Porta aperta tutta la notte, luce spenta tutta la notte. Fino al mattino, e anche al mattino. E se mamma (o papà) non lo sa glielo dici tu. Buona notte e fai sogni belli!"

Buona notte a te piccola biogrande,
che vorresti essere più grande di quello che sei ma poi ti spaventi e torni a giocare ad essere la più piccola;
che quando ti sei vista allo specchio con gli occhiali viola dalla montatura fine, ti sei piaciuta ma anche stupita di apparire così grande e li hai scambiato con un paio rosa con brillantini più adatti ad una studentessa di scuola materna;
che ami stare vestita da fata e da principessa anche se non è più carnevale;
che ami il toast al mattino;
che disegni le principesse più colorate che io abbia mai visto;
che dici che il rosa è il tuo colore preferito ma poi scegli un altro paio di occhiali rossi come il fuoco;
che dici ancora "dormaviamo, mangiaviamo, cantaviamo";
che chiami il mandarino "lo smandarino";
che dicevi, un tempo, "io vo, io fo" e ora non lo dici più e a mamma un pò spiace.

Buona notte e sogni d'oro
la tua mamma

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