Questa mattina siamo stati in un negozio di giochi e articoli per l'infanzia.
Margherita, rapita dalla musica diffusa nel locale,, si lancia in un ballo scatenato tra una corsia e l'altra.
"Papà, balli un po' anche tu con me?".
Sia mai: accenno due movimenti scomposti ma anche (a mio parere) a tempo rispetto al sottofondo musicale.
Mia figlia mi osserva attonita.
Ruota lo sguardo su uno specchio a lei vicino, ammirando estasiata la principessa al di là del vetro.
Poi torna a posare su di me i suoi occhi di bimba.
Mi scruta dall'altro in basso; scrolla le spalle con fare un po' rassegnato.
"No, vah, papà...Ballo solo io che sono più femmina".
In una spontanea proposizione di sole cinque parole, io-che-sono-più-femmina, ho improvvisamente visualizzato la sintesi massima del perché ho deciso di tenere questo Diario.
lunedì 8 dicembre 2008
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